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Dal mondo

Ue, cooperazione amministrativa
e più digitale contro le frodi Iva

Tra le priorità della Commissione il rafforzamento del regolamento 904/2010 che dovrà essere adeguato all'era digitale

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La Commissione europea, considerato l’elevato Tax gap Iva derivante dalle frodi intracomunitarie, stimato in circa 50 miliardi di euro all’anno, ha avviato l’iter legislativo per potenziare e digitalizzare la cooperazione fiscale internazionale considerato che, ad oggi, detti mezzi di contrasto risultano poco utilizzati e scarsamente efficaci.


Il ruolo delle frodi Iva
La Relazione comunitaria 2022 sul VAT gap ha evidenziato nel biennio 2019-2020 un’importante riduzione del gettito complessivo proveniente dall'imposta sul valore aggiunto (da oltre mille miliardi di euro si è passati a 930 miliardi) ma anche una pari diminuzione delle perdite (il Tax gap Iva è passato da 124 a 93 miliardi di euro). Il VAT gap, pur ricomprendendo varie ed eterogenee cause, è determinato principalmente dai fenomeni dovuti all’evasione del tributo, in particolare alle frodi intracomunitarie dell'operatore inadempiente (c.d. Missing Trader Intra-Community fraud). Si tratta di una perdita stimata dall’Europol in circa 50 miliardi di euro l’anno.

I limiti della cooperazione fiscale
Le Amministrazioni finanziarie non possono combattere in autonomia ed in modo efficace l’evasione dell’Iva in ambito cross border ma debbono necessariamente ricorrere agli strumenti previsti dalla cooperazione amministrativa. Di conseguenza l’Unione europea ha dotato i singoli Stati membri di un supporto normativo comunitario, il regolamento (UE) n. 904/2010 al fine di:

  • permettere l’instaurazione di un’adeguata cooperazione amministrativa fra gli stessi;
  • garantire il rispetto delle regole e degli adempimenti Iva limitando, contestualmente, le frodi.

Nel tempo il regolamento 904 è stato oggetto di importanti modifiche, tra cui da ultimo il regolamento (UE) n. 2018/1541 relativo al settore del commercio elettronico, che hanno fornito alle Autorità fiscali strumenti supplementari ed aggiornati per meglio cooperare tra di loro. Di contro, per alcuni il regolamento 904 non utilizza appieno le recenti innovazioni digitali, in particolare nella gestione (scambio, elaborazione ed analisi) delle informazioni.
Ciò limita, di fatto, l’efficacia e l'efficienza degli strumenti nei seguenti ambiti:

  • negli scambi di dati tra Eurofisc (rete di esperti nazionali per contrastare le frodi Iva transfrontaliere), OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode) ed Europol (Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto) a causa di un limitato impegno nazionale e di una base giuridica poco chiara;
  • negli specifici canali di cooperazione tra l'EPPO (Procura europea attiva nel contrasto dei reati transfrontalieri nel settore dell'Iva) ed Eurofisc, ove l’attuale regolamento 904 non fornisce una base giuridica adeguata.

Verso un adeguamento in chiave digitale del regolamento 904/2010
Il Piano d'azione per una fiscalità equa e semplice a sostegno della strategia di ripresa, predisposto dalla Commissione europea, annovera tra le sue priorità anche il rafforzamento del regolamento 904 che dovrà essere adeguato all'era digitale ed in particolare al VAT in the Digital Age package che prevede l’introduzione della comunicazione digitale standardizzata per tutte le operazioni transfrontaliere. Per raggiungere detti obiettivi la Commissione europea si impegna nel modificare, entro il secondo trimestre del 2024, il regolamento 904. Di conseguenza è stata avviata la preliminare fase della consultazione, volta a reperire utili feedback dalle parti interessate, tramite un invito a manifestare interesse. La presentazione di contributi è possibile dal 6 luglio al 3 agosto 2023.

L’azione nel merito
L'obiettivo dell'iniziativa è volto principalmente a tutelare gli interessi economici e finanziari dell’Unione europea e degli Stati membri attraverso il potenziamento della cooperazione in ambito Iva; una migliore lotta contro le frodi; un’efficiente riscossione dell'imposta. In particolare dovrà essere rafforzato Eurofisc, ottimizzato l'utilizzo degli strumenti esistenti e migliorata la cooperazione con l'OLAF, Europol ed EPPO nel contrasto delle frodi organizzate. Nel dettaglio sono previsti:
i) l'introduzione di disposizioni volte a consentire la partecipazione attiva delle Amministrazioni fiscali sul versante operativo di Eurofisc;
ii) la predisposizione di una nuova base giuridica intesa a sviluppare la cooperazione fra Eurofisc ed EPPO ed il rafforzamento di quella esistente per la cooperazione tra Eurofisc, OLAF ed Europol;
iii) la messa a disposizione di Eurofisc di nuove fonti di informazione;
iv) il miglioramento della cooperazione tra le Autorità fiscali e doganali;
v) l'introduzione di sistemi di reazione rapida ai fenomeni di frode transfrontaliera tramite l’elaborazione dei dati relativi ai numeri di identificazione Iva;
vi) il potenziamento della riscossione coattiva nell'ambito dello sportello unico (OSS ed IOSS);
vii) il trasferimento dei rimborsi Iva verso un altro Stato membro in caso di doppia imposizione.

La valutazione d’impatto
La strategia presuppone anche un’attenta valutazione d'impatto che analizzerà il rapporto tra costi e benefici dei singoli interventi con una particolare attenzione sia al rispetto del principio di proporzionalità che agli oneri dovuti al reperimento delle risorse umane e tecnologiche necessarie per attuare le modifiche. La valutazione d’impatto prevede una duplice consultazione:

  • la prima consultazione pubblica si svolgerà tramite un questionario in tutte le lingue ufficiali comunitarie, disponibile sul portale "Dì la tua" per 12 settimane;
  • la seconda consultazione (mirata) si svolgerà tramite appositi canali (interviste, documenti di sintesi, gruppi di esperti, seminari, eccetera) e dovrà reperire i contributi dei principali portatori di interessi nel settore della cooperazione e della lotta contro le frodi (Stati membri, Autorità fiscali e doganali nazionali, ed Istituzioni comunitarie, quali Eurofisc Europol, OLAF ed EPPO).

I contributi saranno presi in considerazione nella fase di ulteriore sviluppo e perfezionamento dell'iniziativa legislativa. La Commissione europea pubblicherà una sintesi dei risultati della consultazione pubblica ed una relazione riepilogativa degli esiti di tutte le altre attività su una pagina internet dedicata.

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