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Dal mondo

Ue, tax gap Iva 2018 in discesa.
Toccata quota 140 miliardi di euro

Pubblicato un nuovo studio della Commissione sulla riscossione dell’Iva degli Stati membri

iva

Nel 2018 si stima che i paesi della Ue abbiano perso 140 miliardi di euro di entrate che sarebbero dovute derivare dalla riscossione dell'imposta sul valore aggiunto. Il tax gap Iva - ossia la differenza fra le entrate previste negli Stati membri e le entrate effettivamente riscosse -  ha registrato un leggero calo negli ultimi anni. Tuttavia i dati per il 2020 prevedono un’inversione di tendenza, con una potenziale perdita di 164 miliardi di euro a causa degli effetti della pandemia di coronavirus sull'economia. E' quanto emerge dal rapporto sull'Iva pubblicato dalla Commissione europea.

Una panoramica del tax gap
Nel report si osservano grandi differenze tra gli Stati membri. I risultati delle stime sul gap del 2018 vanno dallo 0,7% della Svezia al 33,8% della Romania. I dati più bassi sono stati registrati in Croazia (3,5%) e Finlandia (3,6%), i più alti in Romania (33,8%), Grecia (30,1%) e Lituania (25,9%). In generale, il tax gap è diminuito in 21 Stati membri e aumentato in 7. Nel complesso, la metà degli  Stati nell’Ue-28 ha registrato un divario superiore al 9,2%. In valore assoluto, i divari maggiori sono stati registrati in Italia (35,4 miliardi di euro), Regno Unito (23,5 miliardi di euro) e Germania (22,1 miliardi di euro).

Previsioni e stime per il 2019 e il 2020
Nel complesso, il gap dell’Iva nell’Unione europea è sceso dai 137,5 miliardi di euro stimati per il 2017 ai poco più di 140 miliardi di euro del 2018. A causa del maggiore aumento delle entrate, però, il tax gap in termini relativi  è sceso dall’11,5% all’11%. Guardando ai dati complessivi dell’Unione europea, nel 2018  l’ammontare teorico totale del debito Iva (Vttl, Vat total theoretical liability) è aumentato del 3,6%, mentre il gettito Iva è aumentato del 4,2%. Le stime di Bruxelles indicano che il tax gap Iva potrebbe aver continuato la sua discesa nel 2019 (i dati non ancora pubblicati potrebbero determinare un gap al di sotto dei 130 miliardi di euro). Il rapporto di quest'anno, inoltre, prevede per il 2020 un aumento delle perdite legate alle entrate Iva europee pari a 164 miliardi di euro, a causa dell’impatto del coronavirus sull’economia europea e globale. Le previsioni per l’anno in corso indicano anche un rapido calo della crescita del Pil e un deterioramento dei saldi delle pubbliche amministrazioni. Di conseguenza, il tax gap Iva nel 2020 dovrebbe aumentare di 4,1 punti percentuali.

Le variabili del tax gap e la metodologia
Il rapporto annuale misura l'efficacia del settore dell'Iva (come viene applicata e come viene assicurata la compliance dei contribuenti) in ciascuno Stato membro e fornisce una stima della perdita di entrate dovuta a frodi, evasione ed elusione, fallimenti, insolvenze finanziarie oltre che a errori di calcolo. I dati della relazione Ue mostrano anche che il tax gap è influenzato da una serie di fattori relativi alle condizioni economiche, al contesto istituzionale e alla struttura economica, oltre che alle misure prese ed alle azioni delle amministrazioni fiscali nazionali.

Cosa può fare l’Ue per migliorare il trend
L’Unione europea ha allo studio un pacchetto ambizioso di norme per rafforzare la cooperazione e la condivisione di informazioni tra gli Stati membri e tra autorità competenti. Il recente pacchetto della Commissione per una tassazione equa ipotizza, ad esempio, una serie di misure che puntano a rendere gli obblighi in materia di Iva e la condivisione delle informazioni molto più agevoli per le imprese e le amministrazioni, contribuendo così a rafforzare l’adempimento spontaneo e le entrate.

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