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Dal mondo

Ocse: cresce la pressione fiscale
sul lavoro negli Stati aderenti

Pubblicato dalla organizzazione parigina un Report che esamina per il 2011 l'andamento del prelievo sui salari

peso tasse sul lavoro
Nella classifica dei Paesi con il più alto peso fiscale sui salari, redatta dall'Ocse nella nuova pubblicazione "Taxing wages", compaiono ai primi posti l'Irlanda, il Lussemburgo, il Portogallo, la Slovacchia mentre agli ultimi vi sono gli Stati Uniti e la Nuova Zelanda. L'Italia scivola dal 22° al 23° posto nella classifica dei 34 Paesi dell'Ocse relativa al peso delle tasse sui salari. È quanto emerge dal Rapporto che stima il cosiddetto cuneo fiscale nel nostro Paese al 47,6%. L'Italia finisce dietro a Spagna, Irlanda e a tutti i grandi Stati europei, come Francia, Germania, Gran Bretagna e Ungheria.


L'analisi statistica in dettaglio
Il carico fiscale in Italia per un single senza figli è aumentato di 0,7 punti percentuali, rispetto al 2010, quando si attestava al 46,9%. Nella classifica dei Paesi membri dell'organizzazione parigina, aggiornata alla fine dello scorso anno, l'Italia resta dietro a Belgio (55,5%), Germania (49,8%), Ungheria (49,4%), Francia (49,4%) e Austria (48,4%).
L'aumento del carico fiscale a livello globale nel 2011 è dovuto principalmente all'imposta sul reddito delle persone fisiche piuttosto che ai contributi di sicurezza sociale. Infatti, nella maggior parte dei Paesi, l'incremento del carico fiscale è legato a una più alta proporzione di salario assoggettato a imposta poiché il valore delle detrazioni e dei crediti d'imposta è diminuito.

Nuclei familiari a confronto
L'Ocse, nella nuova pubblicazione su prelievo fiscale e salari, misura il carico fiscale associato ai lavoratori, mettendo a confronto i diversi nuclei familiari e i differenti livelli di guadagno. Il carico fiscale è misurato dal cuneo fiscale come totale delle tasse pagate dai lavoratori e dai datori di lavoro, meno le detrazioni familiari, diviso i costi totali di lavoro del datore di lavoro.
Tra i risultati principali del report Ocse sono stati riscontrati i più alti livelli di cuneo fiscale per lavoratori single senza figli e con uno stipendio medio, in Belgio (55,5%), Germania (49,8%),  Ungheria e Francia (49,4%). I più bassi, invece, sono stati registrati in Cile (7%), Messico (16,2%) e Nuova Zelanda (15,9%). La media per i paesi Ocse si è attestata sul 35,3%.

Cuneo fiscale in salita
In generale, il cuneo fiscale medio per quei salari in media con la retribuzione, è aumentato dello 0,3% tra il 2010 e il 2011 a causa delle tasse sul reddito personale. Dei 26 Paesi esaminati, nei quali il cuneo fiscale sul lavoro è aumentato, in 18 analogo incremento si registra per il cuneo sul reddito. In particolare, in Irlanda con più di 3,8 punti percentuali, in Ungheria con 2,4 punti e in Portogallo con 1,4 punti. Una riduzione di 7 punti percentuali del cuneo fiscale si è riscontrata in almeno una tipologia di nucleo familiare in sei Paesi: Australia, Ungheria, Israele, Olanda, Svezia e Inghilterra. In Australia, a registrare una flessione del cuneo sono stati, ad esempio, i genitori single che lavorano e guadagnano il 67% della percentuale media di retribuzione e i nuclei familiari con figli in cui soltanto una persona lavora (meno 9,5 e meno 8,2 punti percentuale rispettivamente).
Il peso del fisco sui lavoratori con un solo stipendio, con due figli a carico è pari al 42,3% in Francia, al 40,3% in Belgio e al 38,6% in Italia. La media per i Paesi Ocse è stata del 25,4%.
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