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Dal mondo

Trattato Ocse-Consiglio d’Europa,firma numero 19 sulla versione 2.0

La nuova Convenzione multilaterale per la mutua assistenza tributaria in vigore dal prossimo 1° giugno

Allinearsi agli standard di trasparenza e scambio di informazioni riconosciuti e accettati a livello internazionale. È questo il fine del Protocollo di modifica della Convenzione multilaterale sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale. L’Ocse informa che lo scorso 11 marzo il nuovo testo è stato firmato dal diciannovesimo Paese, la Spagna e che, grazie alla recente adozione da parte della Georgia, avvenuta il 28 febbraio, la Convenzione 2.0 entrerà in vigore il prossimo mese di giugno. Tra le novità principali, l’obbligo allo scambio di informazioni coperte dal segreto bancario, sulla base della legislazione interna, e l’obbligo allo scambio di informazioni anche se manca lo specifico interesse dello Stato cui viene fatta la richiesta. La nuova versione della Convenzione è stata definita dal Segretario generale dell’Ocse, Angel Gurría: “Un potente strumento nella lotta contro l’evasione ed elusione fiscale offshore e, considerato il suo profilo muiltilaterale, più Paesi firmano, più Paesi ne beneficiano.”

Versione 1.0 - Era il 25 maggio 1988 quando il testo elaborato congiuntamente da Ocse e Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di aiutare i governi ad applicare le normative fiscali nazionali e combattere l'evasione, veniva presentato alla sottoscrizione degli Stati membri. La Convenzione, entrata poi in vigore nel 1995, disciplina la cooperazione internazionale attuata mediante l’assistenza e lo scambio di informazioni sul piano multilaterale. Oggetto del trattato, le possibili forme di cooperazione amministrativa tra gli Stati per quanto riguarda accertamento e riscossione, al fine di combattere evasione ed elusione fiscale, il tutto rispettando i diritti dei contribuenti. La cooperazione riguarda lo scambio di informazioni su richiesta, quello spontaneo, automatico (previo accordo tra le parti), le verifiche simultanee, quelle all’estero e il recupero di crediti tributari.

Versione 2.0 - Con l’adozione, nel 2002, degli standard internazionali di trasparenza e scambio di informazioni da parte del Global forum on transparency and exchange of information dell’Ocse, si è reso necessario aggiornare la Convenzione per adeguarla ai nuovi criteri. L’invito è arrivato nel 2009 dal G20 di Londra, che auspicava la creazione di un approccio multilaterale allo scambio di informazioni in materia fiscale. C’era infatti anche la necessità di allinearsi alle disposizioni dell'articolo 26 del Modello di Convenzione dell'Ocse (versione 2005) e del Modello di Tax Information Exchange Agreement (Tiea), adottato dall'Ocse nel 2002. Insomma, la Convenzione era diventata obsoleta e neccessitava dell’upgrade. Così, viene redatto il protocollo di modifica che viene sottoposto alla sottoscrizione, presso il quartier generale Ocse di Parigi, a partire dal 27 maggio 2010. Tra le novità di rilievo della nuova versione: l’obbligo allo scambio di informazioni a prescindere dalla sussitenza di un interesse dello Stato richiesto e l’obbligo allo scambio di informazioni detenute da banche e fiduciari interposti; maggior rispetto della confidenzialità delle informazioni scambiate, indispensabile per proteggere gli interessi dei contribuenti; la possibilità, una volta entrato in vigore il nuovo testo, che la Convenzione venga adottata anche da paesi non membri dell’Ocse o del Consiglio d’Europa.

Aggiornamenti, tra firme e ratifiche - Con la Spagna, che aveva aderito alla Convenzione soltanto nel 2009, sono diventati 19 i Paesi che hanno siglato il nuovo protocollo internazionale antievasione. La Spagna si unisce quindi a Danimarca, Finlandia, Francia, Islanda, Italia, Norvegia, Olanda, Polonia, Slovenia, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti e Ucraina. Azerbaigian e Belgio avevano adottato la versione originale ma devono ancora firmare il nuovo protocollo, mentre Canada e Germania hanno soltanto siglato, ma non hanno ancora ratificato, la vecchia Convenzione. A proposito di ratifiche, lo scorso 28 febbraio anche la Georgia, dopo Slovenia, Danimarca, Norvegia e Finlandia, ha adottato la nuova versione, che ha è stata così ratificata da cinque Paesi ed entrerà quindi vigore il prossimo 1° giugno.


 

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