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Dal mondo

Svizzera: due nuovi passi
sulla via della trasparenza

Dall’adesione alla Convenzione sull’assistenza amministrativa alla revisione dell’accordo sul risparmio

obiettivo trasparenza
La Svizzera è il cinquantottesimo Stato  a siglare la Convenzione Ocse sull’assistenza amministrativa in campo fiscale. La firma, avvenuta durante una cerimonia ufficiale che si è svolta nella sede dell’Organizzazione a Parigi, arriva dopo pochi giorni dal sì del Consiglio federale elvetico, che ha dato il via ufficiale anche alla revisione dell’accordo sulla fiscalità del risparmio siglato con l’Unione europea. La Svizzera continua così a compiere passi avanti sulla strada della trasparenza fiscale, come sottolineato da Angel Gurrìa per il quale “l’adesione della Confederazione elvetica alla Convenzione manda un segnale chiaro e forte che la Svizzera è parte di una comunità di Stati che considera la cooperazione fiscale internazionale una priorità”.
 
Berna verso la piena trasparenza fiscale
La Svizzera ha compiuto i primi passi verso la trasparenza fiscale nel marzo 2009, grazie alla decisione del Governo di Berna di aderire agli standard internazionali adottati dall’Ocse e dal Consiglio d’Europa sulla reciproca assistenza amministrativa in materia fiscale. Ma è solo dal 2011, anno in cui inizia il processo di revisione della Convenzione Ocse, che sia il G20 sia l’OCSE hanno iniziato a raccomandare ufficialmente ai Paesi membri di aderire alla Convenzione riveduta.  Nell’estate scorsa, inoltre, un gruppo di esperti costituito ad hoc  dal Governo di Berna ha presentato al Consiglio federale i risultati di una ricerca sui vantaggi che la Svizzera potrebbe ottenere dalla ratifica della Convenzione, in primis il miglioramento della propria reputazione nell’ambito della comunità internazionale.
 
Novità anche per la fiscalità del risparmio
Il Consiglio federale ha anche approvato un progetto di mandato sulla revisione dell’accordo sulla fiscalità del risparmio siglato dalla Svizzera con l’Unione europea nel 2004 ed entrato in vigore il 1° luglio 2005.
L’intesa tra Svizzera e Unione è basata sulle regole introdotte dalla direttiva Ue sulla fiscalità del risparmio 2003/48/CE  ed è analoga agli accordi che le istituzioni comunitarie hanno firmato con altri Paesi terzi: oltre la Confederazione elvetica anche il  Liechtenstein, Andorra, San Marino e il Principato di Monaco.
Il Governo di Berna ha deciso di modificare l’intesa in seguito alla decisione dell’Ecofin del 14 maggio scorso che autorizza la Commissione europea a rivedere gli accordi sulla fiscalità del risparmio, in linea con la revisione in atto della direttiva Ue. Dal 2009, infatti, la direttiva è oggetto di una serie di modifiche , ancora non definitive, avviate con l’obiettivo di eliminare le scappatoie fiscali e di estendere il concetto di interessi ad altri prodotti finanziari.
Il progetto di mandato, prima di essere adottato definitivamente dal Consiglio federale, dovrà passare al vaglio delle commissioni parlamentari competenti e dei Cantoni.
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