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Olanda, via libera Ue alle "scatole"di interessi infragruppo

Dopo un'istruttoria durata quasi due anni, l'8 luglio, è arrivato il sì all'adozione del regime tributario preferenziale

tulipani

La Commissione europea, a seguito di un procedimento d'indagine formale e dopo una istruttoria durata quasi due anni, ha dato il via libera definitivo all'adozione, da parte dell'Olanda, del regime fiscale preferenziale riguardante gli interessi infragruppo (c.d. Groepsrentebox).

L'indagine della Commissione
Nel luglio 2006 le autorità olandesi notificavano alla Commissione europea una nuova proposta riguardante il regime fiscale speciale noto con il nome "Groepsrentebox", chiedendo per lo stesso l'approvazione secondo la normativa vigente in materia di aiuti di Stato. Nel 2007, a seguito di tale notifica, la Commissione avviava l'apertura di un'indagine formale relativa a tale regime fiscale. La proposta di riforma, secondo quanto affermato dalle autorità olandesi, era finalizzata a ridurre le differenze nel trattamento fiscale esistente tra i due principali strumenti di finanziamento delle società infragruppo: il capitale di rischio e il capitale di debito.
Secondo la legislazione vigente, infatti, quando una società decide di investire nel capitale di un'altra, il dividendo percepito dalla prima è esonerato dal pagamento delle imposte; di contro, qualora la stessa decidesse di concedere un prestito, vedrebbe la remunerazione dello stesso (interesse) tassato generalmente all'aliquota del 25,5 per cento. Un'analoga discrasia è evidente se si analizzano le due operazioni dal punto di vista della società beneficiaria dell'investimento; quest'ultima, infatti, non potrà dedurre i dividendi corrisposti per i capitali ricevuti, mentre potrà dedurre gli interessi pagati per i debiti contratti (all'aliquota normalmente vigente per l'imposta sulle società).

Il regime della Groepsrentebox
Il regime, sottoposto alla valutazione della Commissione, prevede l'imposizione al 5 per cento del saldo netto della Groepsrentebox. Si forma quindi una sorta di "scatola" di compensazione di interessi attivi e passivi,  relativi alle attività di finanziamento infragruppo, il cui saldo, se positivo, sconta una imposizione forfetaria con l'aliquota del 5%, mentre, se negativo, una deducibilità limitata sempre al 5 per cento.

Le ragioni della decisione
La Commissione, alla luce degli impegni ricevuti dalle autorità olandesi, ha concluso che il regime agevolativo non costituisce aiuto di Stato, in quanto generalmente applicabile a tutte le società che ricevono interessi da proprie parti collegate, indipendentemente dalla dimensione, dal settore o dalla forma giuridica assunta. Per la Commissione saremmo in presenza di un sistema "innovativo" e "neutrale" volto a ridurre l'arbitraggio fiscale tra capitale di rischio e di debito.

Le conclusioni
La decisione della Commissione sembrerebbe, in realtà, non andare nella direzione prospettata; anzi, attraverso la nuova disposizione agevolativa sugli interessi, è presumibile che l'arbitraggio tra capitale di debito e di rischio tenda ancor di più ad aumentare, viste le condizioni ancor più vantaggiose disposte dalla nuova normativa. Inoltre, l'applicazione della Groepsrentebox, appare in contrasto con le disposizioni che l'Unione europea ha predisposto al fine di combattere la concorrenza fiscale tra gli Stati e garantire una migliore trasparenza dei mercati finanziari.  L'applicazione del nuovo regime fiscale, infatti,  potrebbe produrre un effetto distorsivo in tema di concorrenza fiscale internazionale.

I rischi nella pratica
In sostanza, pur essendo fiscalmente neutrale da un punto di vista puramente interno, in quanto l'aliquota più vantaggiosa dell'impresa che eroga il finanziamento sarà bilanciata dalla limitata deducibilità dell'impresa che ne è beneficiaria, tale misura stimolerà principalmente le transazioni infragruppo transfrontaliere nel caso in cui una società olandese prestasse denaro a una società estera dello stesso gruppo.
D'ora in poi, infatti, potrebbe risultare conveniente per un gruppo multinazionale collocare il proprio centro di finanziamento in Olanda considerato che, mentre gli interessi incassati dalla società olandese saranno tassati al 5 per cento, la società estera non sarà in nessun modo limitata dai vincoli olandesi di deducibilità degli interessi passivi, generando in tal modo un palese trasferimento di base imponibile verso il Paese dei tulipani.

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