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Dal mondo

Uk, diminuiscono i "non-domiciliati".
Nel 2021 sono poco più di 68mila

Per le Entrate britanniche sono 68.300, in calo del 10,7% rispetto all’anno precedente

immagine generica illustrativa

Secondo i dati, ancora provvisori per il triennio 2019-21, pubblicati di recente dall'Agenzia delle entrate britannica, nell'anno finanziario conclusosi a marzo 2021 i contribuenti "non-domiciliati" sono stati 68.300, con un calo del 10,7% rispetto ai 12 mesi precedenti quando ammontavano a 76.500. In pratica, si tratta del valore più basso raggiunto da più di dieci anni. Un ruolo cruciale l’ha giocato anche l’arrivo della pandemia da Covid-19. Scorrendo le statistiche, come sottolineano i tecnici delle Entrate britanniche, a differenza degli anni precedenti nell’ultimo biennio sono arrivati nel Regno Unito meno “non-domiciliati” di quelli che avevano rinunciato a questo status. Questa dinamica è stata causata soprattutto dalla pandemia che ha contribuito a generare una significativa riduzione dei viaggi internazionali.

I dati
Complessivamente, i “non-domiciliati” hanno pagato un totale stimato di 7,9 miliardi di sterline di imposte sul reddito, plusvalenze e contributi nel Regno Unito nel corso del 2021. Non si conosce invece l’ammontare totale delle imposte non pagate sui guadagni mondiali. Comunque, osservando i dati, è evidente come la discesa rapida nella popolazione “non domiciliata” ha inizio con l’adozione di norme più stringenti e meno generose a partire dal biennio 2014-15, misure che hanno avuto effetto già sui dati 2016. Queste norme hanno disincentivato il ricorso a questo status da parte dei redditi medio-alti. Ad ogni modo, dall’analisi dei dati si osserva chiaramente come, grazie all’entrata in vigore di queste modifiche legislative, dalle 119mila persone “non domiciliate” del 2016 si è scesi alle 91.600 dell’anno successivo.

Identikit del “non dom” tipo
I “non-domiciliati” sono soggetti residenti nel Regno Unito che dichiarano di avere un domicilio permanente all’estero. In base allo status questi contribuenti non pagano le imposte sui redditi di fonte estera, a meno che non trasferiscano i rispettivi guadagni su conti bancari registrati nel Regno Unito. In pratica, una persona registrata come “non domiciliata” presso il fisco britannico è residente fiscalmente nel Regno Unito ma non deve pagare alcuna imposta sui redditi e sulle plusvalenze percepite all'estero, comprese le azioni d’una o più società o la somma ricavata dalla vendita di una seconda casa o più immobili. Tuttavia, i “non-domiciliati” devono pagare le imposte dovute sui redditi guadagnati nel Regno Unito. Naturalmente, una persona con status “non dom” deve dimostrare all'HMRC, le Entrate britanniche, che il suo domicilio ai fini fiscali si trova in un altro Paese. Inoltre, i “non-domiciliati” sono tenuti a richiedere specificamente un'esenzione fiscale sul reddito estero superiore a 2.000 sterline, il che significa che tale status non è affatto una designazione automatica a libera scelta o opzionale per residenti o per cittadini nati all'estero. Esiste un controllo preventivo e un via libera da parte delle autorità.

Quanto dura lo status del non domiciliato
Trascorso un certo periodo di tempo, anche i “non-domiciliati” devono pagare una tassa per continuare a beneficiare dell’esenzione completa sul loro reddito estero dalle imposte applicate nel Regno Unito. In particolare, coloro che hanno vissuto nel Regno Unito per almeno sette dei precedenti nove anni fiscali devono pagare 30.000 sterline all'anno al fisco, mentre coloro che hanno vissuto nel Regno Unito per 12 dei precedenti 14 anni fiscali devono pagare 60.000 sterline all'anno. E non è finita, perché dopo le riforme avviate nel 2014-15, i residenti “non domiciliati” nel Regno Unito sono ora tenuti a pagare le imposte sui rispettivi guadagni in tutto il mondo, quindi anche di fonte estera, una volta che hanno risieduto nel Paese per 15 dei precedenti 20 anni.

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