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Svizzera: per le doppie imposizioni
vale lo standard Ocse

Dettate dal Consiglio federale al Dipartimento delle finanze della Confederazione le linee guida sui nuovi accordi

consiglio federale in seduta
Contro la doppia imposizione, la Svizzera verso l'applicazione unilaterale dello standard Ocse. È la principale novità che emerge dalle ultime riunioni che si sono svolte in seno al Consiglio federale della Confederazione elvetica.

Il progetto e le finalità
L’obiettivo è predisporre un progetto che consenta di estendere unilateralmente lo standard Ocse sullo scambio di informazioni alle Convenzioni per evitare la doppia imposizione non ancora adeguate ai parametri fissati dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.  È questo il “compito” che il Consiglio federale della Svizzera ha assegnato al Dipartimento federale delle finanze lo scorso 19 febbraio, sottolineando la volontà di, come si legge in una nota ufficiale, "attuare rapidamente lo standard dell'Ocse sull'assistenza amministrativa in materia fiscale”.
 
Accordi contro le doppie imposizioni, il bilancio di cinque anni - Dal 2009 la Svizzera ha riveduto o concluso complessivamente 45 accordi sullo scambio di informazioni fiscali con altri stati conformemente allo standard internazionale, di questi sono 36 sono in vigore. Il Consiglio federale punta ora a estendere unilateralmente lo standard anche alle altre Cdi ancora non conformi ai parametri Ocse sullo scambio di informazioni,  a condizione  “che sia rispettato il principio della reciprocità”. Uno scambio di informazioni a “doppio senso di marcia” quindi, con i dati che devono  poter fluire simmetricamente, su richiesta degli stati partner,  nelle due direzioni. Altri stati, come il Belgio o Singapore, si sono già mossi lungo la stessa rotta, adeguando l’intera serie delle Convenzioni per evitare le doppie imposizioni allo standard internazionale. Più in generale, come ricorda il Rapporto sulle questioni finanziarie e fiscali internazionali 2014 appena pubblicato, la Svizzera, che ha concluso complessivamente  87 Convenzioni per evitare la doppia imposizione,  è “disposta a introdurre in tutte le sue Cdi una disposizione sull’assistenza ammi¬nistrativa secondo lo standard dell’Ocse e a con¬cludere altre convenzioni contenenti questa disposizione”.
 
La mozione - La presa di posizione del Consiglio federale fa seguito alla mozione per l' "adeguamento unilaterale rapido delle convenzioni per evitare le doppie imposizioni" presentata dal parlamentare Rudi Noser nel dicembre dello scorso anno. "La presente mozione, si legge nel documento che illustra la mozione, intende aprire una via [...] rapida ed efficace, chiedendo l'emanazione di una legge che consenta alla Svizzera di applicare unilateralmente lo standard attualmente in vigore a livello internazionale in materia di assistenza amministrativa a tutti i Paesi cui non chiede controprestazioni".
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