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Ue: nel 2013 168 mld di euro
di Iva che non è stata incassata

Pubblicato dalla Commissione europea uno studio che fa riferimento a 26 Stati membri della Comunità

iva tra le imposte
La Commissione europea ha recentemente pubblicato Study to quantify and analyse the VAT Gap in the EU Member States – 2015 Report.
Il rapporto fornisce una stima del cd. VAT Gap conseguito nel 2013, nell’ambito di ventisei Stati membri dell’Unione europea. Con riferimento a Croazia e Cipro non è stato, infatti, possibile effettuare stime, a causa delle incomplete informazioni statistiche.
 
Il VAT Gap è definito come la differenza tra l’ammontare dell’Iva effettivamente riscossa e la cd. VAT Total Tax Liability (VTTL). Quest’ultimo parametro esprime l’ammontare di imposta teoricamente incassabile, sulla base della legislazione vigente. L’indice VAT Gap costituisce, pertanto, un indicatore dell’efficacia delle misure di contrasto all’evasione e di compliance in campo Iva, in quanto fornisce una stima della perdita di entrate  dovute a frodi, evasione, elusione fiscale, fallimenti, insolvenze finanziarie, nonché errori materiali.
 
A livello aggregato di Unione europea a ventisei, nel corso del 2013 la VAT Total Tax Liability è cresciuta dell’1,2%, a fronte di un incremento dell’1,1% dell’imposta effettivamente raccolta. A seguito di ciò il VAT Gap complessivo ha raggiunto i 168 miliardi di euro, con un incremento di 2,8 miliardi. In percentuale, tuttavia, il VAT Gap si mantiene costante al 15,2% dell’imposta teoricamente incassabile. La mediana è, invece, aumentata dell’1,6%, attestandosi al 13,9%. Considerando il periodo 2009-2013 il VAT Gap risulta diminuito dal 19% al 15%.
 
A livello di singoli Stati membri, nel corso del 2013, l’indicatore oscilla tra un minimo del 4% in Finlandia, Paesi Bassi e Svezia, ed un massimo di 41% in Romania. Nel complesso, per quindici Stati membri si è registrata una diminuzione dell’indice, con le variazioni più marcate in Lettonia, Malta e Slovacchia. Mentre per undici Stati è stato constatato un peggioramento dell’indice, in particolar modo in Estonia e in Italia.





Con riferimento all’Italia, nell’anno 2013, a fronte di un gettito Iva pari a 93,921 miliardi di euro, la VAT, l’imposta teoricamente incassabile è risultata pari a 141,437 miliardi, con un VAT Gap del 33,6%. L’anno precedente l’indice era pari al 32%, in quanto a fronte di un’imposta teorica sostanzialmente invariata nel biennio (denominatore), l’imposta effettivamente incassata (numeratore) sarebbe diminuita di 2,25 miliardi di euro.
Considerando il periodo 2009-2013, il VAT Gap espone la seguente dinamica:
 
2009 2010 2011 2012 2013
36% 29% 32% 32% 34%
 

A seguito dell’esame del rapporto la Commissione europea, attraverso il Commissario per gli affari economici e finanziari, fiscalità e dogane, ha esortato gli Stati membri a prendere le misure necessarie per combattere l’evasione e le frodi Iva a tutti i livelli, evidenziando la necessità di un’ulteriore riforma dei sistemi di riscossione dell’Iva in tutta l’Unione europea. La lotta all’evasione ed alle frodi Iva rimane una priorità dell’agenda della Commissione europea.
 
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