Svizzera: sulle eredità milionarie
il no di Cantoni e Consiglio
L'istituzione dell'imposta nazionale metterebbe a rischio le aziende di proprietà familiare sottraendo importanti risorse

L’iniziativa popolare e la controproposta delle istituzioni – Il progetto di riforma, depositato due anni fa, propone di introdurre un’imposta federale sulle successioni e sulle donazioni, con la soppressione delle analoghe forme di prelievo fiscale a livello cantonale. Le eredità e le donazioni sarebbero tassate con un’aliquota del 20 per cento, con la deduzione di una quota esente sino a due milioni di franchi svizzeri. La riforma punta a finanziare la previdenza pubblica Avs, a cui sarebbero indirizzati infatti i 2/3 delle entrate relative all’imposta (e ai cantoni andrebbe comunque un terzo del gettito). Secondo il parere espresso dal Consiglio federale elvetico e dai Cantoni, la tassazione delle eredità milionarie non consentirebbe comunque di fare tornare i conti della previdenza pubblica. Le istituzioni propongono quindi di aumentare l'imposta sul valore aggiunto di una percentuale massima dell’1,5 per cento, nell'ambito della riforma globale “Previdenza per la vecchiaia 2020”.
I Cantoni a difesa della sovranità finanziaria - I Cantoni dicono no all’iniziativa popolare perché – si legge in una nota pubblica dell’Amministrazione federale svizzera – con l’approvazione della proposta dovrebbero accettare limitazioni della loro sovranità in ambito finanziario e subirebbero probabilmente perdite sul fronte delle entrate. Nella presentazione delle ragioni della bocciatura la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf e il consigliere di Stato Peter Hegglin, presidente della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDCF), hanno inoltre spiegato che l’approvazione della proposta metterebbe inoltre a dura prova la tenuta economica delle aziende di proprietà familiare nella trasmissione della proprietà di generazione in generazione.
In pericolo la successione nelle aziende familiari? - Secondo il Consiglio federale elvetico e i Cantoni l'istituzione dell'imposta nazionale sulle eredità milionarie metterebbe a rischio le aziende di proprietà familiare, sottraendo risorse che sarebbero preziose per il proseguimento dell'attività imprenditoriale.
I promotori, imposta sui grandi patrimoni per ridurre le disuguaglianze - Il comitato promotore dell'iniziativa ritiene invece che l'approvazione dell'attuale riforma consentirebbe di ridurre la concentrazione dei patrimoni e un’eccessiva disuguaglianza socio-economica. "La concorrenza fiscale - argomentano in promotori - ha fatto sì che gli eredi siano quasi ovunque esonerati dall’imposta sulle successioni. Ciò ha contribuito a una ridistribuzione ineguale dei patrimoni. Il 2 per cento più ricco della popolazione possiede da solo quanto posseduto dal rimanente 98 per cento. Con un’imposta moderata del 20 per cento sui grandi patrimoni, intendiamo ovviare a questa situazione".