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Dal mondo

Ocse: dodici nuovi Stati dicono sì
alla convenzione antievasione

Tra i nomi Lettonia, prossimo membro eurozona, Austria e Lussemburgo per l’Europa, Singapore per l’area asiatica

convenzione internazionale
Cinque Stati appartenenti all’area europea, tre appartenenti a quella africana, due a quella asiatica e altri due a quella del centro e Sud America. È, in estrema sintesi, la novità che emerge dall’ultimo aggiornamento, in termini di adesioni, della lista di Stati che hanno deciso di migliorare la capacità di risposta nella lotta all'evasione e all'elusione fiscale. E per farlo hanno deciso di usare uno strumento, internazionalmente accettato e condiviso, la convenzione Ocse sulla reciproca assistenza amministrativa in materia fiscale.
 
Un impegno condiviso da più continenti
Austria, Belize, Estonia, Lettonia, Lussemburgo, Nigeria, Arabia Saudita, Singapore e la Repubblica Slovacca sono gli ultimi Stati ad avere firmato la Convenzione mentre Burkina Faso, Cile ed El Salvador lo hanno fatto attraverso una lettera di intenti. Tra gli Stati firmatari figura la Lettonia che proprio di recente ha ottenuto, grazie al livello di convergenza economica sostenibile con l’eurozona e i risultati ottenuti in termini di rapida crescita, l’imprimatur della Commissione all’ingresso nell’eurozona a partire dal 1° gennaio 2014.
A questi si aggiungono poi altri Paesi (Belize, Ghana, Grecia, Irlanda, Malta, Paesi Bassi e le isole caraibiche (Bonaire, Saint Eustatius e Saba) Aruba, Curaçao e Sint Maarten) che hanno invece depositato gli strumenti di ratifica. Entrambi gli impegni sono stati suggellati in occasione delle giornate del forum annuale dell’organizzazione con sede a Parigi culminate con la pubblicazione dell'ultimo Economic Outlook.
 
Uno strumento multilaterale e multifunzione
La Convenzione è un accordo multilaterale inteso a facilitare la cooperazione internazionale tra le autorità fiscali per migliorare la loro capacità di lotta all'evasione e all'elusione fiscale e garantire la piena applicazione delle leggi fiscali nazionali, nel rispetto dei diritti fondamentali dei contribuenti. La Convenzione è anche lo strumento multilaterale più completo disponibile per la cooperazione fiscale e lo scambio di informazioni e si occupa delle possibili forme di cooperazione amministrativa tra gli Stati per quanto riguarda accertamento e riscossione dei tributi. Questa cooperazione comprende lo scambio automatico di informazioni, le verifiche fiscali simultanee e l’assistenza internazionale nel recupero di crediti fiscali.
 
Il ruolo della Convenzione Ocse
Sviluppata congiuntamente dall'Ocse e dal Consiglio d'Europa nel 1988 e modificata dal protocollo del 2010, la Convenzione, è oggi lo strumento multilaterale più completo disponibile per tutte le forme di cooperazione fiscale per combattere l'evasione e l'elusione fiscale, una priorità assoluta per tutti i Paesi. La convenzione è stata modificata per rispondere alle richieste emerse del G20 in occasione del vertice di aprile 2009 a Londra e allinearla agli standard internazionali sullo scambio di informazioni su richiesta. Non ultimo per garantire che i Paesi in via di sviluppo possano trarre vantaggio da rinnovate condizioni di trasparenza. La convenzione modificata è stata aperta alla firma il 1 ° giugno 2011. Da allora una serie di Paesi in via di sviluppo ha firmato la Convenzione tra cui Costa Rica, Ghana, Guatemala, Marocco e Tunisia.
 
Lo sviluppo e l’attuazione della convenzione
Il Coordinating Body, in sigla CB, è l’organo incaricato di seguire l'attuazione e lo sviluppo della Convenzione. Tutti i Paesi che hanno firmato la Convenzione vi partecipano su base di uguaglianza e lavorano insieme per assicurare che la Convenzione sia attuata in modo efficace. Il CB riunisce rappresentanti delle autorità competenti delle parti e i firmatari. Il CB può raccomandare azioni che possano favorire gli obiettivi generali della Convenzione, lo studio di nuovi metodi e procedure per aumentare la cooperazione internazionale in materia fiscale, raccomandare revisioni o modifiche, e  fornire pareri sull'interpretazione delle disposizioni della Convenzione. Il CB esamina anche le richieste dei Paesi interessati ad integrare i firmatari della Convenzione.
 
Il numero globale di adesioni
Dal 2009 il G20 ha costantemente incoraggiato i Paesi a firmare la Convenzione e più di recente in occasione della riunione dei ministri delle finanze del G20 e dei Governatori delle banche centrali a Washington.
Secondo l’ultimo aggiornamento pubblicato dall’Ocse sono 53 gli Stati, che tra la prima e la nuova versione del documento, hanno provveduto a firmarla e ratificarla. Il documento rappresenta una vasta gamma di Paesi, tra cui molti Paesi in via di sviluppo, e l'interesse per la Convenzione è destinato ad aumentare.
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