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Dal mondo

Ue: quattro temi tributari
al centro dell’ultimo Ecofin

La sessione del Consiglio, svoltasi di recente e presieduta dal ministro italiano Padoan, ha visto protagonista la fiscalità

ecofin e padoan
Direttiva madre-figlia, tassa sulle transazioni finanziarie, dichiarazione Iva standard, codice di condotta per i programmi di bilancio. Questi i temi fiscali di cui si è discusso durante l’ultimo vertice Ecofin, che si tenuto a Bruxelles lo scorso 7 novembre e che è stato presieduto dal ministro dell’Economia e delle Finanze italiano, Pier Carlo Padoan
 
Interventi per la clausola antiabuso
Lavori in corso per alcuni novità fiscali rilevanti. Va avanti la proposta, adottata formalmente dal Consiglio lo scorso 8 luglio, di introdurre e una clausola antiabuso nel testo della direttiva madre-figlia 2011/96/EU. La modifica prevede che lo Stato membro della società madre abbia la possibilità di esentare gli utili della società figlia soltanto quando questi non siano deducibili per quest'ultima. Obiettivo: rendere più stringenti le norme contro l’evasione e la pianificazione fiscale aggressiva. In questo modo, infatti, si eviterà che gruppi societari sfruttino le disparità esistenti tra le diverse legislazioni nazionali per evitare di pagare le tasse su alcuni utili distribuiti all’interno del gruppo.
L’accordo sulla modifica slitta al prossimo 9 dicembre, perché Paesi Bassi e Gran Bretagna sono ancora in attesa dell’approvazione dei rispettivi organi parlamentari. Gli Stati membri, infatti, hanno tempo fino al 31 dicembre 2015 per recepire la modifica nella propria legislazione nazionale.
 
La tassa sulle transazioni finanziarie
In fieri anche la proposta di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie (Ftt), che prevede un’aliquota dello 0,1% sullo scambio di azioni e obbligazioni e dello 0,01% sullo scambio di contratti derivati. Proprio sulla tassazione questi ultimi, sottolinea il documento conclusivo del Consiglio, c’è ancora da lavorare.
Intanto, una prima fase di attuazione della nuova imposta partirà dal 1° gennaio 2016, almeno per quanto riguarda gli undici stati membri che dagli inizi del 2013 partecipano alla procedura di cooperazione rafforzata (Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna).
 
Il codice di condotta e i programmi di bilancio
Al vaglio dei ministri Ue anche il codice di condotta sui programmi di bilancio e sulle disposizioni contenute nel cosiddetto “two-pack”, ovvero due regolamenti che prevedono un monitoraggio rafforzato delle politiche di bilancio dei Paesi membri, in particolare di quegli soggetti alla procedura di deficit eccessivo
 
Dichiarazione Iva standard
Prosegue anche il percorso della dichiarazione Iva standard comune a tutti i Paesi Ue proposta  dalla Commissione con l’obiettivo di ridurre i costi amministrativi ed economici per le piccole e medie imprese. Sul fronte Iva, i ventisette ministri Ue hanno anche autorizzazione Lettonia e Lituania a continuare a esentare le piccole imprese, a determinate condizioni, dal pagamento dell’imposta fino al 2017.
 
La decisione su Saint Barthelemy
Il Consiglio, infine, ha approvato formalmente la conclusione dell’intesa stipulata tra Unione Europea e Francia sull’applicazione alla collettività di Saint-Barthélemy delle norme comunitarie in materia di tassazione del risparmio e cooperazione tra Amministrazioni fiscali.
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