Il fisco uruguayano punta sui videogiochi educativi per spiegare ai cittadini più giovani l’importanza delle tasse per il benessere collettivo e per la solidarietà sociale. All’inizio dell’anno scolastico 2018 (che per gli studenti del continente latino americano coincide più o meno per tutti con l’arrivo della primavera e finisce prima di Natale), l’esperienza dell’Uruguay viene rilanciata come esempio virtuoso dalla Red de Educacion Fiscal, il network internazionale che riunisce amministrazioni fiscali e istituzioni che si occupano di istruzione in America latina e nell’Unione europea finalizzata alla promozione e all’interscambio di esperienze di educazione fiscale tra i diversi Paesi aderenti.
In particolare, quello messo a punto dalla Direccion general impositiva (Dgi), il Fisco uruguayano, è un portale educativo che dal 2011, quando è stato lanciato il primo gioco, si è via via arricchito di numerosi giochi e materiali testuali che introducono gli studenti di ogni età alle tematiche della legalità, del principio di solidarietà e in generale del valore civico dell’imposizione fiscale. L’elemento innovativo che rende l’esperienza del Fisco uruguayano un’eccellenza è l’offerta variegata di videogame a carattere educativo, diversificati per difficoltà e complessità dei temi affrontati per adattarsi alle diverse fasce di età degli utenti, studenti dalle elementari alle superiori. La Dgi, inoltre, mette a disposizione degli insegnanti materiale didattico specifico con cui trasporre i contenuti di fantasia in tematiche generali di educazione civica per la trattazione in classe.
L’ “Alerta cosmica” del Fisco uruguayano
Al di qua e al di là dell’oceano Atlantico, lo sforzo delle amministrazioni di avvicinare i giovani al mondo del fisco è notevole e assume linguaggi giocoforza simili. Mentre attraverso Taxedu, il portale Ue sull’educazione fiscale, viene proposto ai ragazzi europei di confrontarsi con questioni di finanza pubblica immaginando, con il videogioco Taxlandia, di governare un ipotetico stato europeo, con lo stesso scopo gli studenti uruguayani dai 14 ai 17 anni sono invitati a cimentarsi in avventure galattiche attraverso il gioco Alerta cosmica, accessibile dal portale educativo della Dgi. L’idea di fondo l’hanno creata qualche anno fa proprio dei coetanei degli stessi utenti, nell’ambito di un concorso nazionale avvenuto nel 2014: in un futuro ipotetico, i robot che forniscono servizi ai cittadini del sistema solare smettono di funzionare correttamente e gli abitanti dei pianeti decidono di non contribuire più al bene comune. I giocatori viaggiano insieme al protagonista, affrontando scenari di fantasia strutturati appositamente per farli confrontare con tematiche molto reali, come il lavoro nero, l’evasione fiscale, lo smaltimento illecito dei rifiuti, mentre gli insegnanti possono scaricare materiali didattici che propongono esercizi e temi di discussione sulle tematiche correlate al gioco, oltre che schede esplicative sul funzionamento del Fisco e sul valore dei sistema tributario per il benessere della collettività. Il progetto ha qualcosa anche di europeo, visto che Alerta Cosmica è stato realizzato in partnership con Eurosocial, il programma Ue nato per favorire la cooperazione tra Unione europea e America latina nell’implementazione di politiche pubbliche orientate alla coesione sociale.
L’educazione uruguayana “One laptop for child”
L’Uruguay secondo l’ultimo bollettino Ocse-Ciat sulla fiscalità in America latina, presenta una pressione fiscale al 27,9%, al di sotto della media Ocse (34,3%) ma al di sopra del 22,7% dell’area latino americana e, anno dopo anno, realizza livelli di entrate tributarie sempre più alti (l’ultimo dato annuale sulla riscossione tributaria, il 2017, segna 352 miliardi di pesos, più del doppio rispetto allo stesso dato del 2011). Anche se non è possibile ricollegare direttamente le iniziative finalizzate allo sviluppo di una cultura della legalità fiscale con il miglioramento delle entrate, è un dato di fatto che l’amministrazione uruguaiana sta investendo da anni in programmi formativi nelle scuole. Nel 2011 è nato il portale di educazione fiscale, costantemente arricchito di nuovi giochi, in linea con l’alto grado di digitalizzazione della popolazione scolastica uruguayana. Dal 2007, infatti, lo Stato ha introdotto il “Plan Ceibal”, un progetto di istruzione scolastica che prevede la dotazione di “one laptop for child”, un pc per ragazzo in tutti i gradi di istruzione. Secondo l’ultimo annuario statistico, nel 2016 il progetto di inclusione digitale è arrivato a coinvolgere oltre 700mila tra studenti di varie età e insegnanti.
Le tasse spiegate ai ragazzi.
In Uruguay ci pensano i videogame
Il sito della Direccion general impositiva mette a disposizione giochi interattivi a tema fiscale da usare in classe
