Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Dal mondo

Svizzera: sul bollino autostradale,
il rincaro alla prova del referendum

Oltre a quello sulla famiglia, i cittadini chiamati a esprimersi su un’altra questione con risvolti fiscali

logo del bollino autostradale elvetico
Sì o no all’aumento da 40 a 100 franchi della tassa riscossa per l’uso delle strade nazionali e all’introduzione di una tassa bimestrale di 40 franchi. Questo il nucleo centrale del quesito referendario promosso nella Confederazione elvetica per bloccare la modifica della legge sul contrassegno stradale proposta dal Governo e approvata dai due rami del Parlamento. Oggetto del voto popolare sono, infatti, le modifiche alla legge del 19 marzo 2010 sullo storico “bollino” che, introdotto nel 1985, consente di viaggiare sulla rete autostradale elvetica.



La situazione della rete autostradale in Svizzera
La rete elvetica delle strade nazionali si estende per circa 1800 chilometri e collega tra loro tutte le regioni del Paese con i centri urbani. Risale al 1960 la definizione completa dei tratti che la compongono e che sono stati inseriti giuridicamente nel decreto federale sulla rete delle strade nazionali. Da allora, però, la popolazione è cresciuta da 5,4 a 8 milioni di abitanti, il traffico stradale si è quintuplicato e la rete ha subito soltanto esigui adeguamenti. Per far fronte alle mutate esigenze
della rete delle strade nazionali, il Parlamento ha deciso di integrarla con circa 400 chilometri di strade cantonali, modificando di conseguenza il decreto sulla rete stradale. 
 
Il decreto federale sulle strade
La proposta è stata presentata dal Governo e approvata dai due rami del Parlamento e prevede, oltre all’aumento della tassa riscossa per l’uso delle strade nazionali da 40 a 100 franchi all'anno, anche l’introduzione di una tassa bimestrale di 40 franchi. Il Parlamento ha collegato il progetto governativo al decreto federale sulla rete stradale che prevede di inserire, entro il 2014, nella rete delle strade nazionali 19 tratti di strade cantonali già esistenti, per un totale di 400 chilometri.
 
Dal 1° dicembre scattano i rincari
La legge di modifica è stata approvata con 102 voti contro 87 dalla Camera del popolo e 37 voti contro 4 e una astensione alla Camera dei cantoni. A favore si sono dichiarati popolari democratici, borghesi-democratici e liberal-radicali. Contro l'Unione democratica di centro, dei Verdi e dei Verdi liberali che hanno poi scelto la strada del referendum. Il rincaro del prezzo del contrassegno dovrebbe entrare in vigore dal 1° dicembre con multe salate per chi viaggerà sprovvisto.
 
Un progetto che penalizza l’economia e le tasche dei cittadini
Gli ambientalisti, come i verdi del Ticino, si sono dichiarati contrari alla modifica della legge. Di fronte alla crisi economica, al dumping salariale, a buste paga sempre più leggere e precarie, sostengono, l’aumento delle tasse deve essere una extrema ratio e soltanto per benefici a lungo termine. In particolare, secondo i Verdi, si tratta di una tassa iniqua, perché svincolata dal consumo effettivo del servizio tassato dato che è completamente scollegata dal comportamento automobilistico. Una tassa d'uso che non tiene conto dell'uso, in altri termini. Una sorta di forfait che si applica allo stesso modo nei riguardi di chi chi usa l’autostrada una volta al mese e di chi la usa tutti i giorni. E poi alla domanda se l’aumento della tassa porti dei benefici gli ambientalisti rispondono che “produce soltanto nuove strade e più costi di manutenzione. Porta più traffico e meno mobilità, poiché causa anche una maggiore competizione fra trasporto privato e pubblico”. Per non parlare poi dell’aggravio dei costi di trasporto per i frontalieri che è stato invece sollevato da alcuni Comuni dell’area del Mendrisiotto tra le motivazioni contrarie al progetto. Tra i contrari al progetto, che hanno promosso il referendum, vi è anche chi considera l’aumento del 150% della tassa un provvedimento inopportuno perché gli automobilisti ogni anno già pagano alla Confederazione 10 miliardi di franchi di cui il 30% è investito nell’infrastruttura stradale mentre il 70% finisce nelle casse dello Stato. Inoltre l’aumento del prezzo del contrassegno non servirà a eliminare il problema del­le code e degli ingorghi e tantomeno potrà garantire gli opportuni interventi di completamento della rete autostradale.
 
Quelli a metà strada tra le due posizioni ma comunque favorevoli
Un’altra posizione è quella espressa dall’organizzazione rappresentativa delle aziende attive nella costruzione di infrastrutture per la quale la proposta del Consiglio federale di aumentare il prezzo della “vignetta” autostradale da 40 a 100 franchi va nella giusta direzione per garantire alla Confederazione infrastrutture di trasporto efficienti. Ma l’aumento del prezzo del bollino non può, da solo, risolvere il problema del finanziamento dei trasporti.
 
La posizione del Parlamento e del governo
L’operazione ha un costo, ricorda il governo, e, per far fronte all’esercizio, manutenzione e ampliamento di questi tratti di strada, si rende necessario un intervento finanziario supplementare di 300 milioni di franchi. Con la modifica alla legge sul contrassegno, il Governo prevede di integrare poi la rete delle strade nazionali con due nuove opere autostradali nell'area di Morges-Losanna e nella regione zurighese del Glattal.
 
Il raffronto con l’estero
La Svizzera, secondo il governo, non è la sola ad aver introdotto un sistema che consente di utilizzare le autostrade illimitatamente per tutto l'anno dietro pagamento di una tassa forfetaria. È il caso di Austria, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca o Ungheria. Soltanto in pochi Paesi, Germania, Svezia o Lussemburgo, l'utilizzo dell'autostrada è gratuito. In molti Paesi l’utilizzo delle autostrade è a pagamento e in numerosi Stati la tassa è calcolata in base alla distanza percorsa e alla classe del veicolo. È il caso di Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Croazia, Polonia, Portogallo, Serbia e Spagna. Un pedaggio supplementare, a volte, è poi previsto per l'utilizzo di gallerie, ponti o viadotti.
 
Agli elettori l’ultima parola
Rincari sub iudice e ultima parola ora al popolo per un verso o per l’altro con il referendum indetto per domenica 24 novembre. Il Consiglio federale, in una nota ufficiale, ha già fatto sapere che se il progetto dovesse essere accettato si potrà procedere all'ampliamento della rete delle strade nazionali. In caso contrario, nessun ampliamento dei 400 chilometri di rete stradale.
URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/svizzera-sul-bollino-autostradale-rincaro-alla-prova-del-referendum