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Dal mondo

Regno Unito: 24 mld di sterline
sottratti agli evasori fiscali

Nel mirino grandi aziende, gruppi e organizzazioni criminali che hanno adottato complessi e sofisticati meccanismi finanziari

fisco britannico
Entrate fresche, inattese, per i conti pubblici del Regno Unito, in rosso da 6 anni. La novità delle risorse extra, 24 miliardi di sterline, destinate ai servizi sociali e all’intensificazione degli investimenti nella scuola e nella ricerca, costituisce una novità assoluta per l’Amministrazione finanziaria britannica. È  la prima volta, infatti, che il fisco britannico indica, punto per punto, dati, numeri, e strategie utilizzate, dal 2010 ad oggi, per ricondurre i volumi delle somme evase, con modalità tradizionali o ricorrendo all’elusione, entro parametri più accettabili, in particolare per l’opinione pubblica.
 

In una guida un quadriennio di lotta all’evasione – Il balzo in avanti, sul piano della comunicazione, è costituito dalla diffusione d’una guida, “HMRC fast facts: Record compliance revenues for the UK”, una sorta di compendio che passa in rassegna ogni singola iniziativa, attività e modello strategico applicato a partire dal 2010, riportando in evidenza i risultati raggiunti, cioè l’effettività degli impegni assunti e posti in pratica.
 
Parola al settore comunicazione - In altre parole, per la prima volta l’Amministrazione finanziaria di Sua Maestà ha lasciato il campo, e i numeri, agli esperti della comunicazione che, dopo sei mesi di lavoro intenso, e diremixaggio, hanno ricostruito il profilo del fisco, trasmettendo l’immagine d’una Agenzia coinvolta a tutto campo nella lotta all’evasione, e all’elusione. Una risposta implicita ai media e ai contribuenti che, soprattutto nel corso del biennio passato, avevano espresso in modo piuttosto rumoroso la loro insoddisfazione per come il fisco appariva poco impegnato nel recupero dell’evasione e nel contrasto di meccanismi e di paini elusivi, abbondanti a Londra, vero e proprio outlet internazionale del paghi 10, eludi 1000
 
Evasione ed elusione fiscali, a ognuno il suo – I dati emersi in superficie sono sorprendenti. Dal 2010 ad oggi, le somme recuperate sono cresciute di circa 10 miliardi di sterline, transitando da 14 a 24 miliardi l’anno. Un vero e proprio numero da primato, + 70 per cento. Nel dettaglio, dalle grandi aziende, con volumi di ricavi superiori ai 100 milioni di sterline l’anno, sono stati recuperati 8 miliardi, mentre 1 miliardo risulta sottratto a gruppi e organizzazioni criminali e circa 3 miliardi dai soggetti che hanno messo in pratica complessi meccanismi per eludere il fisco.
 
Stretta anche sull’offshore – Il dato di partenza non è il recuperato. Infatti, si indicano subito, nella guida, gli schemi e le strategie particolari, tutte ingegnose, messe in pratica dai soggetti che eludono. Nel 2010 erano 116 diversi meccanismi, ora, nel 2014, dopo ben 42 modifiche nella legislazione vigente, si sono ridotti del 75 per cento, cioè 28. Conseguentemente, sono quasi 60 mila i contribuenti che, con conti e strane relazioni con giurisdizioni a bassa tassazione, paradisi fiscali, hanno deciso di accettare di accordarsi con il fisco attraverso il canale normativo costituito dalle disclosure facilities. Il risultato, altri miliardi ricondotti nella disponibilità dell’erario.
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