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Dal mondo

Portogallo: lotta all'evasione
con abbinata lotteria...fiscale

Un nuovo Stato va ad aggiungersi all’elenco di quelli che hanno deciso di utilizzare questa formula

scorcio del parlamento
Dall’ 1 aprile 2014 (e non sarà uno scherzo) i contribuenti portoghesi probabilmente saranno maggiormente incentivati a chiedere agli esercizi commerciali la ricevuta con impresso il proprio codice fiscale identificativo “factura da sorte”.
Analogamente a quanto avviene già in Italia (si fa riferimento al sistema delle tessere sanitarie e del meccanismo della detrazione fiscale dei medicinali) lo scontrino sarà, quindi, personalizzato. A Lisbona per ogni scontrino emesso si potrà partecipare a una vera e propria riffa settimanale che metterà in palio ogni anno 60 “supercar” dal valore di 90 mila euro.
 
Le modalità per partecipare al concorso
In luogo della “normale ricevuta”, pertanto, è rilasciato uno “scontrino speciale” sotto la forma di gratta e vinci (che consente una vincita immediata) o a un numero seriale (da abbinare a una lotteria con montepremi). L’obiettivo è trasformare i cittadini-consumatori in cittadini-controllori contrapponendo l’interesse del compratore a quello del venditore.
 
Un rimedio efficace per contrastare l’evasione
Utilizzare gli scontrini dei registratori di cassa per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, della concorrenza sleale (la cd. lotta al commerciante abusivo) e del sommerso (che sfugge al controllo della pubblica amministrazione) attuando un contrasto di interessi col meccanismo della lotteria nazionale.
Vale la pena ricordare che per ostacolare il “black” la ricetta naturale sarebbe quella di “pagare tutti per pagare meno”. Cosi come tutti gli esercenti, in luogo della cessione di un bene o della prestazione di un servizio, dovrebbero emettere gli scontrini e tutti i consumatori dovrebbero pretenderli (anche quelli di esiguo valore). Tuttavia, per incentivare i consumatori a chiedere lo scontrino fiscale, molti Paesi hanno messo in campo il sistema della partecipazione ai sorteggi di Stato trasformando le ricevute in tagliandi per l’estrazione o in veri e propri grattini vincenti.
 
I pro a favore dell’iniziativa portoghese
Secondo Paolo Nuncio, segretario di Stato per gli affari fiscali, in tal modo si stima un aumento del 50% delle compravendite dichiarate e conseguentemente una somma pari ad almeno 2 miliardi in più di ricevute dovranno passare sotto la lente del fisco. Scopo dell’iniziativa è favorire l’emersione dell’economia nascosta stimata in 1/5 di quella nazionale.
 
… e i contro
Chi denuncia una lesione della “dignità” portoghese, invece, tende ad evidenziare l’inutilità della proposta nel caso in cui l’accordo fraudolento di mancata emissione dello scontrino tra venditore e compratore (e un risparmio per il cliente dell’Iva non pagata pari al 23%) consentirebbe a quest’ultimo di acquistare ben più che un biglietto “tradizionale” della lotteria. E c’è chi denuncia anche il rischio di un aumento della burocrazia e, perfino, dell’evasione (mediante la costituzione delle cd “cartiere” che fabbricano scontrini e false ricevute.
 
I precedenti in materia
Tale strumento, in verità, è stato già sperimentato in quelle realtà dove è particolarmente diffusa la propensione al gioco, alla scommessa, alla sorte. Per citare le più influenti, l’idea è nata in oriente (Cina - Lottery Receipt Experiment, LRE), è stata impiegata in occidente (Bolivia, Porto Rico, Brasile e Argentina), ripetuta in oriente (Taiwan e Corea del Sud) ed ora riadattata in Europa (Slovacchia e Portogallo).
L’idea di base è la stessa per tutti anche se ogni Paese ha adeguato il contrasto di interessi a quei fattori di criticità che sono tipici di ogni realtà (come il divieto di frazionamento degli scontrini, vincita legata al valore dello scontrino ovvero casuale, in denaro o in premi e via dicendo).
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