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Dal mondo

Segreto finanziario nel 2020.
Cayman, Usa e Svizzera sul podio

Il Tax Justice Network aggiorna la classifica dei Paesi dove è più facile nascondere e riciclare denaro di provenienza estera

tax justice network

Gli Stati Uniti sorpassano la Svizzera nella classifica globale dei Paesi in cui è più semplice per le persone nascondere le proprie finanze all’erario. Cayman però supera entrambi e si piazza al primo posto della lista. È questo uno dei principali risultati dell’aggiornamento 2020 dell'indice di segretezza finanziaria stilato dal Tax Justice Network e pubblicato a fine febbraio. Il report del network internazionale con sede nel Regno Unito mostra che il segreto finanziario in tutto il mondo si sta piano piano indebolendo, grazie alle recenti riforme in materia di trasparenza globale (vedi anche l’articolo Ocse, i 10 anni del Global forum. La trasparenza vale 102 miliardi).

La classifica
Il primo dato che salta agli occhi analizzando la sesta edizione del Financial Secrecy Index è relativo alla Svizzera. La federazione elvetica si piazza al terzo posto dei più grandi “contributori” del segreto finanziario nel mondo ed è la prima volta dal 2011 che non figura prima assoluta. La grande novità del 2020 però è rappresentata dal sorpasso su Stati Uniti e Svizzera da parte delle isole Cayman. È la prima volta infatti che questa giurisdizione si classifica al primo posto. Rispetto alla precedente edizione dell'indice, invece, non c’è niente di nuovo per gli Stati Uniti che si attestano anche questa volta al ​​secondo posto. Dopo Cayman, Stati Uniti e Svizzera, gli Stati dove è più forte il segreto finanziario sono nell’ordine Hong Kong; Singapore; Lussemburgo; Giappone; Paesi Bassi; Isole Vergini Britanniche ed Emirati Arabi Uniti. Per quanto riguarda il resto della classifica, l’Italia invece si piazza al 41° posto, molto dopo la Germania e la Francia (rispettivamente al 14° e 33° posto).

La trasparenza globale ottiene i primi frutti
Il report sottolinea che, in media, gli Stati elencati nell’indice hanno ridotto del 7% la loro “quota” di segreto finanziario globale. Il lato negativo della medaglia è che una manciata di giurisdizioni (che rappresentano una grande parte dei servizi finanziari di tutto il globo) mostrano invece un’inversione di tendenza. Si tratta in particolare degli Stati Uniti, di Cayman e del Regno Unito (fuori dalla top ten di poco: è al dodicesimo posto). Per gli autori del rapporto, del resto, i principali responsabili della segretezza finanziaria mondiale nel 2020 sembrano proprio gli Stati Uniti e il Regno Unito. La Svizzera ,invece, merita un discorso a parte, visto che ha gradualmente modificato il proprio quadro giuridico tanto da lasciare finalmente ad altri il vertice dell'indice del Tax Justice Network (vedi l’articolo Svizzera: goodbye segreto bancario. Al via l’operazione trasparenza).

La metodologia del report
L’indice di segretezza finanziaria elaborato dagli studiosi del Regno Unito classifica ogni Paese in base all'intensità con cui gli ordinamenti giuridici e le architetture finanziarie nazionali consentono agli individui facoltosi e ai criminali di nascondere e riciclare denaro proveniente da qualsiasi parte del mondo. Il metodo elaborato dal Tax Justice Network assegna al sistema legale e finanziario di ogni Stato un punteggio da zero a 100 relativo al livello di segretezza consentito. Nel caso di punteggio pari a zero, avremo uno Stato in cui vige la piena trasparenza, mentre nel caso di un punteggio pari a 100 avremo la massima segretezza possibile. Il punteggio di segretezza della giurisdizione esaminata viene quindi combinato con il volume delle attività finanziarie condotte nello Stato da non residenti, in modo da calcolare la quota di segretezza finanziaria fornita al mondo dal Paese in questione. Un risultato più elevato in classifica non significa pertanto che una giurisdizione sia necessariamente più riservata delle altre, ma piuttosto che la stessa svolge un ruolo più importante a livello globale nel consentire operazioni bancarie segrete, proprietà anonime di società o di beni immobiliari o altre forme di segreto finanziario, che a loro volta rendono possibile il riciclaggio di denaro, l'evasione fiscale ed enormi concentrazioni offshore di ricchezza per svincolarsi dalla tassazione del Paese di provenienza. Il risultato di questa metodologia descritta può essere spiegato con un esempio: una giurisdizione con un elevato punteggio di segretezza che al contempo fornisce servizi finanziari scarsi o nulli ai non residenti, come Samoa (attualmente al 86° posto), si posizionerà al di sotto di uno Stato con un un livello moderato di riservatezza ma che rappresenta uno dei principali attori mondiali finanziari, come il Giappone (come si è visto, piazzato quest’anno al 7° posto della classifica).
 

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