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Svizzera: con 8 Stati e territori
sì a scambio informazioni

Via libera del Consiglio federale dopo il parere espresso dai Cantoni. L’obiettivo il contrasto a evasione ed elusione

accordi internazionali
Via libera del Consiglio federale svizzero allo scambio di dati fiscali con otto Stati e territori. Si tratta di informazioni relative a conti finanziari in Islanda, Norvegia, Guernsey, Jersey, Isola di Man, Giappone, Canada e Repubblica della Corea che verranno scambiate automaticamente per favorire una maggiore trasparenza finanziaria e contrastare i fenomeni di evasione ed elusione fiscale.
Il via libera del Consiglio arriva dopo il parere manifestato dai Cantoni: dei 22 su 26 che si sono espressi, 12 Cantoni e la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze hanno accolto favorevolmente il progetto, mentre altri 9 non hanno fornito osservazioni in merito o hanno esplicitamente rinunciato a una presa di posizione.
 
Come funzionerà lo scambio di informazioni
Nei primi mesi del 2016 la Svizzera ha firmato con questi Stati e territori una serie di dichiarazioni congiunte per introdurre uno scambio automatico di informazioni relative a conti finanziari. Lo scambio dei dati entrerà in vigore già dal 2017, ma  sarà pienamente operativo nel 2018, sempre che per quella data siano state concluse le procedure di approvazione in Svizzera e negli otto Stati partner.
Dal punto di vista giuridico, la Confederazione elvetica e gli otto Stati seguiranno l’Accordo multilaterale tra Autorità Competenti sullo scambio automatico di informazioni relative a Conti Finanziari (Multilateral Competent Authority Agreement), conosciuto come Accordo SAI, che si basa a sua volta sulla Convenzione del Consiglio d’Europa e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sulla reciproca assistenza amministrativa in materia fiscale.
La privacy e la riservatezza dei dati scambiati sarà garantita da accordi internazionali che pongono elevati requisiti in materia di confidenzialità e impiego delle informazioni fiscali: il trattamento e l’utilizzo dei dati da parte delle autorità avverranno, quindi, unicamente entro i limiti fissati dagli accordi e la protezione materiale dei dati verrà garantita dalle norme del diritto fiscale.
 
I programmi di voluntary disclosure negli otto Stati partner
Tra gli Stati partner con cui la Svizzera ha avviato una cooperazione fiscale, Islanda, Norvegia, Jersey e Giappone non dispongono al momento di alcun programma di regolarizzazione specifico dei valori patrimoniali non dichiarati. Il Guernsey ha, invece, allestito un primo programma di regolarizzazione del passato tra il 2010 e il 2011, e un secondo programma dal luglio 2014 fino al mese di marzo 2015.
Anche l’Isola di Man, dal maggio del 2009, dispone di norme di regolarizzazione per i valori patrimoniali non dichiarati, distinguendo diverse categorie di contribuenti, mentre i contribuenti coreani hanno potuto usufruire di un programma di autodenuncia volontaria chiamato Offshore Voluntary Disclosure Program, iniziato il 1° ottobre 2015 e terminato il 31 marzo 2016.
Il Canada dispone di un programma di regolarizzazione dei valori patrimoniali non dichiarati chiamato Programme des divulgations volontaires (PDV), per cui con un’autodenuncia i contribuenti possono comunicare di avere presentato informazioni inesatte o incomplete oppure fornire le informazioni non dichiarate.
Dall’inizio del 2010, infine, anche i contribuenti svizzeri possono ricorrere all’autodenuncia esente da pena e al recupero d’imposta semplificato. Queste misure permettono alle persone fisiche e giuridiche di regolarizzare i redditi non dichiarati senza il rischio di conseguenze a livello penale.
 
Verso una maggiore chiarezza nei flussi finanziari
Secondo la Svizzera, l’introduzione dello scambio automatico di informazioni con Guernsey, Jersey, l’Isola di Man, la Norvegia, l’Islanda, il Giappone, il Canada e la Corea avrebbe il vantaggio di migliorare l’immagine della piazza finanziaria svizzera sul piano internazionale.
Ciò permetterà, in particolare, di rafforzare la certezza del diritto per le istituzioni finanziare svizzere attive a livello internazionale; inoltre, la disponibilità degli Stati e dei territori a consolidare e migliorare l’accesso al mercato in un quadro bilaterale potrebbe aprire ai fornitori svizzeri di servizi finanziari nuove opportunità commerciali direttamente dalla Svizzera.
Nel 2018 è previsto anche il primo scambio automatico di dati della Confederazione elvetica con i 28 Stati membri dell’Ue e con l’Australia.
 
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