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Dal mondo

Regno Unito: goodbye alla carta
e via libera al Fisco 2.0

L’ultimo Rapporto dell’Agenzia delle Entrate evidenzia la necessità di dare ampio spazio alla documentazione digitale

errori di sistema_disegno di stefano latini
Regno Unito, si cambia. Come? Semplice, ricorrendo all’online, a miliardi di byte che navigano, corrono e si spostano veloci da un desk all’altro ogni singolo secondo, trasportando milioni di informazioni che si scambiano tra decine di migliaia di persone. Dunque, come certifica l’ultimo Rapporto dell’Agenzia delle Entrate britannica al Parlamento, è tempo di fermare il flusso oramai fuori controllo di carta su cui l’Amministrazione finanziaria lavora.
 
Quanto vale il fisco britannico: 500 alberi al dì - In pratica, secondo il Rapporto stilato dallo staff di vertice dell’Agenzia, in meno di 24 mesi sono ben 500 milioni i modelli, i moduli, le istruzioni e le note o comunicazioni che si trasmettono in via cartacea a oltre 50 milioni di contribuenti. In risposta, da questi ne pervengono altri 70 milioni, per lo più risposte a quesiti o ulteriori domande.  In aggiunta, il sistema telefonico gestisce circa 73 milioni di chiamate l’anno, di cui il 75 per cento riceve un cenno, cioè una risposta adeguata. Il sistema, alla luce di questi dati, non è più in grado di funzionare garantendo alti livelli di performance. Da qui l’idea di passare ad una fase ancor più evoluta del Fisco in versione telematica.
 
Dalla carta alla piattaforma – Una piattaforma centralizzata, telematica, integrale. Ogni singolo contribuente, o partner esterno riceverà un suo conto riservato, un post fiscale da cui attingere e integrare informazioni che lo riguardano, pagare le tasse dovute, compilare e inviare la dichiarazione die redditi, o altre note, e, in caso, indicare eventuali errori riportasti a sistema. Il personale, specializzato, gestirà questa piattaforma integrata che funzionerà 24 ore su 24.
 
Obiettivi, meno carta e 1 miliardo in meno di spese l’anno – Fin qui i traguardi. Nel dettaglio, l’obiettivo primario è rivelato al Parlamento in appendice. In pratica, si tratta di garantire performance di rilievo a costi minori. Non più un’Agenzia con più di 100mila dipendenti ma una unità operativa amministrativa che non superi le 57 mila unità e che non oltrepassi la soglia dei 188 uffici in 99 centri urbani ritenuti essenziali. La piattaforma online, il fisco digitale, le nuove riorganizzazioni e l’assunzione di personale ad hoc e preparato a gestire il cambiamento, quindi esperti nei campi dell’informatica, saranno i punti cardini del cambiamento. A oggi, dal 2010, il personale è già stato ridotto largamente, mentre il risparmio è stato di 850mln di sterline. Ora, nella fase successiva, che arriverà a compimento nel 2021, l’Agenzia delle Entrate britannica consoliderà il terreno già guadagnato e provvederà ad avviare il nuovo sistema centrale e integrato di gestione dell’enorme massa di dati e documenti fiscali.
 
Spunta l’sms – La mail, dato l’alto rischio, si utilizzeranno solo in casi rari e sicuri. Piuttosto, il dialogo diretto sdarà affidato alla gestione del conto fiscale personale di ogni singolo contribuente, una sorta di carta d’identità fiscale, con la quale il contribuente stesso interagirà avendo dall’altro lato l’Amministrazione. A questo scambio si pensa di aggiungere anche una trasmissione di informazioni da veicolare tramite l’uso di sms. Ma si tratta solo d’una ipotesi da approfondire.
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