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Dal mondo

Quante ore sono necessarie
per preparare e pagare le tasse?

Nel 2005 i contribuenti spendevano 302 ore in un anno per assolvere gli obblighi fiscali. Oggi ne “bastano” 240, ma le differenze tra i vari Paesi sono rilevanti

tempo per pagare le tasse

Pagare le imposte non è sempre un’esperienza piacevole, ma lo è ancora meno se, oltre all’esborso monetario, bisogna fare i conti con le difficoltà burocratiche legate al loro versamento. A livello mondiale la situazione è notevolmente migliorata negli ultimi anni, con i tempi di preparazione, compilazione e pagamento che si sono accorciati un po’ ovunque, ma la variabilità tra i diversi Paesi resta ancora molto ampia. Ecco cosa emerge da un’analisi comparativa che mette a confronto i dati raccolti dalla World Bank.

Il confronto
La Banca Mondiale mette a disposizione sul suo sito alcune serie storiche di dati, liberamente accessibili, relative a diversi argomenti. Una di queste riguarda il tempo speso dai contribuenti per preparare e pagare le tasse, ovvero quante ore sono necessarie per compilare, presentare e versare le principali imposte in un Paese. In particolare, le imposte considerate in questo set di dati sono: l’imposta sul reddito delle società, quella sul valore aggiunto e le imposte sul lavoro, che comprendono anche i contributi previdenziali.

La situazione nelle principali aree
Da un confronto tra le principali macroaree geografiche emerge che l’America del nord è il luogo in cui preparare e versare le imposte richiede meno tempo. I contribuenti infatti impiegano, in media, 153 ore all’anno per mettersi in regola con il fisco. Seguono l’area dell’Asia orientale e del Pacifico, dove sono necessarie 183,27 ore, l’Europa e l’Asia centrale (186,33 ore), l’area del Medio Oriente e Nord Africa (204,86), l’Asia meridionale (277,25) e l’Africa sub-sahariana (280,77). Chiude la classifica l’America Latina, dove ai contribuenti sono necessarie in media 330,88 ore per assolvere agli obblighi fiscali principali.

La classifica. La maglia nera va al Brasile
Anche tra le varie macroaree considerate, tuttavia, la variabilità non è sempre omogenea. Ecco cosa emerge se si considerano in dettaglio i singoli Stati.
Nonostante i tempi burocratici negli ultimi anni siano diminuiti notevolmente, il Brasile si conferma maglia nera per gli adempimenti fiscali: oggi sono necessarie 1.501 ore per compilare, presentare e pagare le principali imposte. Una cifra molto alta, che si spera possa ridursi ulteriormente, seguendo il trend positivo registrato negli ultimi anni. Nel 2013 le ore necessarie erano, infatti, molte di più, ben 2.600. Purtroppo non basta solamente puntare sulla tecnologia e sul digitale per ridurre i tempi di pagamento delle tasse. Il Brasile, infatti, ha da tempo adottato un sistema informatico ad hoc per effettuare versamenti, archiviazioni e altre automazioni, ma questo ha dovuto comunque fare i conti con un sistema fiscale che è rimasto piuttosto complesso.
Situazione poco rosea anche in Bolivia, dove il tempo impiegato con la burocrazia fiscale è di 1.025 ore, e in Venezuela (920 ore), che vanta peraltro un altro record negativo, ovvero quello del Paese con il più alto numero di pagamenti annui: ben 99. Non si risparmia tempo nemmeno in Libia (889 ore necessarie), nel Ciad (834) e in Ecuador (664).

I Paesi al top
Ribaltando la classifica, tra i Paesi in cui gli adempimenti fiscali risultano essere molto più celeri ci sono diversi Stati di piccole dimensioni, ma non mancano anche nazioni più grandi che rappresentano un’eccellenza a livello di burocrazia. A Bahrain, una nazione che comprende più di 30 isole nel Golfo Persico, bastano solo 23 ore all’anno per stare tranquilli con il fisco; nel territorio autonomo di Hong Kong ne sono necessarie 35, in Qatar 41 e in Liechtenstein 49.
Al quinto posto delle regioni dove adempiere agli obblighi fiscali risulta facile e veloce vi è l’Estonia, che rappresenta il fiore all’occhiello tra i Paesi Ocse in quanto dotato del miglior sistema fiscale (vedi l’articoloIl miglior sistema fiscale del 2019? Ancora una volta è quello estone): ogni contribuente sottrae solo 50 ore all’anno dal suo tempo libero per dormire sonni tranquilli.

La situazione in Italia
Negli ultimi 15 anni anche l’Italia ha notevolmente ridotto i tempi necessari per pagare le tasse. Nel 2005 i contribuenti spendevano 340 ore all’anno, poi sono diventate 269 tra il 2012 e il 2015 e oggi si attestano a 238, con un trend in forte calo. La via digitale, di pari passo con la semplificazione dell’intero sistema tributario, sembra essere una delle strade più sicure per rendere il processo di contribuzione alla spesa pubblica il meno faticoso possibile.

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