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Dal mondo

Uganda: una legge di bilancio
con Iva e start up in primo piano

Il documento, presentato a luglio, contiene una serie di novità nel settore della fiscalità d’impresa e in quello della riscossione

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La rapida espansione dell’economia dell'Uganda ha permesso innanzitutto quello che nel documento viene definito il primo e più importante obiettivo di sviluppo del millennio ovvero dimezzare la percentuale di popolazione che vive in condizioni di estrema povertà entro il 2015. Oggi la percentuale di persone che vive in Uganda sotto la soglia di povertà è diminuita drasticamente dal 56,4% del biennio 1992-1993 al 24% del 2009, per arrivare al 19,7% nel biennio 2012-13.
 
Un decennio di sviluppo
I risultati più significativi sono stati ottenuti, secondo quanto indicato nel documento, negli ultimi anni nel settore delle infrastrutture, nell’accesso ai servizi sociali e in quello degli investimenti. In particolare sono 830 i chilometri di nuove strade costruite, 1.630 i chilometri di nuove linee di trasmissione realizzati e oltre 42mila i nuovi utenti collegati alla rete elettrica nazionale, soprattutto nelle zone rurali. Tra l’altro nel 2014 si sono verificati due eventi importanti: la firma da parte del governo del protocollo di adesione all’Unione monetaria africana; l’ascesa al ruolo di destinazione permanente per gli investimenti diretti esteri nell’Africa orientale.
 
Le proposte contenute nell’ultima legge di bilancio
La legge di bilancio 2014 riflette l’andamento complessivo dell'economia nazionale stimata in crescita con un 5,7% per l'esercizio finanziario 2013/14 che rappresenta, sempre secondo le previsioni del governo, uno 0,1% in meno rispetto al 5,8% dell'anno precedente. Gli obiettivi delle varie misure fiscali sono vari, ambiziosi e l’intenzione del governo è aumentare le entrate fiscali attraverso una serie di interventi nel settore della riscossione, migliorando la normativa vigente che disciplina la raccolta delle tasse e delle imposte ma anche in tema di semplificazione fiscale e amministrativa.
 
Gli interventi in materia fiscale
Il documento, presentato in Parlamento dal ministro delle Finanze, Maria Kiwanuka, prevede varie proposte fiscali in materia di imposta sul valore aggiunto, thin capitalization e tassazione delle plusvalenze dalle vendite di immobili commerciali. Molto nutrito il pacchetto di interventi in tema di scommesse e vincite ai casinò.
 
Reddito d’impresa, start up e imposta sulle plusvalenze
Buona parte delle aziende opera ancora oggi in modo informale in Uganda il che rende difficile applicare il normale regime di imposta. Ancora oggi vige un sistema fiscale presuntivo ma le aliquote di imposta sul reddito non sono state riviste dal 1997. La proposta del governo è di aumentare la soglia presuntiva imposta dall’1% al 3% per aumentare le entrate. A tutt’oggi non esiste in Uganda una definizione di start-up nella legge sull'imposta sul reddito e questo deficit rischia di mescolare i costi di start-up con le spese in conto capitale, ottenendo così un doppio vantaggio. La proposta del governo è limitare i costi di start-up ai soli costi preliminari non ricorrenti, che sono associati con l'avvio di un'impresa. Sempre in ambito commerciale il governo è intenzionato a introdurre l'imposta sulle plusvalenze sulla vendita di immobili commerciali per aumentare le entrate.
 
Concorsi pronostici, vincite ai casinò e riscossione delle imposte
Il governo ha proposto di introdurre una tassa del 15% sulle vincite derivanti dalla partecipazione a giochi connessi ad eventi sportivi e alle vincite ai tavoli e alle slot machine nei casinò attribuendo alle case da gioco il ruolo di delegati alla riscossione dell'imposta.
 
Modifiche alle leggi sull’Iva
Rendere meno complesso il sistema dell’Iva sia nella struttura fiscale di base che nella sua amministrazione. L’obiettivo è seguire le migliori pratiche internazionali trattandosi di una imposta progettata per generare entrate e che è a carico del consumatore finale. Per ripristinare la sua credibilità e migliorare le entrate, la proposta del governo è di ristrutturare l’attuale normativa sull'Iva per rimuovere le distorsioni, con l'obiettivo di promuovere la trasparenza nella gestione dell'Iva, far emergere le imprese che operano in modo informale, assicurandosi che l'onere dell'Iva gravi effettivamente sul consumatore finale.
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