

Il transito dal vecchio regime tributario al nuovo, in base all’applicazione della la riforma del fisco dell’Emirato annunciata recentemente
(nel grafico sono riportate le aliquote delle nuove imposte in riferimento alle attuali)
Più sicuro il taglio dell’imposta sui profitti delle società estere
Al contrario, sul versante delle imposte che gravano pesantemente sui bilanci delle aziende internazionali ed estere, lo schema che condurrebbe all’entrata in vigore della flat tax in versione araba con un’aliquota al 15 per cento sarebbe oramai già pronto, tanto da attendere semplicemente la ricostituzione del nuovo Parlamento, a fine giugno, al quale spetterà il compito, peraltro come da prassi, di dare il via libera definitivo all’entrata in vigore della nuova tassazione che interesserà le imprese. In particolare, se la modifica venisse applicata in tempi brevi, costituirebbe un passo avanti altrettanto epocale rispetto all’ingresso nei codici dell’Emirato dell’imposta sui redditi dei contribuenti individuali. A questo riguardo è giusto rammentare che le società estere sono già tassate, ma con una aliquota che può raggiungere il 55 per cento dei guadagni dichiarati annualmente. Le aziende domestiche, invece, sono praticamente escluse dalla tassazione e, generalmente, non versano nessuna imposta ordinaria. Dunque, per le imprese straniere si tratterebbe di un taglio netto del Fisco che, secondo la gran parte degli esperti, potrebbe decretare un riorientamento significativo delle multinazionali verso i confini dell’Emirato, soprattutto in riferimento agli operatori economici attivi sul mercato del petrolio.

(i dati riportati nel grafico sono espressi in miliardi di euro)
Fonte: Ministero delle Finanze del Kuwait
Il business del greggio
A questo riguardo, è giusto rammentare che il business del petrolio costituisce il motore principale dell’economia del piccolo Emirato. Infatti, in riferimento all’anno in corso, mentre le entrate attese dall’Erario sono complessivamente stimate in circa 23 miliardi di euro, di questi almeno 20 miliardi saranno ricondotti direttamente all’esportazione sul mercato internazionale di centinaia di milioni di barili di greggio che, nell’arco del 2006, saranno rovesciati e assorbiti con ingordigia dalle economie occidentali e, soprattutto, da quelle asiatiche in rapida espansione. Del resto, il Kuwait ospita all’interno dei suoi confini circa 1/10 delle riserve mondiali di petrolio. Dunque, la stragrande maggioranza degli analisti e degli esperti di oro nero, non si stupisce affatto constatando che dei 23 miliardi di euro di entrate che l’Erario dell’Emirato incasserà nel 2006, soltanto 3 modesti miliardi di euro saranno imputabili al gettito di tasse e di imposte. Naturalmente, qualora la rivoluzione del regime fiscale attuale dovesse essere condotta a termine, nel 2007 la taglia del gettito delle entrate fiscali dovrebbe aumentare e avviare un lento e progressivo recupero sul gettito derivante dalle rendite petrolifere.