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Ue: nel 2012 entrate fiscali in crescita
per il terzo anno consecutivo

A fornire tutti i dettagli è l’ultima edizione del Rapporto edito da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea

rapporto eurostat 2014
Nel 2012 le entrate tributarie in termini di Pil hanno raggiunto il loro livello più alto dal 2001. Dall’ultima edizione del rapporto “Taxation Trends in European Union”, curato da Eurostat, l'Ufficio statistico dell'Unione europea, e dalla Direzione generale della Commissione Fiscalità e Unione doganale, emerge una panoramica interessante sulle entrate tributarie del 2012.

Fiscalità e ricchezza
Il peso delle tasse e del fisco sul Prodotto interno lordo europeo è salito al 39,4% nel 2012 nell’Unione europea. ll peso complessivo del fisco in rapporto al Pil è salito dal 38,8% nel 2011 al 39,4% nel 2012 nell’Unione europea a 28. Nell’area dell’euro la percentuale è aumentata dal 39,5% nel 2011 al 40,4% l’anno successivo. E, secondo l’Eurostat, la tendenza al rialzo dovrebbe continuare in entrambe le aree anche nei prossimi anni. Il Paese della Ue dove il peso del fisco è più rilevante è la Danimarca (48,1%), seguita da Belgio (45,4%), Francia (45%), Svezia (44,2%), Finlandia (44,1%) e Italia (44,5%). Diversa la situazione in Lituania (27,2%), Bulgaria e Lettonia (27,9%) e Romania e Slovacchia (28,3%).
 
Il rapporto tasse-Pil
Nel 2012, in particolare, le entrate fiscali in termini di Pil sono aumentate per il terzo anno consecutivo e hanno raggiunto il loro più alto livello dal 2001. Il rapporto tasse-Pil ha oltrepassato i livelli pre-crisi sia nell’area UE-28 che nell’euro-area (EA-18). Questo riflette le misure fiscali che gli Stati membri proattivamente  hanno introdotto negli ultimi anni per correggere i loro deficit. Nel 2013, le stime dai principali dati aggregati trimestrali mostrano che le entrate come percentuale del Pil siano ancora in aumento. Questo può essere, almeno in parte, attribuito alle misure di aumento delle entrate in alcuni Stati membri come per esempio l’aumento dell’aliquota Iva e l’introduzione di nuove tasse come le addizionali sulle istituzioni finanziarie (imposte su retribuzioni, sovratasse, ecc.) e le imposte sulle proprietà immobiliari. In termini assoluti, le entrate fiscali sono diminuite nell’Ue e nell’area Euro tra il 2008 e il 2009, per la prima volta nel periodo che va dal 1995 in poi, prima di incrementare di nuovo e superare i livelli pre-crisi nel 2011 in entrambe le aree. 
 
Dalle imposte sul lavoro a quelle sui consumi
A partire dal 2009, i dati delle entrate differiscono significativamente a seconda della tipologia di imposta. Quelle sui consumi sono aumentate dal 10,7% del Pil nel 2009 all’11,1% nel 2010 per restare stabili fino all’11,2% nel 2012. Gli aumenti sono dovuti agli incrementi delle aliquote Iva in molti Stati membri.
In controtendenza, le tasse sul lavoro sono diminuite dal 2009 (19,9% del Pil) al 2010 (19,7% del PIl) e poi aumentate nel 2012 (20,1% del Pil). A partire dal 2009, molti Stati Membri  hanno aumentato le aliquote fiscali nell’area della tassazione del reddito personale. Le tasse dirette sono diminuite  fortemente dal 2008 ( 3,7% del Pil) al 2009 (12,7% del Pil). Dopo un ulteriore leggero decremento dal 2009 al 2010, le tasse dirette sono aumentate nella UE-28, dall’anno 2011 all’anno 2012, passando dal 12,8% del PIl al 13,2%.
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