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Dal mondo

Ue, va a picco il tax gap Iva:
61 miliardi di euro nel 2021

L’Italia maglia rosa nella riduzione del Vat Gap (meno 10,7 punti percentuali rispetto al 2020)

Ue gap Iva 2023

Lo scorso 24 ottobre 2023 la Commissione europea ha pubblicato il consueto e periodico studio annuale sul Vat gap comunitario riferito al 2021. Le nuove stime evidenziano una forte riduzione del tax gap Iva, pari a circa 61 miliardi di euro a fronte dei 99 miliardi stimati per l'anno 2020 (nel precedente rapporto, invece, la stima del Vat gap europeo 2020 era pari a 93 miliardi). Il Rapporto determina il grado di conformità al tributo (il Vat gap) nonché evidenzia le criticità e le best practice politiche ed amministrative registrate sia nell’Unione europea che nei singoli Stati membri.

Meno Vat gap, più risorse per i servizi pubblici
Il divario dell’Iva misura la differenza tra le entrate teoricamente previste e l’importo effettivamente riscosso. Scostamento determinato principalmente da comportamenti evasivi ed elusivi ma anche da fallimenti, errori di calcolo ed insolvenze finanziarie. Premettendo che un livello minimo di tax gap risulta fisiologico ed insito in ogni tributo, il Report sul Vat gap mostra come le risposte politiche mirate abbiano fatto la differenza. In particolare quelle relative all’utilizzo delle nuove tecnologie concernenti la rendicontazione real time delle transazioni, come ad esempio la fatturazione elettronica e l’utilizzo sempre più esteso e capillare dei pagamenti elettronici e degli acquisti online. Infatti il commercio elettronico presenta un tasso di adempimento dell’Iva generalmente molto più elevato di altri settori. Contestualmente altri fattori straordinari e transitori, come le misure nazionali di sostegno attuate durante la pandemia di Covid-19, potrebbero aver ricoperto un ruolo determinate nella diminuzione del Vat gap. Le maggiori risorse introitate a seguito del recupero di imposte potrebbero aiutare i governi, soprattutto nell’attuale periodo di incertezza economica e finanziaria, nella corretta gestione della spesa pubblica al fine di finanziare adeguatamente beni e servizi pubblici, come scuole, ospedali e trasporti.

I numeri
Prima di entrare nel merito del Report sul Vat Gap è utile circoscrivere il contesto economico dei Paesi comunitari nel periodo considerato al fine di individuarne i riflessi fiscali. Nel 2021 l’economia dell’Unione europea è cresciuta del 5,6% in termini reali rispetto al 2020, mentre il Pil, nonché i consumi delle famiglie alla base delle entrate Iva, sono aumentati in tutti i 27 Stati comunitari, in gran parte a causa della graduale ripresa economica post pandemica e delle misure introdotte per limitarne gli impatti.
In termini nominali, il Vat gap complessivo comunitario è diminuito di circa 38 miliardi di euro, passando da 99 miliardi nel 2020 a 61 nel 2021, mentre in termini relativi ha toccato quota del 5,3% con riferimento al Vat Total Tax Liability, VTTL (indice che stima le entrate fiscali riscosse in caso di piena conformità).
L’analisi puntuale evidenzia come alcuni Stati membri come l’Italia e la Polonia abbiano registrato riduzioni particolarmente rilevanti e che i tax gap Iva più bassi sono stati osservati nei Paesi Bassi, in Finlandia, Spagna ed Estonia. Per quanto attiene ai Paesi Bassi, sono stati registrati valori negativi (-0,2%) a causa del livello di non conformità già molto basso a causa di incoerenze statistiche e di misurazione.

L’Italia registra la migliore performance in termini di riduzione del Vat gap
L’Italia, nel 2021, nonostante una buona ripresa economica (7%), comunque lontana dai livelli del 2017, ha registrato un aumento del tasso di disoccupazione (9,5%) e, contestualmente, il Pil reale non è tornato al livello pre-COVID-19. Diversamente, l’inflazione, si è attestata a livelli relativamente bassi (1,9%). I citati fattori hanno comportato un lento sviluppo del Vat Total Tax Liability e di conseguenza del grado di conformità osservato nel periodo. Nel dettaglio, nel 2021, il Vat gap italiano è diminuito di 10,7 punti percentuali rispetto al 2020, valore che si ritiene sottostimato di almeno 2 punti. Si tratta del miglior risultato raggiunto tra tutti gli Stati membri dell’Unione europea, sia in termini relativi che assoluti. In termini nominali il Vat gap è diminuito di 12,7 miliardi di euro, ossia il 32% della riduzione complessiva dell’indice in chiave comunitaria. Secondo stime, comunque approssimative, in Italia nel 2022 dovrebbe proseguire il trend positivo portando l’indice Vat Total Tax Liability, al di sotto del 10% per la prima volta dall’inizio dello studio. Si ritiene che la maggior parte della riduzione del Vat gap (circa 9 punti percentuali) dovrebbe essere correlata ad un aumento permanente del livello di conformità e non a cambiamenti temporanei e/o casuali.

La strategia antifrode in chiave digitale della Commissione europea
Le Istituzioni di Bruxelles hanno avviato un’azione, comunque in progress, per contrastare efficacemente le frodi Iva, sopratutto in ambito cross border. Sono stati introdotti stringenti obblighi comunicativi in capo alle piattaforme digitali (DAC 7) ed agli intermediari finanziari (Cesop), sono stati potenziati gli strumenti di cooperazione avanzata ed è stato varato un pacchetto legislativo, contenente mirate proposte (ancora non adattate in via definitiva), per adattare l’Iva all’era digitale (vedi l’articolo Ue, riforma digitale dell’Iva. Tre proposte dalla Commissione). In particolare, il pacchetto di proposte, chiamato complessivamente “Vat in the digital age”, propone di introdurre un sistema digitale di rendicontazione delle operazioni business-to-business transfrontaliere basato sulla fatturazione elettronica al fine di permettere alle Autorità fiscali di avere a disposizione i dati delle transazioni quasi in tempo reale. I citati strumenti, comunicativi e di intelligence, comportano un importante cambio di passo nella lotta alle frodi fiscali e dovrebbero supportare un’efficace analisi del rischio al fine di prevenire o quantomeno intercettare tempestivamente comportamenti frodatori come ad esempio le temute frodi carosello.

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