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Dal mondo

Ocse: nuova strategia antievasione
per i Paesi in via di sviluppo

Pubblicate le nuove linee guida del Beps per contrastare lo spostamento di utili nelle giurisdizioni low tax

gagliardini paesi
L’Ocse ha pubblicato la nuova strategia per includere i Paesi in via di sviluppo nel Beps, il  progetto congiunto Ocse e G20, volto a contrastare l'evasione fiscale internazionale e lo spostamento dei profitti verso Paesi a bassa fiscalità attraverso pianificazioni fiscali aggressive. L’obiettivo del Beps è quello di creare un pacchetto di regole fiscali internazionali per porre fine all’erosione della base imponibile e allo spostamento degli utili a giurisdizioni per evitare il pagamento delle tasse.
 
Tassazione leva per lo sviluppo sostenibile
La tassazione riveste un ruolo cruciale nella promozione dello sviluppo. Nel primo anno di vita del progetto Beps, più di 80 Paesi poveri e altre economie non Ocse né G20 sono state interpellate attraverso quattro consultazioni regionali e cinque forum globali. Gli input ricevuti dai Paesi in via di sviluppo sono stati inseriti direttamente nel piano d’azione Beps attraverso gruppi tecnici che hanno condotto il lavoro (per esempio quello sul modulo per la reportistica paese per paese o quello sul lavoro legato all’abuso dei trattati). Il coinvolgimento dei Paesi è risultato cruciale per poter identificare le priorità specifiche dei paesi a basso reddito.  Queste priorità e il supporto del G20 per indirizzarle sono state al centro di un rapporto dedicato preparato dall’Ocse dietro mandato del Lavoro di Gruppo del G20. Il report in due parti mostra che i temi Beps pongono problemi per i Paesi poveri, la maggior parte dei quali ha basi imponibili più basse delle economie avanzate e raccolgono una quota più alta di entrate fiscali grazie alle imposte rispetto ai paesi sviluppati.
 
Strategia Ocse a favore dei Paesi in via di sviluppo
Le aree di priorità individuate dai Paesi in via di sviluppo includono la riduzione dell’erosione della base imponibile attraverso deduzione di interessi e altri oneri finanziari (azione 4 del piano d’azione Beps), la prevenzione dell’abuso dei trattati e l'uso artificioso dello status di stabile organizzazione (Azioni 6 e 7), trasferimento dei prezzi (Azioni 8,9, 10 e 13). 
La strategia Ocse mira a rafforzare il coinvolgimento di questi Paesi nei processi decisionali Beps e si fonda su tre pilastri. Il primo di questi è legato al fatto che circa 10 Paesi in via di sviluppo, come Albania, Giamaica, Kenia, Perù, Filippine, Senegal e Tunisia saranno invitati a partecipare alle riunioni dell’organo chiave del Beps che prende le decisioni, il Comitato sugli Affari Fiscali con i suoi gruppi di lavoro. Il secondo è relativo ai cinque networks regionali di funzionari di amministrazioni fiscali che saranno formati per coordinare un dialogo continuo e più strutturato con un gruppo di Paesi in via di sviluppo su tematiche Beps. Basandosi sulle effettive consultazioni Beps tenutesi tra il 2013 e il 2014, questi networks rafforzeranno l’inclusione di Paesi in Asia, Africa, Europa centrale e Medio Oriente, America Latina e Caraibi e i paesi francofoni. L’ultimo è inerente ai networks regionali che avranno un ruolo molto importante nello sviluppo di strumenti necessari per favorire l’attuazione delle misure Beps.
Il Forum dell’amministrazione fiscale africana e il Centro interamericano delle amministrazioni tributarie continueranno a rivestire un ruolo guida nelle discussioni regionali su tematiche Beps per i Paesi poveri.
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