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Scozia: dal 2018 esordio possibile
per la Air Departure Tax

La nuova tassa, all’esame del Parlamento, sostituirà la Air Passenger Duty dal primo aprile del prossimo anno

aeroporti di scozia
Novità normative in questi primi mesi del 2017 per la Scozia sul versante delle tasse. Più nel dettaglio per quelle relative al trasporto aereo. Dal primo aprile 2018 dovrebbe fare il suo ingresso ufficiale la Air Departure Tax in sostituzione della Air Passenger Duty. La nuova tassa sarà versata dalle aerolinee e aggiungerà al prezzo del biglietto di ogni passeggero, in partenza dagli aeroporti nazionali, un costo aggiuntivo variabile in funzione della distanza percorsa.
 
Da Air Passenger Duty ad Air Departure Tax
La nuova denominazione della tassa riflette, nelle intenzioni del governo, la sua funzione e la sua portata considerato che sarà addebitata ai passeggeri in partenza dagli aeroporti scozzesi, ma sarà versata dalle aerolinee ed assicurerà anche una sorta di continuità con la Air Passenger Duty. Per quest’ultima nessuna novità, anche se, a onor del vero, alcune ci sono state nel 2016 per alcune esenzioni e continuerà a essere applicata nel resto del Regno Unito dopo il primo aprile 2018. La nuova tassa scozzese, che sostituirà la Air Passenger Duty, ha iniziato il suo iter parlamentare alla fine dello scorso anno ed è ancora allo studio del Parlamento. Sul sito delle Entrate scozzesi sono stati resi noti tutti i particolari della nuova tassa e una serie di Faq che descrivono, nel dettaglio, modalità di tassazione, titolarità, responsabilità per la gestione e la riscossione.
 
La funzione e la differenza tra le due tasse
Dal punto di vista della funzione, la Air Departure Tax è molto simile alla Air Passenger Duty. La differenza sostanziale sta nel meccanismo di imposizione fiscale e nelle nuove modalità di riscossione. Il sistema di gestione e di riscossione sarà interamente affidato all’Agenzia delle Entrate, la Scotland Revenue, costituita ufficialmente il primo gennaio 2015, con l’obiettivo di raccogliere le entrate che derivano dalla nuova tassa sulle transazioni immobiliari e dalla tassa sui rifiuti. Inoltre il sistema di gestione sarà interamente online mentre la trasmissione dei dati relativi dovrà essere effettuata con una dichiarazione trimestrale contro la modalità mensile del sistema precedente.
 
La telematica per il sistema di gestione
Il metodo più semplice e più rapido è di presentare ogni tre mesi la dichiarazione attraverso la piattaforma on-line SETS che, dal 2015, viene correntemente utilizzata per il pagamento telematico delle imposte. Nei prossimi mesi è prevista anche l’attivazione di un portale ad hoc dedicato agli operatori del trasporto aereo. Le compagnie aeree senza una base fissa nello Spazio economico europeo dovranno nominare un rappresentante fiscale, responsabile in solido per la tassa. Altri operatori aerei potranno, invece, scegliere se nominare o meno un rappresentante fiscale così come l’Agenzia scozzese delle Entrate potrà richiedere, a determinate condizioni, alle compagnie aeree la nomina di rappresentanti fiscali. Ulteriori particolari relativi al carico fiscale, alla tipologia dell’aeromobile, al numero dei passeggeri a bordo, alle eventuali esenzioni saranno ufficializzati non appena il testo, attualmente in fase avanzata di studio da parte del Parlamento, diventerà legge.
 
L'Air Passenger Duty nel Regno Unito
Ma cos'è la Air Passenger Duty? In sigla APD, è una tassa aggiuntiva che viene applicata ai voli in partenza da un aeroporto del Regno Unito con più di 20 posti a sedere. L'importo, addebitato a persona, è calcolato sulla base della lunghezza del viaggio. Dal primo marzo dello scorso anno, tra l’altro, i passeggeri di età compresa tra i 12 e i 15 anni, se viaggiano in economy, non devono più versare la quota relativa all'Air Passenger Duty.
 
L’Austria interviene sul valore della Air Travel Tax
Dal fronte dell’Unione europea è degli ultimi giorni la notizia secondo cui l’Austria ha deciso di ridurre della metà l’attuale valore della Air Travel Tax sui voli a breve, medio e lungo raggio a partire dal 2018. A deciderlo il Consiglio dei ministri con un provvedimento che punta a incrementare il traffico turistico e favorire nuovi posti di lavoro.
 
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