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Dal mondo

Portogallo: un super credito fiscale
per imprese nazionali ed estere

La misura recente si propone di creare più efficaci condizioni d’investimento e un polo d’attrazione per le aziende

parlamento portoghese
Creare le condizioni per favorire una costante ed effettiva ripresa economica, modificare le attuali condizioni in cui operano le imprese attraverso una serie di interventi, fiscali e amministrativi, in grado di favorire gli investimenti. Sono questi i due obiettivi che si propone di raggiungere il governo attraverso il nuovo pacchetto di misure fiscali messo a punto con l’ultima manovra estiva.
 
Un super credito fiscale 
Nessuna distinzione per la nazionalità dell’impresa e un limite temporale saldamente fissato alla fine dell’anno oltre naturalmente al valore del credito. È in questo corollario che si inscrive la misura dell’intervento in base al quale l’impresa, sia essa portoghese o straniera, che esercita una attività, commerciale, industriale o agricola, può ottenere un credito d’imposta per investimenti effettuati sul territorio. La percentuale del credito è fissata al 20% dell'importo dell'investimento che potrà essere utilizzato per ridurre sino al 70% l'imposta dovuta sui redditi prodotti nel 2013. 

Esempio:
Impresa: XYZ
Imposte dovute al fisco per il 2013: 200mila euro
Valore investimento effettuato: 1milione di euro
Deduzione dall’ammontare dovuto: 140mila (70% di 200mila euro pari al 20% dell'investimento)

A chi si rivolge il pacchetto di interventi
Secondo le previsioni del governo, a trarre i maggiori vantaggi dall’operazione dovrebbero essere le piccole e medie imprese. In base ai requisiti indicati nel provvedimento, è possibile effettuare investimenti in beni materiali e immateriali fino a un massimo di 5 milioni di euro.
 
Il vantaggio dell’operazione
Il super credito fiscale che il governo ha deciso di introdurre nell’ultima manovra estiva ha anche finalità più immediate. Da un lato permettere agli investitori di beneficiare per il 2013 di un'aliquota d'imposta sul reddito di impresa pari al 7,5% contro il 25% che è l’aliquota generalmente applicata; dall’altro frenare la perdita di posti di lavoro che continua a essere una costante nel panorama economico e produttivo del Paese anche se gli ultimi dati dell'Istituto nazionale di statistica evidenziano una inversione di tendenza. L’obiettivo è unico, ovvero rendere fiscalmente più attrattivo il Portogallo rispetto ad altri Stati europei anche per gli attuali livelli di imposizione sulle imprese.
 
La tassazione sulle imprese
L'imposizione dei redditi societari è disciplinata dal codice dell'imposta sui redditi delle persone giuridiche del 1998 che è stato sottoposto a interventi e successive modifiche. L'aliquota dell'imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRC) è del 25% a cui si sommano poi le addizionali, statali e comunali che portano l'aliquota combinata al 31,5%, che grava sulle società stabilite entro l’area municipale.
 
Gli obiettivi del governo nel medio e lungo periodo
La misura recentemente varata dall’esecutivo rientra in un piano più articolato di interventi su più fronti (fiscale, amministrativo) che dovrebbe essere attuato nei prossimi anni. In particolare sul fronte tributario, l’intenzione è ridurre in tempi brevi il livello di imposizione sulle imprese portandolo al 17-19% nell’arco di cinque anni (già al 29,5% nel 2014), rimodulare la base imponibile (con l'esclusione della doppia tassazione di dividendi e plusvalenze) e riportare fino ad un massimo di 15 anni (contro gli attuali 5) le perdite fiscali accumulate.
 
Il codice fiscale degli investimenti
Risale al 2009 l’introduzione in Portogallo del codice fiscale degli investimenti. La normativa che lo ha introdotto è il decreto legge n. 249. Il decreto ha posto le basi per un ampio processo di riforma del sistema che sostanzialmente, grazie anche al codice, ha unificato e semplificato le procedure di concessione e monitoraggio dei benefici fiscali concessi in relazione agli investimenti effettuati sul territorio. Nel contempo sono stati incentivati settori considerati di interesse strategico per l'economia nazionale e ridotte le asimmetrie regionali in termini di investimenti, favorendo l'innovazione e la ricerca scientifica e tecnologica.

L'ultimo Rapporto Ocse e le cifre dell'Istituto nazionale di statistica
Dopo due decenni di forte crescita economica e la convergenza agli standard di vita dei Paesi Ocse più prosperi, le prestazioni del Portogallo si sono indebolite negli anni successivi al 2000. In questo contesto, ricorda l'Ocse nell'ultimo Rapporto di maggio, la ricostituzione del potenziale economico del Paese per una crescita forte, sostenibile e inclusiva passa per una riforma complessiva dello Stato. La recessione continua a manifestare i suoi effetti negativi su imprese e famiglie mentre la disoccupazione ha superato il livello del 17% anche se, secondo i dati pubblicati dall'istituto nazionale di statistica in agosto, nel secondo semestre i disoccupati sono passati da 740.062 a 689.933. Sempre secondo gli ultimi dati dell'Istituto, il pil nel secondo trimestre del 2013 è calato del 2,1%.



Fonti (per alcune informazioni)
URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/portogallo-super-credito-fiscale-imprese-nazionali-ed-estere