Rivista al rialzo la stima delle entrate aggiuntive derivanti dalla riforma globale delle regole di tassazione a due pilastri. La nuova ipotesi porta a 220 miliardi l’aumento di gettito causato dall’applicazione del secondo pilastro della riforma. Secondo uno studio presentato il 18 gennaio scorso dagli esperti dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, infatti, il gettito fiscale complessivo mondiale potrebbe aumentare di 70 miliardi in più rispetto alla precedente stima (vedi articolo Ocse, global tax sulle multinazionali. Col sì di 136 Paesi, al via dal 2023).
La riforma globale e le sue componenti
I nuovi calcoli sull'impatto economico della soluzione a due pilastri si basano su dati aggiornati e prendono in esame la maggior parte delle caratteristiche progettuali recentemente concordate per dare attuazione alla riforma. L'aggiornamento ha interessato i precedenti studi targati Ocse, compresa la valutazione dell'impatto economico pubblicata a ottobre 2020. I risultati mostrano che il gettito previsto nell'ambito del primo pilastro sarà più alto di quanto previsto inizialmente, sia a causa delle modifiche apportate nel tempo al disegno della riforma fiscale internazionale sia per l'aumento della redditività delle multinazionali interessate. L'analisi mostra anche un aumento delle entrate previste dal secondo pilastro ed evidenzia che alcuni aspetti della riforma avranno un impatto particolarmente positivo per i Paesi a basso e medio reddito.
Le considerazioni sul primo pilastro
Il primo pilastro nasce per garantire una distribuzione più equa dei diritti di tassazione tra le giurisdizioni coinvolte sui ricavi delle imprese multinazionali che operano nel mercato dell’economia digitale. Per far questo, il primo pilastro punta a determinare uno spostamento della tassazione dei profitti nelle giurisdizioni-mercato in cui vengono prodotti, ovvero nei luoghi dove si realizzano le vendite e dove si consumano i servizi. Questo spostamento dovrebbe portare a un aumento del gettito fiscale globale annuo per un valore che oscilla tra i 13 e i 36 miliardi di dollari, sulla base dei dati del 2021. L'ultima analisi dell’Ocse sottolinea che i Paesi a basso e medio reddito dovrebbero ottenere di più in termini di quota di entrate tributarie derivanti dalle modifiche alle regole di tassazione internazionale apportate dal primo pilastro.
Dal secondo pilastro, 220 miliardi di gettito in più
Il secondo pilastro è costituito dalle regole GloBE (Global Anti-Base Erosion) e dalla Subject to tax rule (vedi articolo Global Tax, istruzioni per l’uso. Linee guida Ocse sul secondo pilastro). All’interno del secondo pilastro rientra la global minimum tax che riguarderà i gruppi multinazionali con fatturato globale superiore a 750 milioni di euro. In passato i tecnici dell’Ocse avevano già fatto delle stime su quanto potrebbe crescere il gettito mondiale dell’imposta sulle società grazie alla minimum tax. La prima stima, resa pubblica a gennaio 2020, era di circa 100 miliardi di entrate aggiuntive. La seconda, di ottobre 2021, era di 150 miliardi. Adesso, il nuovo studio dei tecnici di Parigi stima i ricavi in termini di entrate aggiuntive derivanti dall'attuazione del secondo pilastro ancora più in alto. In particolare, secondo l’Ocse, l’introduzione di un'imposta minima globale comporterà complessivamente un aumento del gettito di circa 220 miliardi di dollari. Le variazioni delle stime sull’aumento di gettito derivano da diversi fattori, primo fra tutti il ricorso a dati più dettagliati e ancora più precisi sul livello di tassazione dei profitti delle multinazionali in tutto il mondo, reso possibile dal Country by Country Reporting (CbCR) previsto dall’azione numero 13 del Piano Beps di Ocse e G20.
Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)