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Dal mondo

Ocse: al Global Forum di Tblisi
nasce la revisione accelerata

Oltre a presentare il frutto del lavoro delle peer review tra pari è stata decisa una nuova procedura speciale

ocse
Dal 2 al 4 novembre i rappresentanti di 84 giurisdizioni e 12 organizzazioni internazionali si sono dati appuntamento a Tbilisi, in Georgia, per il nono incontro annuale del Global Forum sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a fini fiscali. Il menù del vertice georgiano era più corposo del solito e si contraddistingueva per l’atteso completamento del primo round del processo di peer review del Forum varato a fine 2009. I primi risultati del secondo round, lanciato dall’Ocse nella seconda metà di quest’anno, saranno invece disponibili a partire dalla prossima estate.
 
Approfittando del parterre composto da 220 delegati, giunti in Georgia in rappresentanza della maggioranza dei suoi componenti, il Global Forum dell’Ocse ha presentato 17 nuovi rapporti che per l’appunto concludono il primo round, nei quali viene ratificata la valutazione del livello di conformità in relazione agli standard internazionali di trasparenza fiscale e allo scambio di informazioni su richiesta.
 
Tenendo conto degli ultimi report, i risultati ottenuti dalle giurisdizioni esaminate nel processo di peer review variano dal più basso “Non conforme”, ottenuto da 5 giurisdizioni (Isole Marshall, Panama, Guatemala, Micronesia e Trinidad e Tobago), al più alto “Conforme”, ricevuto da 22 Stati e giurisdizioni. Nel mezzo stanno le categorie “Parzialmente Conforme” (12 giurisdizioni) e “Largamente conforme” (la più numerosa, con 77 Paesi).
 
Tra le giurisdizioni che hanno ricevuto punteggi sotto la sufficienza, 3 su 5 hanno dichiarato di aver già preso o di stare per adottare misure interne tali da permettergli di adeguarsi alle raccomandazioni formulate nei loro confronti durante il processo di revisione.
 
In particolare, le autorità delle Isole Marshall hanno preso atto del risultato contenuto nel resoconto del Forum, ma hanno sottolineato i recenti progressi fatti nell’ambito della trasparenza e dello scambio di informazioni. Panama ha invece posto l’accento sulle modifiche legislative introdotte e sulla recente firma della Convenzione multilaterale sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale (avvenuta il 27 ottobre 2016). Come a dire: qualcosa dovrà pur valere. O no? I delegati di Trinidad e Tobago, infine, hanno informato i membri del Forum dell’intenzione del proprio governo di affrontare al più presto le questioni sollevate dal rapporto.
 
Nuovi arrivi, nuovi obiettivi e nuove revisioni
Il meeting di Tbilisi è stato il primo a cui hanno preso parte 9 nuovi membri provenienti da tutte le parti del mondo. Ciad, Egitto, Guyana, Kuwait, Libano, Maldive, Moldova, Paraguay e Togo sono infatti gli ultimi Paesi ad aver aderito al Global Forum in ordine di tempo. La loro adesione ha fatto toccare all’organismo internazionale quota 137 partecipanti, mostrandolo alla comunità internazionale come un corpo vivo e tuttora in crescita.
 
Oltre a presentare il frutto del lavoro dei processi di revisione tra pari (peer review), nel corso del vertice si sono susseguite alcune sessioni tematiche culminate con un paio di decisioni decisamente ambiziose.
 
La prima in ordine di importanza è il varo di una nuova procedura accelerata di revisione tra pari (special fast-track review procedure). L’obiettivo di questo nuovo “binario” speciale è consentire al Global Forum di valutare i progressi raggiunti dalle varie giurisdizioni rispetto agli standard internazionali  di trasparenza fiscale entro la metà del 2017. La data indicata non è causale ed è legata a filo doppio con la recente richiesta del G20 al Forum di stilare, entro giugno del prossimo anno, un fascicolo dettagliato sugli Stati non collaborativi.
 
Anche un altro argomento trattato dal Forum è legato agli ultimi summit del G20, dimostrando una volta ancora, se ce ne fosse stato bisogno, la forte interconnessione tra questi corpi sovranazionali. A Tbilisi si è infatti dato seguito al rapporto consegnato a Washington dall’Ocse ai 20 ministri delle finanze delle maggiori economie globali. Nel secondo round di processi di revisione tra pari,  pertanto, si valuterà se e quanto sono accessibili alle autorità fiscali le informazioni sui beneficiari effettivi di trust e altre strutture societarie opache. Sull’argomento del beneficiario effettivo, insomma, il Global Forum ha dichiarato di essere pronto a dare il suo contributo, tanto da farlo assurgere a elemento centrale del secondo round di peer review incominciato nell’estate del 2016.
 
Sul piatto del Global Forum non solo lo scambio di informazioni su richiesta
I membri del Forum globale hanno voluto fare il punto anche sui progressi raggiunti dalla comunità internazionale nell'attuazione del nuovo standard per lo scambio automatico di informazioni.
 
La nota diffusa al termine del meeting esprime la grande soddisfazione dell’organizzazione nel constatare che il 97% delle giurisdizioni che si sono impegnate per attivare il primo scambio automatico nel 2017 è già pronto e in grado di renderlo effettivo.
 
Per quanto riguarda il secondo gruppo di Stati (quello che avvierà lo scambio di informazioni nel 2018), nonostante i recenti progressi fatti dagli attori in gioco restano ancora alcuni nodi da sciogliere. Per questo motivo il Forum intende potenziare i propri strumenti per monitorare attentamente il raggiungimento dei prerequisiti fondamentali da parte del secondo blocco di giurisdizioni. Inoltre, per permettere alle autorità di questi Paesi di arrivare all’appuntamento con le carte in regola, l’organismo multilaterale continuerà a fornire supporto e assistenza a tutti i membri impegnati nella sfida storica dello scambio automatico di informazioni, in particolar modo ai membri che sono anche Paesi in via di sviluppo. 
 
A margine della riunione, il Forum ha diffuso inoltre un’importante notizia relativa all’adesione di Arabia Saudita e Uruguay all’Accordo multilaterale tra autorità competenti dell’Ocse (Mcaa). Dunque altri due Paesi che attiveranno lo scambio automatico a partire dal 2018. Per la trasparenza fiscale internazionale insomma c’è ancora tanta strada da fare, ma forse adesso se ne intravede la fine.
 
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