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Ocse, cuneo fiscale al 36%.
L'analisi del Taxing wages 2020

Il cuneo fiscale medio nei Paesi Ocse ha registrato una diminuzione per il sesto anno consecutivo

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Nel 2019 il cuneo fiscale medio per i lavoratori single all’interno dei Paesi Ocse è stato pari al 36%, registrando una diminuzione di 0,11 punti percentuali rispetto al 2018 e segnando il sesto anno consecutivo di discesa. Questo uno dei principali dati tratti dall’ultimo report Taxing Wages 2020 dell’Ocse. Nel dettaglio, il cuneo fiscale medio registrato per i lavoratori single senza figli nell'area Ocse è diminuito in 17 Paesi su 36 tra il 2018 e il 2019 e aumentato in 19. Il rapporto di quest’anno contiene anche un capitolo speciale che, per un gruppo selezionato di Paesi, analizza il quadro relativo alla tassazione delle forme contrattuali di impiego “non standard": il fine è quello di verificare se le differenze di trattamento fiscale tra diverse forme di contratto lavorativo possano creare spazi per quelle che vengono definite “opportunità di arbitraggio fiscale”, ossia se queste differenze costituiscono, per le imprese, un elemento che incide sulla scelta della tipologia contrattuale da proporre ai lavoratori e per le singole persone una discriminante nella scelta della loro forma di occupazione (lavoro dipendente o lavoro autonomo). A seconda dell’entità di queste opportunità di arbitraggio, infatti, i sistemi di tassazione potrebbero influenzare l’adozione di determinate forme di impiego vantaggiose sotto il profilo fiscale e, in alcuni casi, compromettere l’equità del sistema fiscale.

I dati principali emersi dal report
Il report analizza l'incidenza del cuneo fiscale sul lavoro dipendente nei Paesi membri dell'Ocse. Il cuneo fiscale misura la differenza tra il costo del lavoro per il datore di lavoro, quindi la retribuzione lorda, e la corrispondente retribuzione netta del lavoratore. Questa differenza è costituita da tutti gli oneri dovuti, le imposte e i contributi a carico del datore di lavoro e quelli a carico del lavoratore. 
Nel 2019 il cuneo fiscale medio per i  lavoratori single nell'area Ocse è diminuito in 17 su 36 Paesi tra il 2018 e il 2019 e aumentato in 19. La riduzione maggiore del cuneo fiscale si è verificata in Lituania (-3,43 punti percentuali), dove l'attuazione di un'importante riforma sulla tassazione dei redditi di lavoro ha comportato una significativa riduzione dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, che è stata in parte sostituita da un aumento del carico fiscale per i lavoratori.
Nonostante il calo della media Ocse, 19 Paesi hanno registrato un aumento del cuneo fiscale nel 2019 per i lavoratori single e senza figli. I cunei fiscali medi più alti si sono registrati in Belgio (52,2%), Germania (49,4%), Italia (48%), Austria (47,9%), Francia (46,7%), quelli più bassi in Cile (7%) e Nuova Zelanda (18,8%).
Gli aumenti, tuttavia, in nessun Paese hanno superato la metà del punto percentuale, tranne in Estonia (1,08 punti percentuali). In questo Paese, spiega l’Ocse, si è assistito a una riduzione degli sgravi fiscali legati al reddito a causa della tendenza al rialzo dei salari medi da un anno all'altro.

L'andamento del cuneo fiscale nelle famiglie
Anche il cuneo fiscale Ocse medio per le coppie con un singolo reddito e due figli ha continuato a diminuire per il quinto anno consecutivo. È sceso di 0,07 punti percentuali, raggiungendo il 26,4% nel 2019. Quest’anno, ai primi posti ci sono Italia (39,2%), Finlandia, Grecia, Svezia e Turchia (tra 37% e 38%), mentre il valore è più basso in Nuova Zelanda (3,5%), Cile (7%) e Svizzera (9,9%). Guardando al confronto con il 2018, il cuneo fiscale per questa tipologia di famiglie è in diminuzione in 17 paesi Ocse e il calo  più marcato è stato osservato in Lituania (4,24 punti percentuali), in Austria (3,67 punti) e in Francia (2,34 punti).
Per questa categoria di famiglie, il cuneo fiscale è rimasto stabile in Cile ed è aumentato negli altri 18 paesi Ocse. Aumenti maggiori di un punto percentuale sono stati registrati in Slovenia (3,32 punti), Polonia (2,62 punti), Nuova Zelanda (1,55 punti), Estonia (1,37 punti) e Repubblica Ceca (1,03 punti). 
Il cuneo fiscale per le coppie monoreddito con figli è inferiore rispetto a quello per le  persone single senza figli in tutti i Paesi Ocse, ad eccezione del Messico.

Come i sistemi fiscali influenzano le tipologie di lavoro
Il report contiene anche un capitolo speciale dedicato alle forme di lavoro “non tradizionali” subentrate nel corso dell'evoluzione del mercato del lavoro degli ultimi anni: in tutti i paesi Ocse, una percentuale crescente di lavoratori percepisce il reddito grazie ad attività che si collocano al di fuori dell'ambito delle relazioni tradizionali tra datori di lavoro e dipendenti. L’Ocse suggerisce che i singoli Paesi debbano valutare l’impatto che possibili trattamenti fiscali differenziati tra forme di lavoro diverse possa avere rispetto agli sviluppi del mercato del lavoro, non necessariamente prevedendo che il trattamento fiscale delle diverse forme di lavoro debba essere identico. Mentre i principi generali della tassazione suggeriscono che i sistemi fiscali devono essere neutri rispetto a tutte le forme di impiego – conclude il report - le differenze tra le categorie di lavoratori in termini di diritti alle prestazioni sociali, per esempio, possono meritare un trattamento fiscale differenziato.

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