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Dal mondo

Pechino, nel 2004 incasso record per l'erario

Nient'altro che una conferma della travolgente crescita della ricchezza cinese

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L'esercizio che si è appena chiuso passerà alla storia come l'anno d'oro per il fisco cinese. Le entrate fiscali, infatti, sono state superiori a 300 miliardi di dollari, 313 per l'esattezza, registrando una crescita rispetto al 2003 di circa 64 miliardi di dollari. In pratica, il gettito garantito dall'Amministrazione tributaria ha allungato il passo mettendo a segno un incremento annuale superiore al 25 per cento.

Lo sprint dell'economia spinge le entrate verso la cifra record
Secondo Xie Xuren, il direttore generale del fisco cinese, l'ottima performance delle entrate fiscali è stata innescata da una serie di fattori. Il peso maggiore è, senza dubbio, da attribuire alla corsa travolgente della ricchezza del Paese che, anche nel 2004, non ha dato segni di brusche frenate o di improvvisi rallentamenti. A tal riguardo, il responsabile dell'Amministrazione tributaria di Pechino ha indicato nell'incremento significativo del commercio con l'estero e dei volumi degli scambi interni uno dei motori principali del buon andamento delle entrate fiscali. Naturalmente, la ricchezza oramai consolidata del sistema imprenditoriale cinese si è tradotta in bilanci societari dal profilo sempre più allettante per il fisco e in un innalzamento del livello dei profitti che ha superato i tassi medi di crescita registrati nel decennio passato.

Non solo l'economia
In realtà, almeno secondo quanto riferito da Xie Xuren, la corsa rapida di alcuni indicatori economici come il Pil e i volumi dell'import e dell'export non sono sufficienti, da soli, a spiegare il buon andamento delle entrate assicurate dal fisco al bilancio nazionale. Oltre all'economia altri due fattori sono considerati strategicamente rilevanti. Il primo riguarda la metodologia dell'Amministrazione fiscale che, soprattutto nell'anno passato, ha cercato di orientare risorse e strutture sul versante dei servizi nei confronti dei contribuenti, allentando l'impostazione unilaterale prevalente che era stata tradizionalmente legata, esclusivamente, alle attività di verifica e di controllo. Una seconda ragione interessa, invece, l'adozione di strumenti più evoluti per il contrasto all'evasione, soprattutto quella di grandi dimensioni che ha origine all'interno dei perimetri costituiti dai bilanci delle aziende transnazionali che hanno raggiunto il numero significativo di 500mila nell'ambito dell'economia cinese.

Cambiamenti in vista
Nonostante i recenti successi, le novità in arrivo sul versante fiscale sono davvero numerose. Si comincerà dall'allineamento del regime tributario applicato alle aziende internazionali a quello, oggi in vigore, sulle società nazionali. Un secondo intervento interesserà, invece, l'imposta sui consumi, una sorta di Iva, che sarà potenziata soprattutto ricorrendo all'estensione del suo campo di applicazione. Infine, anche l'imposta sul reddito delle persone fisiche subirà alcuni cambiamenti significativi con l'obiettivo di rendere più equo il prelievo che risulta estremamente penalizzante per chi, e sono ancora centinaia di milioni, lavora e produce reddito nelle campagne piuttosto che nei centri urbani.


*Andamento delle entrate fiscali cinesi nel biennio 2003-2004. E' escluso dal calcolo il gettito delle accise e delle tariffe doganali. (Fonte: Amministrazione tributaria cinese; i numeri in tabella sono espressi in miliardi di dollari).

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