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Dal mondo

Ue: sì a Iva ridotta sugli ebook.
Arriva l’equiparazione ai cartacei

A pronunciarsi è stato il Parlamento che nei giorni scorsi si è espresso a favore della proposta della Commissione

e-book
Arriva il via libera del Parlamento europeo all’Iva ridotta sugli e-book. L’Europarlamento ha, infatti, approvato nei giorni scorsi la proposta della Commissione che permette agli Stati membri di abbassare l’Iva sui libri digitali, in modo da essere allineata con quella applicata ai libri cartacei. Fino ad oggi, i libri in formato digitale hanno scontato l’Iva come minimo al 15%, a differenza di quelli cartacei che possono invece godere di quella ridotta al 5% e, in alcuni casi, anche dello 0%.
La proposta è stata approvata definitivamente dal Parlamento europeo con 590 voti a favore, 8 contrari e 10 astensioni. Adesso, quindi, grazie alla modifica alla direttiva del  2006 sull’Iva per l’e-commerce che riguarda la tassazione applicata a libri, quotidiani e periodici, gli Stati dell’Ue potranno allineare l’imposta sugli ebook a quella dei libri di carta. Soddisfatta per il risultato raggiunto la Federazione degli editori europei, che parla della fine di una discriminazione tra libri stampati e digitali.
 
Iva ridotta per gli ebook: una battaglia italiana
In questa battaglia l’Italia è stata un’apripista. Nel 2015, infatti, il governo aveva abbassato l’aliquota applicata agli e-book dal 22% al 4%, ovvero la stessa aliquota applicata ai libri cartacei. Successivamente, però, la Corte di Giustizia Europea aveva bocciato lo sconto dell’Iva, in particolare con una sentenza riferita a casi analoghi in Francia e Lussemburgo, che avevano abbassato l’imposta al 5,5% e al 3%. Sull’Italia era stata paventata anche una procedura d’infrazione.
 
#unlibroèunlibro: la campagna social
Forte è stata la risposta degli editori e dei lettori, che in Italia hanno lanciato l’hashtag #unlibroèunlibro, raccogliendo circa 47mila tweet. La tesi che ha mosso i promotori di questa campagna partiva dal presupposto che l’e-book non è altro che l’ultima veste assunta dal libro. Il libro, infatti, è un oggetto economico, socio-culturale e politico in continua evoluzione: l’avvento dell’editoria elettronica prima e delle tecnologie che consentono la lettura in mobilità poi (come gli e-reader e i tablet) hanno semplicemente cambiato, ancora una volta, il modo, i tempi e il supporto sui quali la lettura si svolge, non l’essenza del libro stesso.
Dopo il pressing dei lettori, degli editori, dei librai e di alcuni politici italiani, che hanno abbracciato la causa, lo scorso dicembre è arrivata la svolta, quando la Commissione Ue ha inserito la norma in un nuovo pacchetto che modernizza l’Iva adeguandola al mondo digitale.
 
I libri digitali in Italia
Secondo il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016, redatto dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori, il mercato del libro italiano è tornato ufficialmente a crescere dopo quattro anni di crisi, come testimoniato dai dati del 2015 e dei primi mesi del 2016. In particolare, negli ultimi 5 anni il mercato degli e-book è aumentato costantemente, arrivando ad un valore di oltre 51 milioni di euro, anche se il numero dei download è diminuito (i download sono passati da oltre 5,2 milioni a poco meno di 4,7 milioni).
Nel 2015 i lettori di e-book sono stati circa 5 milioni: il 61% degli italiani dichiara di leggere solo libri stampati, il 2% solo e-book e il 37% alterna la carta al digitale. A fine 2015 il mercato degli e-book copriva il 4,2% del mercato.
 
Ultimi giorni per il via libera definitivo
L’ultimo passaggio formale sarà adesso il timbro del Consiglio, che ha in agenda il dossier il prossimo 16 luglio. Si tratterebbe però di un mero passaggio formale: gli Stati dell’Unione avevano già raggiunto un accordo (anche se non formale) sull’equiparazione dell’Iva all’Ecofin dello scorso 21 marzo.
 
 
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