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Dal mondo

Svizzera: ok a standard globale
per lo scambio di informazioni

Il Consiglio federale elvetico ha predisposto le bozze dei negoziati internazionali con Ue, Usa e Paesi terzi

sede consiglio federale
Il Consiglio federale elvetico ha predisposto le bozze dei negoziati internazionali con l’Unione Europea, gli Stati Uniti e gli altri Stati terzi per l’introduzione del nuovo standard globale per lo scambio automatico di informazioni in materia fiscale.
L’iter legislativo prevede che le bozze siano discusse in Parlamento dinanzi alle competenti Commissioni Economia e Politica Estera e successivamente presentate ai Cantoni. La stesura definitiva, che rappresenterebbe un importante passo avanti verso la soppressione del segreto bancario e la lotta all’evasione fiscale internazionale, dovrebbe essere formalizzata entro l’autunno di quest’anno. Il ministro delle Finanze Eveline Widmer-Schlumpf ha commentato che “bisogna prendere atto della realtà, che piaccia o meno” e ha aggiunto che la decisione del Consiglio Federale di negoziare in materia fiscale con il resto del mondo costituisce una fase necessaria per l’auspicata soppressione del segreto bancario.
 
Lotta all’evasione fiscale - Nelle intenzioni del governo l’obiettivo della lotta all’evasione deve attuarsi in modo paritario insieme alle altre piazze finanziarie considerate black list (Level Playing Field) in modo da migliorare e rafforzare la reputazione e la competitività finanziaria ed economica della Svizzera.
I lavori dell’esecutivo coincideranno con l’approvazione da parte degli Stati del G20 del nuovo standard globale per lo scambio di informazioni in materia fiscale, prevista per settembre 2014, e la Svizzera ha dichiarato espressamente di voler appartenere ai Paesi che a quella data saranno chiamati a decidere se vogliono utilizzare o meno il nuovo modello di scambio di informazioni.
 
Le direttive del Consiglio federale - In questo ambito, l’obiettivo principale del governo è che il nuovo standard globale rispetti le direttive e i principi sanciti dalla Svizzera, ossia: che si determini un unico modello di scambio a livello globale, che le informazioni siano comunicate in modo reciproco e che servano esclusivamente allo scopo convenuto (cd. principio di specialità), che sia sempre garantita la protezione dei dati e che – aspetto particolarmente importante - i beneficial owner di trust o di altre strutture finanziarie siano identificati.
Il Consiglio federale ha proposto, inoltre, che l’introduzione dello scambio automatico di informazioni avvenga dapprima con l’approvazione di un’apposita legge di attuazione - considerato che ad oggi la legge federale elvetica esclude lo scambio automatico di informazioni – e successivamente con la stipula di accordi bilaterali separati con ognuno degli Stati partner.
 
I rapporti con gli Stati Uniti - In occasione della riunione, il Consiglio federale elvetico ha manifestato la necessità di negoziare l’attuazione degli Accordi FATCA stipulati con gli Stati Uniti il 14 febbraio 2013, per passare dal concordato Modello II al Modello I.
Secondo il modello di accordo bilaterale originariamente stipulato con gli Usa – il cd. Modello II - dal 1° luglio 2014 gli istituti finanziari svizzeri provvederanno, dopo aver ottenuto il consenso del cliente, alla trasmissione dei dati relativi ai conti detenuti o riferibili ai correntisti americani direttamente all’IRS (Internal Revenue Service).
A parere del Consiglio federale quest’approccio andrebbe ridiscusso per approdare al Modello II del FATCA, elaborato sulla base del principio dello scambio automatico di informazioni.
Secondo tale modello, gli istituti finanziari comunicano le informazioni rilevanti direttamente alla propria Amministrazione fiscale, la quale a sua volta provvede all’inoltro all’IRS e non è richiesto alcun consenso da parte del singolo correntista.
A parere dell’esecutivo, i vantaggi di questo sistema sono molteplici rispetto a quello stipulato nel febbraio 2013 in quanto i dati tra le autorità competenti sarebbero scambiati in via automatica e reciprocamente. Altro aspetto rilevante è che gli istituti finanziari si troverebbero ad applicare il diritto elvetico e non quello americano, come invece prevede il Modello II del FATCA.
 
Lo scambio automatico con i Paesi terzi – Altro tema all’ordine del giorno del Consiglio è l’esame dell’eventualità di attivare negoziati sullo scambio automatico di informazioni anche con Paesi terzi rispetto all’Unione Europea e gli Stati Uniti.
A parere dei rappresentanti del governo d’oltralpe è arrivato il momento di prendere in considerazione l’introduzione dello scambio automatico di informazioni nei confronti di Stati con cui la Svizzera ha strette relazioni economiche e politiche, considerati importanti dal punto di vista strategico e commerciale e che, al contempo, consentano una sufficiente possibilità di regolarizzazione delle posizioni passate dei propri contribuenti.
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