Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Dal mondo

Tassare il consumo di carni rosse?
La proposta di un gruppo di ricercatori

La “Red meat tax” avrebbe un’aliquota differenziata a seconda del livello di reddito dei paesi presi in considerazione

carne rossa
Tasse più salate per un’alimentazione più salutare. Nel mondo si moltiplicano, a partire dalle bibite zuccherate, le nuove forme di tributo per salvaguardare la salute dei consumatori. Qualche settimana fa, un gruppo internazionale di ricercatori ha pubblicato lo studio Health-motivated taxes on red and processed meat (“Tasse per la salute sulle carni rosse e lavorate”), probabilmente destinato a diventare una pietra miliare in questo filone di ricerca. La pubblicazione propone, infatti, di tassare l’acquisto delle carni rosse e delle carni lavorate sulla base degli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che associano il consumo di questo tipo di alimenti a un aumento della mortalità per malattie croniche. Secondo i ricercatori, a un livello di tassazione ottimale, il prezzo delle carni lavorate aumenterebbe in media del 25%, quello delle carni rosse avrebbe una crescita del 4%.
 
I risultati della ricerca
Lo studio stima il livello ideale di “pressione fiscale” sui consumi di carni rosse e lavorate in 149 regioni del mondo, con una suddivisione in base a livelli di reddito. Negli stati più ricchi l'applicazione dell'imposta porterebbe a un aumento del 100% del prezzo delle carni lavorate e al 20% delle carni rosse. Nelle regioni più povere gli aumenti sarebbero decisamente più ridotti: rispettivamente dello 0,2% per le carni rosse e dell'1% per quelle lavorate. Risultati? Il consumo di carni lavorate diminuirebbe di una percentuale media del 16%, con una oscillazione fra l'1% e il 25% fra le regioni povere e le regioni ricche. Quello delle carni rosse rimarrebbe invece sostanzialmente stabile, perché parte del consumo di carni rosse andrebbe a sostituire quello delle carni lavorate, ormai diventate meno convenienti. Le morti legate al consumo di carni lavorate e carni rosse diminuirebbero complessivamente del 9%, così come si registrerebbe una contrazione delle spese sanitarie connesse. 

La posizione del mondo scientifico
L'Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro ha pubblicato una utile sintesi in tema dei rischi per la salute legati al consumo della carne rossa, a partire proprio dai dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che fanno da base allo studio sulla tassazione delle carni rosse. Per l'Airc “nessuna patologia è causata soltanto dal consumo di carne rossa. Tuttavia gli epidemiologi concordano sul fatto che gli individui che seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate, hanno un maggior rischio di sviluppare patologie come diabete, infarto e problemi cardiovascolari”. In particolare, secondo la classificazione diffusa dall'International Agency for Reseach on Cancer nell'ottobre 2015, la carne rossa è “probabilmente cancerogena”, mentre la carne rossa lavorata (insaccati e salumi) si può ritenere “sicuramente cancerogena”. L'aumento della probabilità di sviluppare alcuni tumori – precisa l'Airc – “è proporzionale alla quantità e frequenza dei consumi, per cui gli esperti ritengono che un consumo modesto sia accettabile”.
 
Il caso Russia
La proposta di introdurre una tassa ad hoc sul consumo di carni rosse sembra farsi strada in Russia. Secondo quanto riportato dal giornale Izvestia, il Ministero della Salute avrebbe, infatti, inserito, nell’ambito della bozza del programma “Rafforzare la salute pubblica” l’introduzione di un tributo che porterebbe a un aumento del 30% del prezzo delle carni rosse, fra le quali le salsicce e il bacon. Un aumento stimato in circa 160 rubli al chilo, pari a poco più di due euro.
 
Un’imposta “pigouviana”
Dal punto di vista teorico, l’idea di approvare tasse che bilancino le “esternalità negative” di particolari forme di consumo è attribuita all’economista inglese Arthur Cecil Pigou. Nel caso della tassazione del consumo della carne – spiegano gli autori della ricerca sulla tassazione delle carni rosse e lavorate – l’imposta “pigouviana” è determinata in modo tale che “i prezzi di mercato includano i costi marginali sanitari del consumo”, in poche parole il costo del trattamento delle condizioni di salute “associate a una porzione aggiuntiva del bene in questione”.
 
URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/tassare-consumo-carni-rosse-proposta-gruppo-ricercatori