Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Dal mondo

Regno Unito: le società offshore
possiedono 91mila residenze

È il risultato che emerge dai dati del Registro immobiliare e dell’Amministrazione finanziaria di Sua Maestà

fisco britannico
Le mani dei paradisi fiscali sul meglio delle proprietà britanniche. Secondo i dati del Registro immobiliare, e dell’Amministrazione finanziaria, sono più di 91mila le abitazioni extra-lusso la cui proprietà è gestita da vere e proprie società con sede in giurisdizioni a bassa tassazione, in altre parole in territori offshore. Di queste 91mila, tanto per essere chiari, due terzi appartengono a società con sede nelle isole del Canale, Jersey, Guernsey e Man, oppure, in alternativa, nelle Isole Vergini britanniche. Chi sono i veri proprietari? Difficile se non impossibile individuarli dato che in queste giurisdizioni vige una riservatezza quasi assoluta. In più, la particolare e ingegnosa struttura delle società costituite per svolgere questa funzione di velo sui proprietari reali impedisce di arrivare ai nomi. Insomma, un vero rompicapo per l’Agenzia britannica delle Entrate.

Le somme evase, 3 miliardi di euro – E così, non resta che stimare le perdite, anche in questo caso affidandosi alla misura delle soglie minime, più in basso delle quali non si può scendere. Ecco i numeri: in totale all’incirca 3 miliardi di euro sfuggono regolarmente ogni anno al fisco grazie all’utilizzo di questo ingegnoso meccanismo a “doppio velo”, quello interposto dalle norme generali delle giurisdizioni offshore coinvolte e quelle derivanti dallo stesso meccanismo interno, e della struttura, delle società schermo create per questo fine. Insomma, un business lucroso.

Come ti dribblo le imposte con la casa dietro l’angolo ma con proprietario offshore – Innanzitutto, la prima imposta sacrificata è quella che si paga sulla proprietà di residenze lussuose. In questo caso si possono stimare alcuni centinaia di milioni di euro di perdite nette per l’erario, 600milioni di euro. In secondo luogo, si deve considerare l’imposta di registro che non si paga ma si elude grazie a questo meccanismo all’atto di vendita di queste residenze. Si stima che, in media, almeno 9mila cambino proprietario ogni anno. Questo sistema determina così la perdita di almeno 700 milioni di euro l’anno. E non è tutto. Infatti, tenendo conto del mancato pagamento dell’imposta di successione, al gap complessivo s’aggiungono 1,4miliardi di euro. In ultimo, l’imposta sui capital gain, che si calcola sulle plusvalenze realizzate al momento della vendita delle residenze. Ecco, immaginiamo che 12 miliardi di euro di proprietà cambino di mano anno dopo anno. Questo basta per capire che l’imposta dribblata è pari a un ammontare che supera il miliardo di euro. In sintesi, riassumendo, ogni anno al fisco con questo stratagemma sfuggono in media 3,7 miliardi di euro. Moltiplicato per dieci anni e sottratto il valore dell’inflazione e calcolato retrodatando l’andamento dei prezzi delle case per le annualità antecedenti la somma è ancor più elevata: quasi 28 miliardi di euro. E questo a solo beneficio di 150mila ricchi proprietari, la stragrande maggiora stranieri con residenza nel Regno Unito.
URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/regno-unito-societa-offshore-possiedono-91mila-residenze