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Dal mondo

Regno Unito: doppia consultazione
per i cittadini sulla fiscalità

Sono quelle lanciate nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Entrate ed entrambe relative a questioni tributarie

making tax digital
Il Fisco del Regno Unito approfitta della pausa estiva per lanciare un pacchetto di consultazioni su cui i cittadini britannici sono chiamati a pronunciarsi. Gli argomenti? La tassa sulle bevande zuccherate, che dovrebbe entrare in vigore nel 2018, e il “Making Tax Digital” il piano di digitalizzazione del sistema tributario e dell’Amministrazione fiscale nazionale, lanciato ufficialmente dal governo nel 2015 e ancora in via di definizione.

Zucchero? No, grazie
Combattere l’obesità infantile e finanziare la promozione dello sport e della salute nelle scuole del Paese. Questi gli obiettivi che il Governo di Londra intende raggiungere con l’introduzione della soft drinks industry levy, annunciata nei mesi scorsi.
 
Sulla nuova tassa l’Agenzia delle Entrate britannica ha lanciato qualche settimana fa una consultazione attraverso la quale i contribuenti interessati possono fornire suggerimenti utili per mettere appunto il nuovo balzello. La sugar tax, come impropriamente soprannominata dai mass media, in realtà non colpisce i consumatori finali ma le aziende produttrici di quelle bevande che, secondo determinati parametri stabiliti dal governo, contengono troppo zucchero e sono, quindi, pericolose per la salute, soprattutto dei più piccoli.
 
Con la nuova tassa, la Gran Bretagna si allinea a quanto indicato dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) che ha individuato nella leva fiscale uno strumento per scoraggiare la produzione e il consumo di cibi e bevande troppo zuccherate, nocive per la salute. Francia, Finlandia, Ungheria e Messico hanno già introdotto diversi tipi di imposte sulla produzione di bevande zuccherate. In particolare, Londra intende seguire il modello ungherese, colpendo le aziende produttrici di bibite e non i consumatori finali. Alcune ricerche, infatti, testimoniano come molte aziende ungheresi si siano adeguate alla nuova tassa e, pur di non pagarla, abbiano ridotto la quantità di zucchero contenuta nelle bibite prodotte.
 
L’era digitale del Fisco è alle porte?
Tra le consultazioni lanciate di recente dall’Agenzia delle Entrate, sei riguardano l’attuazione del piano di digitalizzazione del Fisco britannico, varato con la legge di Bilancio del 2015. Un progetto ambizioso con cui il governo intende entro il 2020 rendere più efficiente il sistema tributario e migliorare il rapporto con i contribuenti grazie all’uso delle nuove tecnologie. Il pacchetto di consultazioni, su cui i cittadini britannici possono esprimere la propria opinione entro il prossimo 7 novembre, tocca diversi punti nevralgici del Piano.
 
Una consultazione riguarda la creazione del conto digitale destinato ad aziende, lavoratori autonomi e agricoltori. Si tratta di una sorta di conto fiscale online, a cui i contribuenti potranno accedere per consultare la propria posizione e comunicare con l’Agenzia delle Entrate.
La seconda consultazione ha come oggetto la semplificazione degli obblighi fiscali a carico dei lavoratori autonomi; la terza, invece, quelli a carico degli agricoltori. Un’altra concerne la possibilità data ai contribuenti di gestire per via elettronica i propri pagamenti fiscali. Le ultime due consultazioni, invece, si concentrano sull’Amministrazioni tributaria. Una chiede ai cittadini di pronunciarsi su come gli strumenti digitali possano rendere la macchina fiscale britannica più efficiente. L’ultima, infine, ha come scopo quello di raccogliere pareri su come migliorare il modo in cui il Fisco utilizza le informazioni inviate da soggetti terzi (sostituti d’imposta, istituti di credito e previdenziali, eccetera).
 
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