Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Dal mondo

Ue: sugli Stati non cooperativi
il Parlamento dice sì a Commissione

Accolto l’invito dell’esecutivo per la pubblicazione di una lista nera delle giurisdizioni ancora recalcitranti

parlamento europeo
Il piano d’azione per rendere più equa e chiara la tassazione fa parte del programma elaborato dal Parlamento europeo per combattere l’elusione fiscale da parte delle società, rendere il mercato più equo e promuovere l’occupazione e gli investimenti in Europa.
 
Paradisi in nero e sistemi di patent boxIl Parlamento accoglie l’invito della Commissione a pubblicare una lista nera delle giurisdizioni non-cooperative. Questo elenco potrà servire per passare al vaglio i Paesi che non collaborano e sviluppare una strategia condivisa nei loro confronti.
Tra le sanzioni ipotizzate figura la possibilità di sospendere gli accordi di libero scambio e di vietare l’accesso ai fondi comunitari. In particolare, i deputati suggeriscono di introdurre delle penalità per i responsabili aziendali colpevoli di evasione, inclusa la possibilità di revocare le licenze commerciali se siano coinvolti in tentativi di evasione e di pianificazione fiscale illecita.
Il Parlamento è attento anche all’uso improprio dei patent box e chiede alla Commissione di presentare delle proposte per garantirne il collegamento a una reale attività economica. Questi sistemi, infatti, più che promuovere l’innovazione sono stati spesso utilizzati dalle multinazionali per spingere al ribasso la loro contribuzione fiscale.
 
Gli step successivi – Le ultime raccomandazioni delineano una serie di iniziative da attuare per rendere più equa la tassazione, tra cui:
  • un codice di condotta per le banche, i consulenti fiscali, le società di revisione contabile e legali;
  • un registro globale di tutti gli utili detenuti da individui e imprese, a cui le autorità avrebbero pieno accesso;
  • maggiore protezione per i whistleblowers;
  • una base imponibile comune per l’imposta sulle società.
 
Il pacchetto di misure della Commissione - Già a marzo la Commissione europea aveva proposto un pacchetto per incentivare la cooperazione tra gli Stati membri in materia di tassazione societaria. In quel caso gli elementi chiave erano la trasparenza e la proposta di uno scambio automatico di informazioni sui ruling fiscali, il cui obiettivo era di individuare eventuali pratiche abusive e adottare le necessarie contromisure. Prima, infatti, i membri dell’Unione europea potevano decidere se un ruling era pertinente o meno per un altro Paese dell’Unione. Ora, invece, le autorità nazionali devono inviare ogni tre mesi una breve relazione a tutti gli altri Stati in merito ai ruling transfrontalieri da esse emanati.
Le ultime raccomandazioni proposte dal Parlamento rappresentano il secondo passo di questo nuovo approccio e recepiscono le indicazioni già contenute nelle misure per la trasparenza fiscale.
 
Il contesto – Nel sistema attuale alcune imprese sfruttano il mancato coordinamento tra le differenti misure nazionali per sfuggire alle tasse, con una notevole riduzione delle entrate per gli Stati membri, maggiori oneri per i cittadini e una concorrenza sleale verso le società che versano quanto dovuto. Sono quindi danneggiate le imprese pubbliche e quelle di piccole e medie dimensioni, che costituiscono la colonna portante dell’economia europea.
In sostanza, la complessità delle norme fiscali e la mancanza di cooperazione tra i Paesi dell’Unione offre una scorciatoia per quelle società che vogliono trasferire gli utili e ridurre al minimo le proprie imposte. Il nuovo piano d’azione vuole porre rimedio a questa situazione per far sì che le multinazionali facciano la loro parte, pagando le tasse nei luoghi in cui generano i propri profitti.
A tal fine i deputati chiedono un registro pubblico UE dei beneficiari effettivi delle aziende, una lista nera dei paradisi fiscali, provvedimenti contro l’abuso dei sistemi di patent box, un codice di condotta per banche e consulenti tributari, una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB) e una ritenuta alla fonte sugli utili che lasciano l’Unione.
 
 
URL: https://www.fiscooggi.it/rubrica/dal-mondo/articolo/ue-sugli-stati-non-cooperativi-parlamento-dice-si-commissione