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Spagna, 300 misure per contrastare l'evasione

Frodi Iva, riciclaggio di denaro sporco e settore immobiliare nel mirino del Servizio ispettivo

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L'approvazione da parte dell'Agenzia tributaria (Aeat) e la successiva pubblicazione sul Bollettino ufficiale dello Stato delle direttive per la prevenzione e il contrasto all'evasione e alle frodi ha dato il via, in Spagna, al Piano di controllo fiscale per l'anno 2005.
Lo scorso dicembre, l'Agenzia delle entrate spagnola aveva già pubblicato sul suo sito Internet il primo impianto del Piano antifrode, composto da più di 300 misure sia organizzative sia normative, invitando cittadini e professionisti a fornire suggerimenti e proposte che aiutassero l'Amministrazione fiscale a migliorarlo. Ebbene, sul sito web dell'Aeat, sono arrivati oltre 500 suggerimenti e 22 relazioni da varie organizzazioni.

Alcune proposte di modifica, come dichiarato dal vice premier e ministro delle Finanze e dell'Economia, Pedro Solbes, sono state fatte proprie dall'Amministrazione tributaria spagnola che le ha introdotte nell'originario Piano di contrasto alle frodi e all'evasione, modificando in senso migliorativo quella che era l'impostazione iniziale. Altre ancora, suggerite dai contribuenti, saranno sottoposte ad attento studio e potrebbero essere inserite in futuro.

I due settori, considerati prioritari per i controlli, sui quali sarà incentrata l'attività ispettiva del fisco sono stati individuati nell'ambito immobiliare e in quello delle frodi Iva.
In particolare, allo scopo di favorire il lavoro di intelligence, cambiano le strategie dell'Agenzia tributaria. Da adesso in poi i risultati delle indagini saranno, infatti, valutati in funzione del numero di verifiche effettuate, tenendo in maggiore considerazione gli esiti frutto di attività ispettive complesse e di ricerca, piuttosto che quelli derivanti da controlli formali. Il principale obiettivo delle verifiche, quindi, non è più l'importo accertato, per il motivo che non c'è differenza se il debito fiscale scoperto scaturisce da un controllo formale o da un lavoro di indagine su contribuenti che hanno presentato dichiarazioni non corrispondenti al vero o sono evasori totali.

Saranno rafforzate le misure esistenti per garantire la riscossione dei debiti scoperti e creata l'Intendenza centrale ispettiva, portando a termine l'attuazione di un coordinamento simultaneo delle funzioni ispettive e di riscossione.
Le direttive approvate prevedono un controllo integrale del settore immobiliare da parte di unità specializzate. Le verifiche saranno condotte sottoponendo ad attento esame gli sviluppi urbanistici, la riqualificazione dei terreni e le attività dei promotori immobiliari in relazione alle operazioni di vendita realizzate. Saranno incrociati i dati riguardanti gli investimenti effettuati nelle costruzioni, sia da privati sia da società interposte, accertandone i rendimenti e, inoltre, si procederà alla verifica dei requisiti che hanno generato esenzioni e deduzioni fiscali.

Il Piano di controllo fiscale per il 2005 interviene, poi, sulla sorveglianza delle società ombra (cosiddette scatole cinesi) e sull'accesso al registro degli operatori intracomunitari, al quale bisogna essere iscritti se si vogliono operare acquisizioni intracomunitarie in esenzione Iva nel paese di origine. Una prima misura sarà negare l'iscrizione al registro a quelle società i cui amministratori sono implicati in frodi fiscali.
Si provvederà a incrementare l'attività ispettiva sul riciclaggio di denaro sporco, soprattutto quando è legato a operazioni di narcotraffico. Un maggiore controllo sarà riservato alle operazioni di acquisto intracomunitario di autovetture di alta gamma, per verificare che sia dichiarato il valore reale del veicolo.

Per quanto riguarda la riscossione dell'evasione accertata e per garantire l'incasso del debito, sarà estesa la responsabilità solidale, nei casi di occultazione o finto trasferimento dei beni della persona obbligata al pagamento, e saranno rafforzati i meccanismi che consentono di ottenere informazioni sulla situazione patrimoniale del debitore e sul rischio che non paghi il dovuto all'erario.

E' prevista, infine, una più stretta collaborazione tra le aree fiscali, promuovendo il coordinamento delle unità di Vigilanza doganale con quelle Ispettive, di Gestione e della Riscossione.



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