Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Dal mondo

Svizzera e scambio informazioni,ok a revisione con Usa

Ieri la svolta durante la visita della delegazione elvetica a Washington che pone fine a un tabù

mappa geografica della svizzera

Cambia il vento per i paradisi fiscali. Almeno per la Svizzera, che da intransigente paladino delle giurisdizioni offshore, ambisce ora a ricoprire il ruolo di Paese modello in materia di fisco e finanza. Anzi di apripista nella rincorsa, quasi affannosa, alla sottoscrizione di nuovi accordi che mirano a rafforzare, e in alcuni casi a rinnovare, lo scambio d'informazioni, e che vede protagonisti tutti i Paesi iscritti, a vario titolo, nelle diverse liste dei paradisi fiscali. La certificazione della svolta elvetica si riassume in un semplice sì, pronunciato ieri dai componenti della delegazione svizzera in visita a Washington. Un'apertura apparentemente modesta, quasi rituale, con cui però Berna ha mandato in soffitta un tabù storico che, in materia fiscale, la divideva da un decennio dalla linea e dagli orientamenti adottati dalla Casa Bianca, almeno da quelli annunciati.

Tra Svizzera e Stati Uniti spazio al terzo incomodo, l'Ocse
In pratica, per cogliere a pieno il significato reale del disgelo fiscale avviato ieri nelle relazioni tra i due Paesi, è sufficiente considerare che l'accordo sulle doppie imposizioni, in vigore oggi tra i due Stati, risale al 1996 e che, da allora, non è stato mai integrato con l'assimilazione dei nuovi standard dettati dall'Ocse in materia di scambio d'informazioni. Di fatto, quindi, la sua applicazione ha sempre garantito a Berna un decisa autonomia e una elevata discrezionalità nelle risposte da fornire agli ispettori del fisco statunitense che, di volta in volta, hanno bussato alle sue porte in cerca d'informazioni decisive per la soluzione d'indagini spesso complesse e dai volumi d'affari nient'affatto modesti. Ora però la musica cambia. Con la rinegoziazione dell'accordo, infatti, fissata entro la fine del mese di aprile, Berna s'impegna a introdurre modifiche sostanziali nello scambio d'informazioni tra i due Paesi e nelle regole che ne disciplinano la prassi. Come? Aderendo pienamente, e senza condizioni, all'inserimento nel testo della nuova convenzione dell'articolo 26 del modello Ocse, mettendosi così definitivamente in riga, almeno nelle relazioni con gli Usa, con gli standard che l'Organizzazione di Parigi ha da tempo sancito.

Berna incassa il plauso di Washington
La ricompensa incassata dalla Svizzera, una sorta di premio per la svolta intrapresa, è racchiusa nelle parole di commento del ministro statunitense dell'Economia, Tim Geithner, così riassumibili: "L'intesa siglata oggi ha il potenziale per servire d'esempio per gli altri centri finanziari che operano nel mondo……..". In pratica, è la promozione della Confederazione elvetica da Paese leader nella resistenza alle norme di trasparenza a Stato guida nel cammino verso il cambiamento. Riclassificazione questa certificata dalla locomotiva mondiale dell'economia, gli Stati Uniti, e non da un entità statuale qualsiasi. Gli altri Stati sono avvisati.
 

URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/svizzera-e-scambio-informazioniok-revisione-usa