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Dal mondo

Ocse, Global tax ai nastri di partenza.
Pronte le regole del secondo pilastro

Il 22 dicembre Bruxelles ha anticipato il contenuto di una direttiva comunitaria che assicurerà l’applicazione uniforme del secondo pilastro negli Stati membri dell’Unione europea

collaborazione globale

L'Ocse ha pubblicato un vademecum di norme dettagliate per contribuire all'attuazione della riforma fiscale internazionale approvata ad ottobre (vedi articolo Ocse, global tax sulle multinazionali. Col sì di 136 Paesi, al via dal 2023). Le regole, approvate lo scorso 14 dicembre dal Quadro inclusivo Beps, servono a garantire che le imprese multinazionali siano soggette a un'aliquota fiscale minima del 15% a partire dal 2023. In pratica il pacchetto di ‎‎norme fresco di stampa fornisce ai governi coinvolti un modello preciso per portare avanti ‎‎a livello globale la soluzione‎‎ a due pilastri elaborata da Ocse e G20 per affrontare le sfide fiscali derivanti dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione dell'economia.

GLoBE, l’ambito di applicazione e il meccanismo operativo
‎Le norme definiscono l'ambito di applicazione delle norme globali anti-erosione della base imponibile (GloBE) sviluppate nell'ambito del ormai noto secondo pilastro, che introdurranno un'aliquota minima globale dell'imposta sulle società che 137 giurisdizioni hanno concordato essere pari al 15%. L'imposta minima si applicherà esclusivamente alle imprese multinazionali con un fatturato superiore a 750 milioni di euro e si stima che genererà circa 150 miliardi di dollari di entrate fiscali globali aggiuntive all'anno.
‎Le norme GloBE prevedono un sistema coordinato di tassazione volto a garantire che i grandi gruppi di imprese multinazionali paghino un livello minimo di imposta sul reddito in ciascuna delle giurisdizioni in cui operano. In pratica la comunità internazionale ha stabilito che un’imposta di “riallineamento” verrà applicata sugli utili ottenuti in qualsiasi giurisdizione, ogni volta che l'aliquota fiscale effettiva della giurisdizione concreta sarà inferiore all'aliquota minima del 15%. ‎Quello che succederà sarà quindi l’applicazione di un’imposta pari alla differenza tra l’aliquota minima del 15% e l’aliquota effettiva della giurisdizione presa in considerazione.

Gli aspetti affrontati nel documento
‎Appena ufficializzato il via libera delle 137 giurisdizioni aderenti all’Inclusive Framework, i tecnici dell’Ocse si erano messi al lavoro per mettere a punto in tempi brevi un corpus di regole di dettaglio denominate GloBe (Global anti-Base Erosioni rules). Le regole messe nero su bianco dall’Ocse (pubblicate il 20 dicembre) hanno infatti lo scopo di aiutare tutti i Paesi firmatari dell’intesa globale a introdurre il meccanismo GloBE nella propria legislazione nazionale nel corso del 2022, in modo da arrivare preparati alla scadenza del 2023. Per far questo, il documento tecnico appena pubblicato prevede un sistema coordinato di regole che ‎definiscono innanzitutto quali imprese multinazionali rientrano nell'ambito di applicazione dell'imposta minima e stabilisce come calcolare il reddito da sottoporre a tassazione. Inoltre, il sistema di regole ‎stabilisce un meccanismo per calcolare l'aliquota fiscale effettiva della giurisdizione e per determinare l'importo dell'imposta dovuta ai sensi delle norme. Non finisce qui. Il documento, diviso in 10 capitoli, elenca le regole da prendere a modello per stabilire il corretto trattamento di acquisizioni e cessioni di membri del gruppo multinazionale e le norme specifiche utili per gestire la presenza di joint venture e dei regimi di neutralità fiscale (come il regime della trasparenza).

Prossimo step, l’armonizzazione delle norme
Le fasi successive iniziano a delinearsi. All'inizio del prossimo anno, infatti, l'Ocse pubblicherà un ulteriore documento con le note a commento dell’insieme di regole GloBe e affronterà gli eventuali problemi causati dalla coesistenza con la normativa GILTI (Global Intangible Low-Taxed Income) in vigore negli Stati Uniti. Il
Le istituzioni europee intanto sono già al lavoro. Il 22 dicembre, infatti, Bruxelles ha annunciato il contenuto di una direttiva comunitaria che assicurerà l’applicazione uniforme del secondo pilastro negli Stati membri dell’Unione europea. Nel 2022, gli sforzi del Quadro inclusivo Beps sarannno rivolta allo sviluppo di un quadro di risoluzione di tutte le questioni amministrative e di coordinamento relative al secondo pilastro. L’Ocse intende acquisire il parere tutte le parti interessate in una serie di consultazioni pubbliche. La prima si terrà nel mese di febbraio 2022 e verterà sul secondo pilastro. Una bozza di regole di funzionamento del meccanismo del secondo pilastro noto come Subject to tax rule (vedi articolo Global tax, dopo l’ok del G20 apre il cantiere dei tecnici) verrà invece pubblicata nel mese di marzo.

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