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Progetto Eu2020, l'Italia punta sulle Pmi per la new economy

Il governo ha fornito riscontro alla Commissione con un articolato parere sul futuro della Strategia di Lisbona

Il Consiglio informale dei ministri per l'Europa, che si è tenuto a La Granja (in provincia di Segovia) il 13 e 14 gennaio scorsi ha rappresentato il primo momento di definizione dei contenuti della nuova Strategia che nella formula riveduta dovrebbe essere adottata in primavera. EU2020 nascerà nel semestre di presidenza spagnola dell'Unione europea attraverso un percorso di analisi interattivo all'interno del Consiglio europeo. Per il prossimo 11 febbraio prevista la definizione informale dei contenuti dello studio che culminerà nelle decisioni finali sulla Strategia nelle sedute di marzo e giugno.

Le linee guida dello studio italiano
Quali gli argomenti al centro dello studio italiano? Il contributo reso dal nostro Paese focalizza l'attenzione sui riflessi prodotti dalla ricerca e dall'innovazione sulla competitività del sistema produttivo facendo particolare riferimento alle piccole e medie imprese. Gli obiettivi al centro della nuova azione economica europea non possono, secondo quanto evidenziato nello studio italiano, trascurare il ruolo che esse rivestono nel mercato produttivo dell'Unione e il potenziale che possono assumere in una prospettiva di crescita sostenibile, oculata nella gestione delle risorse e attenta alle possibilità offerte dalle nuove frontiere dell'innovazione. L'attenzione agli attori del nuovo processo di rinnovamento manifesta il ruolo propulsivo rappresentato dalla leva fiscale che, come più volte affermato dalla Commissione, è ineludibile. Non è possibile, in altri termini, disconoscere che bilanciare la "continua necessità di un sostegno fiscale" per la crescita economica a breve termine con "la necessità di ripristinare la sostenibilità delle finanze pubbliche e la stabilità macroeconomica" nel lungo periodo debbono essere le priorità della Strategia.

Una crescita sostenibile
L'esecutivo Ue sottolinea che un patto di stabilità e di crescita in grado di limitare i disavanzi pubblici negli Stati membri al 3% del prodotto interno lordo (PIL), "svolgerà un ruolo importante" favorendo livelli di crescita sostenibile. Un obiettivo che gli Stati membri debbono perseguire adeguando la propria spesa  a quelli tematici del 2020 dell'Unione europea. Il Consiglio europeo garantisce l'integrazione delle politiche e gestisce l'interdipendenza tra Stati membri e l'Unione europea mentre la  Commissione verificherà l'attuazione di ogni anno. Per ogni obiettivo gli Stati membri sono chiamati a "fissare i loro obiettivi individuali per cinque anni, corrispondenti alle situazioni nazionali e dei loro punti di partenza". 

Il contenuto delle singole priorità indicate nella Strategia
Il documento definisce quattro priorità per il 2020:

  • innovazione e conoscenza: il "motore per la crescita sostenibile" è la conoscenza e la tecnologia e, pertanto, la Commissione sostiene, che l'Unione europea ha bisogno di passare a una "economia di valore";  
  • lotta contro l'emarginazione: la Commissione raccomanda di abilitare le persone al fine di creare nuovi posti di lavoro.   Favorire la creazione di posti di lavoro e periodi di tirocinio richiederà un grande sforzo per impedire alle persone di cadere dal sistema, e per garantire la coesione sociale;
  • crescita verde: un utilizzo più efficiente delle risorse, energia, e l'applicazione di nuove tecnologie ecocompatibili stimolerà la crescita, contribuendo a creare nuovi posti di lavoro e servizi; 
  • digitale in Europa: sviluppo di un piano aggiornato dei trasporti e delle infrastrutture energetiche per migliorare la competitività. 

La strategia europea per il prossimo decennio dovrebbe concentrarsi non soltanto sui tassi di crescita e di occupazione ma anche sulle modalità di crescita per costruire una società più giusta fondata su  una occupazione di alta qualità, con la piena dignità del lavoro e inclusione sociale per donne e uomini. La lotta contro la povertà, la disuguaglianza e l'insicurezza sarà resa possibile attivando l'economia della conoscenza, la coesione sociale e territoriale.
 

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