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Ue: anche Andorra “sdoganata”
grazie all’accordo anti-evasione

Cade un nuovo baluardo e l’intesa, firmata a Bruxelles nei giorni scorsi, consolida la collaborazione in campo fiscale

unione europea
Si fa sempre più serrata la stretta sui paradisi fiscali che l’Unione europea sta mettendo in atto per contrastare i fenomeni di evasione all’interno del vecchio continente. L’ultimo tiro messo a segno riguarda lo Stato di Andorra, con cui nei prossimi mesi i Paesi europei potranno scambiare automaticamente informazioni e dati sui conti correnti dei residenti.
L’intesa è stata firmata a Bruxelles nei giorni scorsi: un’intesa che consolida la collaborazione tra Andorra e Unione europea e che conferma la volontà comune di impegnarsi per la riduzione dell’evasione attraverso una maggiore trasparenza e una maggiore tracciabilità. Grazie a questo accordo, sarà più difficile per i cittadini dell’Unione europea nascondere redditi non dichiarati e verrà facilitato il lavoro delle istituzioni e delle Amministrazioni finanziarie per la ricerca di illeciti fiscali.
 
Cosa prevede l’accordo
A partire dal 2018, le autorità fiscali di Andorra e dell’Ue avranno accesso alle informazioni sui conti correnti dei rispettivi residenti. Entrambe le parti avranno dunque a disposizione una serie di “attrezzi” necessari per contrastare i fenomeni di evasione che fanno leva sul segreto bancario per nascondere redditi e patrimoni all’estero.
In base al nuovo accordo, che aggiorna il precedente risalente al 2004, gli Stati membri riceveranno i nomi, gli indirizzi, i codici fiscali e le date di nascita dei residenti che abbiano conti correnti in Andorra, insieme ad altre informazioni finanziarie.
L’intesa è stata siglata a Bruxelles dal presidente del Consiglio Ue, Jeroen Dijsselbloem, e dal ministro delle Finanze dello Stato di Andorra, Jordi Cinca Mateos. La firma è avvenuta in presenza del commissario Ue agli affari economici, Pierre Moscovici, il quale ha dichiarato che questo accordo “accenderà un potente riflettore su coloro che cercano di sfuggire le imposte nascondendo i loro soldi all’estero”.
Grazie a questo accordo le amministrazioni finanziarie degli Stati membri e di Andorra potranno individuare correttamente e in modo inequivocabile i contribuenti interessati, amministrare e far rispettare le loro leggi fiscali in situazioni transfrontaliere, valutare la probabilità di frode fiscale perpetrata ed evitare inutili indagini ulteriori.
Il presidente del Consiglio europeo, Jeroen Dijsselbloem, ha sottolineato come gli strumenti fiscali possano lavorare efficacemente “solo se non vengono lasciate scappatoie che possono essere utilizzate dai pianificatori fiscali per evitare la tassazione”. “Questo accordo” ha poi aggiunto il presidente “colmerà le lacune ancora esistenti nello scambio di informazioni a fini fiscali”.
 
Una collaborazione che guarda al futuro
L’accordo rafforzerà la cooperazione tra Andorra e Unione europea in materia fiscale, anche per il futuro. Non a caso, lo scambio di informazioni previsto dal protocollo d’intesa è conforme agli standard globali Oecd 2014.
L’Ue e Andorra dovranno ratificare l’intesa in tempo utile per consentire la sua piena realizzazione: l’obiettivo comune è, infatti, quello di consentirne l’entrata in vigore il 1 gennaio 2017.
Sul fronte europeo, analoghi accordi sono stati siglati lo scorso anno con la Svizzera (27 maggio 2015), il Liechtenstein (28 ottobre 2015) e San Marino (8 dicembre 2015), mentre sono attualmente in corso trattative con il Principato di Monaco. Grazie a questi accordi e ad una maggiore trasparenza e collaborazione tra tutti gli Stati, la lotta all’evasione sarà ancora più incisiva. Tempi duri, dunque, per gli evasori che, sfruttando la scarsa trasparenza dei paradisi fiscali, hanno potuto negli ultimi decenni sottrarre al fisco ingenti somme.
 
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