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Dal mondo

Ue: due nuove proposte per affinare
la lotta al riciclaggio e all’evasione

Una direttiva e un regolamento andranno a integrare altri provvedimenti già adottati o di futura adozione

sede della commissione europea
Rendere più incisiva la vigilanza sul riciclaggio di denaro e sul trasferimento di fondi, per proteggere al meglio l’economia legale. Questo l’intento principale delle due proposte presentate nei giorni scorsi dalla Commissione europea. Obiettivo: mettere in campo misure più stringenti per “impedire alla criminalità organizzata di riciclare il denaro attraverso il sistema bancario e il settore del gioco d’azzardo”. A sottolinearlo sono state le parole di Cecilia Malmstrom, Commissaria per gli Affari interni.
 
La terza direttiva: novità
Le novità riguardano la cosiddetta "terza direttiva antiriciclaggio” (2005/60/CE) e il Regolamento ((1781/2006) riguardante i dati informativi relativi ai trasferimenti di fondi. La direttiva ha introdotto la piena collaborazione di banche, intermediari finanziari, assicurazioni e professionisti nella prevenzione del riciclaggio, delineando il quadro normativo attuale a livello europeo. La proposta di riforma prevede un miglioramento delle norme sull’obbligo di verifica della clientela, un rafforzamento della cooperazione tra le autorità di vigilanza finanziaria, un inasprimento delle sanzioni. La proposta contiene, inoltre, un riferimento evidente anche ai reati fiscali e amplia il raggio d’azione della direttiva, includendo anche l’intero settore dei giochi d’azzardo e non solo i casinò.  Tra le novità più importanti, quella di abbassare la soglia per il pagamento in contanti di beni e servizi. dagli attuali 15mila a 7500 euro. La terza direttiva ha assegnato un ruolo importante alla cooperazione tra i Paesi membri attraverso l’istituzione del Comitato sulla prevenzione del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo. L’organismo ha il ruolo di assistere la Commissione nell’applicazione delle regole internazionali in materia e di individuare le principali problematiche sull’attuazione della direttiva nei singoli stati. Sul fronte della cooperazione, inoltre, nel 2006 la Commissione ha istituito l’’“EU Financial Intelligence Units Platform”, un gruppo di lavoro che ha come obiettivo quello di garantire lo scambio di dati e la collaborazione tra le autorità finanziarie nazionali.
Le modifiche apportate al regolamento, invece, sono finalizzate in primis a migliorare la tracciabilità del trasferimento dei fondi.
 
Tutto parte dal Gafi
La necessità di una revisione sia della direttiva che del regolamento Ue è emersa in seguito all’adozione dei nuovi standard internazionali in materia di antiriciclaggio nel febbraio 2012 da parte del Gafi (Gruppo d'Azione Finanziaria Internazionale) o Fatf (Financial Action Task Force). L’organismo internazionale, composto da 36 membri e istituto nel 1989, detta, infatti, le linee guida internazionali nella lotta al riciclaggio di denaro, ai crimini finanziari e più recentemente anche al commercio delle armi di istruzioni di massa. La Commissione europea è uno dei membri fondatori del Gafi, ma quindici Stati Ue ne fanno parte anche autonomamente.
Le raccomandazioni approvate dal Gafi nel febbraio dello scorso danno sostanzialmente ulteriore linfa al contrasto ai crimini finanziari. Tra le misure varate, l’inasprimento delle sanzioni finanziarie; l’estensione della sfera dei reati, tra cui quelli fiscali; il rafforzamento dello scambio di informazioni tra le autorità competenti e l’ampliamento dei poteri per le Unità di informazione finanziaria e per le forze dell’ordine.

I prossimi step
Il processo di revisione a livello comunitario era però già iniziato in parte nel 2010, attraverso la pubblicazione di uno studio e il lancio di una consultazione pubblica aperta a società civile, stakeholder, organizzazioni e Paesi membri.
Adesso la parola passa al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri, che dovranno adottare le due proposte della Commissione secondo le procedure standard. L’esecutivo Ue, inoltre, ha fissato per il prossimo 15 marzo un forum pubblico a cui parteciperanno i vari gruppi interessati per un confronto sui nuovi cambiamenti in materia di antiriciclaggio. 
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