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Portogallo: il Fisco conoscerà
il saldo dei conti bancari

La norma si applica ai dati dei residenti in Portogallo con un deposito superiore a 50 mila euro

LOGO AMMINISTRAZIONE FISCALE PORTOGHESE
Il Fisco portoghese potrà accedere alle informazioni sui conti bancari con un saldo di oltre 50 mila euro. E’ stato approvato dal Parlamento, il 17 maggio scorso, il disegno di legge del governo che impegna le banche a informare l’Autorità tributaria sull'esistenza di conti con un saldo superiore a tale importo, presenti nelle banche portoghesi, il cui proprietario o beneficiario risieda in Portogallo.
La norma approvata mette sullo stesso piano i cittadini residenti in territorio portoghese con quelli residenti all’estero, dal momento che le banche che operano in Portogallo devono già comunicare alle autorità estere i conti bancari con un saldo di oltre 50 mila euro dei cittadini non residenti. Una procedura, questa, già nota alle autorità fiscali portoghesi: esse, infatti, ricevono informazioni simili sui cittadini non residenti in Portogallo che dispongono di conti bancari in terra lusitana, perché sono obbligate a trasmettere tali informazioni ad altre amministrazioni fiscali europee e di alcuni Paesi Ocse, ottenendo in cambio informazioni sui saldi bancari dei cittadini fiscalmente residenti in Portogallo che detengono conti bancari all'estero. Nel caso di un cittadino portoghese che vive e lavora all’estero, in uno degli oltre 100 Paesi che ha un accordo di scambio di informazioni con il Portogallo, quindi, i suoi dati bancari sono già regolarmente forniti all’amministrazione fiscale.

Nessuna presunzione di disonestà
Per il Segretario di Stato per gli affari fiscali, António Mendonça Mendes, si tratta di “una misura molto importante nel contrasto alle frodi, all’evasione fiscale e utile per la prevenzione del terrorismo”. Mendes ha aggiunto, inoltre, che la norma non comporta rischi per la privacy dei cittadini, né contiene alcuna “presunzione di disonestà”: secondo il report dell’Autorità tributaria portoghese, infatti, il provvedimento in sé non è sufficiente, ma, correttamente integrato con altri dati già in possesso del Fisco, costituirà un utile strumento per identificare situazioni di potenziale inosservanza delle regole fiscali, da approfondire ed eventualmente confermare. In effetti, già oggi il Fisco portoghese effettua controlli quando, per esempio, un contribuente possiede un’auto del valore di oltre 50mila euro o un’imbarcazione da diporto sopra i 25 mila euro, senza che questo debba necessariamente richiedere ulteriori approfondimenti se  c’è compatibilità  con i redditi dichiarati.
Ulteriori rassicurazioni in questa direzione sono arrivate dal Ministro delle Finanze, Mario Centeno, che ha ricordato che l’Autorità tributaria portoghese “non avrà accesso ai conti, né ai movimenti bancari, ma solo all'ammontare del saldo. L'informazione che le banche dovranno fornire all'Ufficio delle imposte è il valore depositato in banca alla fine di ogni anno, se la cifra supera i 50 mila euro”.
 
Si partirà nel 2019
Quanto ai tempi di effettiva attuazione della misura, lo scambio automatico di informazioni dovrebbe avere inizio nel 2019: gli istituti bancari avranno tempo fino al 31 luglio del prossimo anno per inviare i dati all'Autorità fiscale, indicando le somme che i loro clienti avevano depositato in banca alla data del 31 dicembre 2018.
Come per altri dati già ricevuti dalle banche, anche per questo nuovo flusso di informazioni l’Autorità fiscale dovrà garantire l’applicazione di "speciali misure di sicurezza" previste dalla normativa sulla protezione dei dati, ulteriormente rafforzata dalle recenti disposizioni europee. Tra queste, ad esempio, sono incluse cautele che prevedono che soltanto i funzionari tributari autorizzati possano trattare queste informazioni e che nei locali utilizzati per gestire i file accedano solo persone con uno specifico permesso, o in nessun modo i dati vengano trasmessi, trasportati, “letti, copiati, alterati o eliminati in modo non autorizzato”.
 
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