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Dal mondo

Porti Ue: più semplificazione
con la cintura blu antiburocrazia

Presentata dalla Commissione europea una proposta articolata per venire incontro alle richieste degli operatori

scorcio del porto di napoli
Creare uno spazio in cui le imprese di navigazione possano operare nel mercato dell’Unione europea facendosi carico soltanto di un minimo di adempimenti amministrativi; potenziare la tutela dell'ambiente e le politiche fiscali e doganali; garantire la sicurezza di persone e cose; estendere la semplificazione amministrativa ai trasporti extra Unione europea ricorrendo a sistemi dettagliati e innovativi di monitoraggio degli itinerari. La proposta, presentata di recente dall'esecutivo comunitario, mira a snellire le formalità doganali delle navi che operano nel trasporto intracomunitario delle merci e si inserisce a pieno titolo nel novero delle azioni annunziate nel 2012 con l’Atto per il Mercato Unico II. Tre obiettivi che Bruxelles intende raggiungere entro il 2015.
 
Due mosse per un obiettivo strategico: semplificare
Due sono i punti essenziali della proposta, definita cintura blu, che sono il nucleo portante e strategico della comunicazione: semplificare le formalità doganali per il traffico merci intracomunitario; semplificare le formalità doganali per le navi che fanno scalo nei porti di Paesi terzi. In entrambi i casi si punta a ridurre al minimo l’impatto degli oneri amministrativi sugli spedizionieri e sugli esportatori che attraccano negli scali comunitari e che costituiscono un ostacolo allo svolgimento delle attività d’impresa marittima.
 
La prima proposta nel dettaglio
Con la prima proposta, l’intento della Commissione è potenziare le procedure doganali semplificate di cui beneficiano le imprese di navigazione che effettuano i servizi di linea nell'Unione europea e che trasportano principalmente merci provenienti dall’Unione europea. In particolare migliorare i servizi di linea per rendere più rapide e più flessibili le procedure. La fase di consultazione per gli Stati membri sarà ridotta a 15 giorni, rispetto agli attuali 45, mentre le imprese potranno chiedere anticipatamente l'autorizzazione per gli Stati membri in cui potrebbero voler operare, per risparmiare tempo nel caso in cui si presentassero nuove opportunità commerciali.
 
La seconda proposta nel dettaglio
Con la seconda proposta la Commissione intende invece migliorare in modo significativo le procedure doganali per le navi che fanno scalo nei porti di Paesi terzi. Le ultime statistiche del comparto parlano chiaro. Circa il 90% delle navi trasporta merci dell’Unione ed extra Unione e spesso attracca nei porti dell'Unione europea e di Paesi terzi. È il caso della Norvegia, di alcuni Paesi dell'Africa settentrionale e della Russia. Per venire incontro alle esigenze di queste imprese di navigazione, la Commissione ha pensato poi di istituire un sistema che consenta di distinguere tra le merci dell’Unione a bordo (che devono essere scaricate rapidamente) e le merci extra Unione, che devono, invece, essere sottoposte alle opportune procedure doganali.
 
Le richieste degli operatori del settore
Semplificare le formalità burocratiche, ridurre i ritardi, garantire una maggiore competitività. Sono le tre aree su cui si concentrano le maggiori richieste degli operatori del settore che lamentano, difficoltà e incertezze nell’invio delle merci a corto raggio attraverso l’Europa utilizzando la modalità del trasporto marittimo. E per dare una risposta a queste tre richieste, la Commissione europea presenterà, entro la fine di quest’anno, anche una proposta che permetterà di definire un modello armonizzato di dichiarazione elettronica di carico. Un nuovo strumento grazie al quale le imprese marittime potranno fornire alle autorità doganali, in tutti i manifesti (intra ed extra Unione), informazioni relative allo status delle merci. Due misure che dovrebbero permettere di concretizzare la cintura blu entro il 2015 e rendere il settore più competitivo.
 
Le cifre del trasporto merci
Secondo le ultime statistiche ufficiali dell'Ue, la quota di merci trasportate all'interno dell’area comunitaria per modalità di trasporto è la seguente: 45,3% su strada, 11% per ferrovia, 3,7% per vie navigabili, 3,1% tramite condotte, 36,8% per mare (ad esempio con trasporto marittimo a corto raggio), 0,1% per via aerea.
 
Una proposta annunziata nel 2012
La comunicazione presentata dalla Commissione si inserisce nel quadro delle proposte annunziate nel 2012, in occasione del ventesimo anniversario del mercato unico, nel secondo atto per il mercato unico, un documento che completa una prima serie di misure presentate con il primo atto. Dodici azioni prioritarie che si concentrano su quattro fattori principali di crescita, occupazione e fiducia: reti integrate; mobilità transfrontaliera di cittadini e imprese; economia digitale; coesione e benefici a vantaggio dei consumatori. Il progetto, particolare da non trascurare, è un'estensione di quello pilota sulla cintura blu gestito dal 2011 dall'Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA).
 
Il progetto dell’Agenzia per la sicurezza marittima (EMSA)
Il progetto dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima utilizza tutte le informazioni sul traffico navale fornite dal sistema di sorveglianza europeo (EMSA-Safe Sea Net) del traffico navale. Il sistema ha la funzione di monitorare i movimenti delle navi e inviare una notifica automatica alle autorità doganali prima dell'arrivo in porto. Le informazioni fornite includono viaggi attuali e precedenti, l'arrivo effettivo o previsto, gli orari di partenza, precedenti e successivi, i porti di scalo e altre informazioni sull'itinerario.
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