Tunisia, ai blocchi di partenza
la riforma del sistema fiscale
L'esecutivo si prepara a mettere in pista un programma di interventi che ha tre obiettivi principali e irrinunciabili
La tempistica e gli obiettivi
Il progetto finale della riforma sarà portato al Consiglio ministeriale il 15 novembre prossimo.
Il governo, con questa riforma, mira a semplificare le procedure, migliorare la trasparenza fiscale e allo tempo assicurare una giustizia sociale e fiscale. Infatti, il sistema fiscale tunisino è stato spesso oggetto di forti critiche per essere ingiusto, complesso e poco trasparente. Un’altra grande criticità è legata alla disparità tra i regimi fiscali nazionali e quelli all’estero, soprattutto in termini di agevolazioni fiscali come ad esempio le esportazioni che al momento beneficiano dell’80% di tutti i benefici fiscali.
I sei punti della riforma
I punti principali della riforma dovrebbero essere sei: imposte dirette ed indirette; la fiscalità locale; la lotta contro le frodi fiscali; il rafforzamento delle garanzie per i contribuenti; la revisione del regime forfettario e l'integrazione dell'economia informale nel circuito ufficiale. Ogni punto della riforma verrà analizzato da uno specifico gruppo di lavoro che, comunque, lavorerà in coordinamento con gli altri. L’obiettivo è ridurre l’evasione, incrementare le entrate tributarie e semplificare le procedure.
L’attuale ordinamento tributario
Gli esperti riuniti al Consiglio hanno, infatti, affermato che le attuali leggi fiscali rappresentano un ostacolo agli investimenti del Paese; un numero significativo di imprese non è ancora registrato nel sistema fiscale e l’80% di esse contribuisce per meno dello 0,2% delle entrate tributarie. Inoltre, hanno insistito per trovare delle alternative al regime forfetario, poiché quello esistente è un fattore di concorrenza sleale e ha un impatto negativo sulle risorse fiscali dello Stato.
Altri partecipanti del Consiglio hanno richiamato l’attenzione sulla debolezza degli aiuti fiscali in alcune regioni e sulla necessità di rivederli in funzione delle necessità delle regioni svantaggiate. Inoltre, hanno raccomandato di rivedere la molteplicità dei regimi fiscali e di limitarli a due aliquote.
Anche il Marocco riforma il fisco
Il governo del vicino Marocco, così come la Tunisina, è pronto alla riforma delle imposte per avere un sistema fiscale giusto ed equo, in cui i cittadini e le imprese possano contribuire secondo le proprie capacità. Lo ha dichiarato, nei giorni scorsi, il ministro marocchino dell'Economia e delle Finanze, Nizar Baraka, durante il question time alla Camera dei rappresentanti.
La riforma punta a ridurre la pressione fiscale sulle classi medie e le piccole e medie imprese, e rinsaldando così la fiducia fra l'amministrazione e i contribuenti.