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Dal mondo

Olaf: sempre più difficile la frode
grazie alla cooperazione europea

È quanto emerge dalle ultime attività condotte dall’Ufficio in collaborazione con gli organi investigativi nazionali

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Ammontano a 11 mln le sigarette sequestrate questa estate, nei mesi di agosto e settembre, grazie alle attività svolte dall’Olaf. In un comunicato stampa dell’ufficio europeo antifrode, la sintesi delle ultime operazioni anticontrabbando condotte dall’organizzazione internazionale in collaborazione con gli uffici investigativi di altri Stati membri.
In particolare, grazie al supporto dell’Olaf, la polizia rumena a settembre ha sequestrato cinque milioni di sigarette, mentre la dogana greca, nel mese di agosto, ha confiscato 6 milioni di sigarette provenienti dall’Asia, anch’esse destinate al contrabbando. Secondo la nota, inoltre, l’ufficio antifrode dell’Ue avrebbe fermato un carico di sigarette di contrabbando arrivate in Europa via aerea. Le attività investigative vedono coinvolti gli aeroporti di Venezia, Lisbona, Palma de Maiorca e Dusseldorf.
 
L’Olaf e l’attività antievasione
L’ufficio antifrode dell’Unione europea si occupa di svolgere indagini amministrative riguardanti la corruzione e le altre attività illecite lesive degli interessi finanziari dell’Ue fra cui l'evasione delle accise e dei dazi doganali sulle sigarette, tramite il contrabbando. L’Olaf riceve dalle agenzie partner notifiche su movimenti sospetti di navi cargo e incrocia i dati nazionali per scoprire le modalità di attuazione delle attività illecite. Il suo funzionamento dovrà ora adattarsi e rimodularsi alla Procura europea, il primo organismo dell’Unione dotato del potere di perseguire i reati ai danni del bilancio Ue.
 
Con la “Procura europea” cambiano le regole
La Commissione europea da tempo sta portando avanti un programma che rafforzi la tutela degli interessi finanziari nell’Ue adottando una direttiva contro le frodi che ledono gli interessi finanziari Ue mediante il diritto penale (direttiva PIF) e un regolamento che istituisce la Procura europea (regolamento EPPO, European Public Prosecutor Office).
Nella relazione del 2 ottobre scorso, la Commissione europea aveva illustrato i risultati raggiunti dall’Olaf e delineato possibili soluzioni per adattare e rafforzare il quadro giuridico delle indagini dell’Olaf in vista dell’adozione del regolamento EPPO. Lo scorso 12 ottobre, dopo il via libera del Parlamento europeo, il Consiglio dei Ministri della giustizia Ue ha formalmente adottato il regolamento “EPPO” istitutivo della Procura europea.
 
La difesa degli interessi finanziari dell’Unione
La Procura europea avrà la sua sede in Lussemburgo e sarà, almeno per il momento, esclusivamente competente a indagare e perseguire gli autori di reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione dinanzi alle ordinarie giurisdizioni nazionali degli Stati partecipanti.
In molti casi, le attività di Olaf e Procura europea non avranno bisogno di essere coordinate per via dei rispettivi distinti mandati. Olaf si concentrerà su reati amministrativi, la Procura su quelli penali.
Olaf tuttavia non può avviare procedimenti penali sulla base di frodi amministrative. L’Ufficio europeo trasmette i risultati delle indagini amministrative alle autorità nazionali competenti, che decidono autonomamente se avviare o meno un procedimento penale sulla base degli accertamenti dell’Olaf. Finora ha sempre funzionato così. L’istituzione di una procura europea, invece, cambia le regole, e quindi Olaf dovrà riferire all’Eppo. Tuttavia Olaf continuerà a essere responsabile per condurre indagini in quegli Stati membri che per ora non aderiscono alla procura europea (Danimarca, Irlanda, Malta, Polonia, Slovenia, Svezia, Ungheria e Regno Unito).
Il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione, ma per il concreto avvio delle indagini e delle azioni penali, rimesso a una separata decisione della Commissione dopo l’avvenuta adozione del regolamento interno e delle direttive, bisognerà aspettare non meno di tre anni.
 
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