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Ocse, nuovo rapporto sui ruling fiscali. 
50mila scambi di informazioni in 5 anni

Ecco i dati sugli scambi di informazioni sui ruling fiscali effettuati nell'ambito dell’Azione 5 del Beps

Ocse ruling 2022

Il Quadro Inclusivo Beps di Ocse e G20 ha da poco pubblicato i risultati dell’ultima revisione tra pari (peer review) svolta in collaborazione con 131 giurisdizioni (su 142 aderenti al Quadro inclusivo) in relazione allo scambio spontaneo obbligatorio di informazioni sui ruling fiscali. Si tratta del sesto rapporto annuale sull'attuazione dello standard minimo previsto dall'Azione 5 Beps, che punta a fornire alle amministrazioni fiscali alcune informazioni di grande importanza per affrontare in modo efficace l'elusione fiscale e altri rischi.

Cosa dice in sintesi il rapporto
Vediamo adesso i risultati della sesta edizione della peer review in materia di scambio di informazioni sui tax ruling pubblicata a inizio dicembre. Il rapporto 2021 indica che la comunità internazionale ha continuato a compiere progressi nel contrastare le pratiche fiscali dannose (Harmful Tax Practices). Ad oggi, infatti, sono stati effettuati quasi 50.000 scambi di informazioni su 23.000 ruling. I nuovi risultati della peer review mostrano inoltre che 73 giurisdizioni sono pienamente in linea con lo standard minimo previsto dall'Azione 5 Beps, mentre le restanti 58 giurisdizioni hanno ricevuto un totale di 61 raccomandazioni per migliorare il loro quadro giuridico o operativo al fine di identificare i ruling fiscali rilevanti e scambiare informazioni su di essi.

Focus sui ruling dal 2016 a oggi
Al 31 dicembre 2021, le giurisdizioni sottoposte a revisione avevano emesso oltre 23.000 ruling fiscali nell'ambito del quadro di trasparenza (transparency framework). Questa è la cifra complessiva, che include alcuni ruling emessi a partire dal 2010. Nel 2021 sono stati emessi oltre 1.800 ruling fiscali nell'ambito del quadro di trasparenza da parte delle 131 giurisdizioni esaminate. Sui complessivi 23.000 ruling, dal 2016 alla fine del 2021 sono stati effettuati quasi 50.000 scambi di informazioni. In particolare gli scambi di informazioni sono stati circa 5.000 nel 2021, 5.000 nel 2020, 7.000 nel 2019, 9.000 nel 2018, 14.000 nel 2017 e 6.000 nel 2016.

Le raccomandazioni e gli input tra pari (peer input)
Delle 131 giurisdizioni esaminate, 73 non hanno ricevuto alcuna raccomandazione dal Quadro Inclusivo, in quanto hanno soddisfatto le aspettative e gli standard, mentre 19 giurisdizioni hanno ricevuto una sola raccomandazione. Per l'anno preso in esame dal rapporto, inoltre, sono state formulate 61 raccomandazioni di miglioramento. Un ulteriore dato che merita di essere evidenziato è quello relativo ai  peer input, uno strumento di segnalazione tra pari che, fornendo un feedback sulla conduzione concreta degli scambi di informazioni da parte dei membri dell'Inclusive Framework, ha permesso ad alcune giurisdizioni di rivedere i propri processi e migliorare la chiarezza e la qualità delle informazioni scambiate. Nel 2021, le giurisdizioni hanno inviato in totale 80 peer input.

L’Azione 5 e i tax ruling
Lo scambio automatico di informazioni sui tax ruling rappresenta, insieme alla comunicazione dei regimi agevolativi presenti nelle normative nazionali, una delle due parti di cui si compone l’Azione numero 5 del Oecd/G20 Beps Project. In particolare, è previsto che ciascuno Stato partecipante comunichi alle giurisdizioni interessate i dati degli accordi fiscali sottoscritti con soggetti esteri collegati a un contribuente residente o con una stabile organizzazione. I 142 membri aderenti all'Inclusive framework sul Beps hanno accettato di implementare l’azione numero 5 e di sottoporre il proprio operato sul tax ruling e sullo scambio di informazioni in materia a una periodica peer review. I ruling sono accordi ai quali ricorrono gli Stati in un’ottica di compliance preventiva, per garantire certezza nei rapporti con i contribuenti e ridurre il rischio di contenzioso. Sono uno strumento che può determinare erosione delle basi imponibili (base erosion) e spostamento dei profitti (profit shifting) in assenza di un quadro internazionale di trasparenza. Questo nel caso in cui un gruppo multinazionale provasse in maniera fraudolenta a sottoscrivere distinti accordi con singole amministrazioni fiscali per ottenere complessivamente una riduzione o persino un annullamento della tassazione correttamente dovuta nelle varie giurisdizioni.  

Come funziona il procedimento di revisione previsto dall’Azione 5
Il report pubblicato a dicembre è la sesta peer review – revisione tra pari – prevista dall’azione numero 5 del progetto Beps, nel quadro del transparency framework (quadro di trasparenza) in materia di tax ruling. Tutti i membri dell'Inclusive Framework si sono impegnati a implementare lo standard minimo dell'Azione 5 e a partecipare alle peer review, su un piano di parità. Lo scopo è quello di garantire l'attuazione efficace e coerente di uno standard concordato e di verificare i progressi compiuti dalle giurisdizioni in questo ambito. I criteri valutati nelle revisioni includono tutti gli elementi che una giurisdizione deve dimostrare di aver soddisfatto per assicurare l'effettiva attuazione dello standard. Il rapporto annuale pubblicato a dicembre contiene i risultati della sesta serie di peer review sulla compliance delle giurisdizioni. Il feedback fornito dai membri dell'Inclusive Framework nell'ambito di questo processo di revisione ha permesso a diverse giurisdizioni di rivedere i propri processi e migliorare la chiarezza e la qualità delle informazioni scambiate.

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