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Dal mondo

Ue: dalla fiscalità un aiuto in più
per sostenere l’economia digitale

È quanto emerge dalla relazione, commissionata dall’esecutivo, e messa a punto da un gruppo d’esperti

le strade della digitalizzazione
Presentata la relazione sulla tassazione dell’economia digitale da parte del gruppo di esperti. La Commissione europea ha ricevuto nei giorni scorsi la relazione finale del gruppo di lavoro sulla tassazione dell’economia digitale. Il gruppo indipendente, incaricato nei mesi scorsi, ha esaminato le questioni chiave relative all’adeguamento dei sistemi fiscali dell’UE al mondo del web e presentato le idee sull’approccio migliore alle diverse sfide e opportunità del settore. La prima riunione del gruppo di esperti di alto livello, istituito a novembre scorso dalla Commissione europea, si è tenuta a Bruxelles a metà dicembre 2013.
 

Economia digitale e aspetti della fiscalità
Il report è stato presentato dopo cinque mesi di lavoro da parte del gruppo di lavoro, composto da 6 esperti provenienti da tutta Europa con differenti competenze rilevanti per questo settore. La relazione degli esperti copre le tematiche fiscali legate all’economia digitale, trattando la tassazione indiretta (Iva) e diretta, così come le tematiche più ampie, per esempio come la politica fiscale può aiutare a massimizzare le opportunità che l’economia digitale offre.
 
Dall’evasione fiscale alla digitalizzazione: le conclusioni della relazione
Secondo l’analisi del gruppo di esperti, l’economia digitale non richiede un regime fiscale separato, ma le attuali norme dovrebbero essere adattate per rispondere alle esigenze di digitalizzazione della nostra economia. Il processo di digitalizzazione favorisce il commercio transfrontaliero e per questo dovrebbero essere rimosse le barriere al mercato unico e creare così un ambiente più favorevole al business attraverso norme fiscali semplificate, coordinate e neutrali. A livello di Iva per i servizi web, sarebbe preferibile il passaggio ad un sistema di prelievo basato sul principio della destinazione così come la semplificazione con un mini One-Stop-Shop, cioè la capacità di soddisfare tutti i bisogni di un cittadino/cliente all’interno di uno specifico settore di beni o servizi, offrendo un servizio completo senza la necessità di reindirizzarlo ad altri uffici. La relazione, inoltre, consiglia di estenderlo in futuro a tutti i beni e i servizi, nelle transazioni business-to-consumer.  Per assicurare neutralità e garantire alle aziende le stesse condizioni, il gruppo suggerisce l’eliminazione dell’esenzione Iva  per le piccole partite provenienti da paesi non UE.
 
Particolare attenzione dedicata all’evasione
Per quanto riguarda l’evasione fiscale, il progetto Beps (Base erosion and profit shifting) del G20 e dell’Ocse dedicato al contrasto all’evasione fiscale internazionale sarà fondamentale per combattere l’elusione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva a livello mondiale. La relazione suggerisce che gli Stati membri adottino una posizione comune e aderiscano al progetto. Le priorità del progetto Beps per l’Unione europea, secondo le indicazioni del report, sono la lotta alla concorrenza fiscale dannosa, la revisione delle regole del transfer pricing e la revisione dei concetti per definire le entità imponibili.
Sulla base dei suggerimenti proposti dal gruppo, la Commissione europea deciderà se e come intende adottare orientamenti politici in questo ambito. 
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