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Unione europea: l'azienda Italiatra governance e fiscalità

Dal Solvit al Pnr passando per il Trattato di Lisbona e la Strategia 2020 il saldo attivo di un bilancio a consuntivo

Qual è il grado e la qualità della partecipazione dell'Italia all'Unione europea? In particolare è legittimo chiedersi in che misura sia stata data concreta attuazione al Trattato di Lisbona che ha rappresentato l'obiettivo principale dell'agenda istituzionale europea del 2010 e al processo di affermazione della governance economica.
Ripercorrendo l'iter dell'attività svolta dall'Italia è possibile tracciare un bilancio sulla quantità e qualità dell'apporto fornito nei vari ambiti - politica estera, sicurezza, relazioni esterne, strategie negoziali e di comunicazione e, segnatamente, politiche di coesione e andamento dei flussi finanziari - con attività di studio, analisi e di attuazione di veicoli normativi cogenti, tutti caratterizzati dal comune denominatore di rendere la politica istituzionale europea competitiva e dinamica.
In generale l'Italia ha reso, nel proprio Piano nazionale di riforma (PNR, adottato nel novembre 2010, e definitivamente deliberato dal Consiglio dei ministri del 13 aprile, insieme al Programma di stabilità, all'interno del Documento di economia e finanza, nel quadro del ciclo di programmazione del "Semestre europeo" e delle connesse modifiche apportate dalla legge 39/2011 alla legge 196/2009 in tema di programmazione economico-finanziaria) un contributo fattivo alle politiche attivate dal Consiglio europeo del 17 giugno 2010 con l'approvazione della Strategia "Europa 2020" per la crescita e l'occupazione.

La fiscalità: tra convergenza, riforma e stabilità
Nell'ambito delle politiche fiscali che supportano i programmi di convergenza e i programmi di Stabilità e i Programmi Nazionali di Riforma l' Italia ha svolto una funzione di leadership in seno al Comitato di Politica Economica dell'Unione europea (CPE) anche perchè ha presieduto il Comitato, ad essa assegnata nel gennaio 2010.
Analogamente nel Comitato interministeriale per gli affari comunitari europei (CIACE) l'Italia ha svolto un'intensa attività di impulso e coordinamento nell'elaborazione di dossier specifici. Il contributo al processo normativo dell'Unione europea, nonché a quanto previsto dalla legge 11/2005 e dall'accordo interistituzionale sottoscritto il 28 gennaio 2008 dal ministro per le Politiche europee con i Presidenti delle due Camere, ha condotto a deliberare alcune modifiche apportate dalla legge 96/2010 (Legge comunitaria 2009) alla legge 11/2005.

Il recepimento delle direttive comunitarie
Nel corso del 2010 sono state, in particolare, recepite, con altrettanti decreti legislativi, 20 direttive contenute della comunitaria 2008 e 12 direttive contenute di quella 2009. Il processo di integrazione europea ha ricevuto un apporto significativo in sede ordinamentale con il disegno di legge di riforma della legge n. 11 del 2005 citata, recante "Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari" il cui schema normativo necessitava di una rivisitazione alla luce delle novità introdotte nel panorama europeo in seguito all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona il 1° dicembre 2009.
La riforma legislativa interna ha ridefinito il sistema dei rapporti tra l'Italia e l'Unione europea, attraverso una rimodulazione  sinergica  tra fase ascendente e fase discendente, non trascurando la convergenza, in un unico testo, di tutte le  norme che disciplinano le istanze del coordinamento, a fini europei, delle Amministrazioni centrali e locali dello Stato.

La Strategia "Europa 2020"
Tra le novità nel sistema dei rapporti interistituzionali intervenuti nel corso del 2010 va ricordato  l'ingresso delle Regioni ai lavori del Comitato tecnico permanente e l'implementazione di tavoli di lavoro coordinati integrati dai rappresentanti regionali. Sul punto è da evidenziare il contributo del le Regioni sul dossier OGM e sulla preparazione del contributo italiano nell'ambito della Strategia "UE 2020". La partecipazione ai lavori di concretizzazione della Strategia "Europa 2020 ha richiesto un attento studio anche delle politiche per le comunicazioni e le nuove tecnologie per la definizione dell'Agenda digitale europea, nell'ambito dei lavori diretti alla  creazione di un mercato unico digitale, che richiede investimenti infrastrutturali per la realizzazione di reti aperte abilitanti, il servizio a banda larga e ultralarga e l'adozione di  misure coordinate per la sicurezza delle reti e dell'informazione. Le politiche in materia di ricerca e innovazione, energia e ambiente, impongono, infatti, non soltanto un rinnovamento degli strumenti esistenti di indirizzo della politica nazionale della ricerca, ma anche nuove iniziative, quali il rinnovato Programma Nazionale della Ricerca 2011/2013, orientato  verso una logica di internazionalizzazione della ricerca.

Il recepimento delle direttive europee
Meno luminoso è stato il ruolo del Paese relativamente al cd. Internal Market Scoreboard (il rapporto periodico predisposto dalla Commissione europea che ha ad oggetto il tasso di trasposizione delle direttive europee riguardanti il mercato interno), dal momento che l'Italia  resta tra i 7 Stati membri che non hanno ancora raggiunto l'obiettivo fissato dal Consiglio europeo di primavera del 2007 all'1%.
Anche nel settore delle procedure d'infrazione il miglioramento complessivo è ancora contenuto mentre si è registrato una notevole affermazione dell'attività di formazione all'Europa delle Pubbliche Amministrazioni e di comunicazione sulle tematiche europee rivolta ai cittadini, nonché l'attività del Solvit.

Le problematiche di fiscalità
Studio, analisi e confronto hanno visto il Belpaese attivo nei gruppi di lavoro del Consiglio e della Commissione europea impegnati nella  predisposizione dei contenuti del Single Market Act.
Il contributo del Governo italiano è stato orientato nella focalizzazione delle problematicità, segnatamente di natura fiscale, connesse alle questioni transfrontaliere prodotte  dall'interazione dei differenti sistemi normativi nazionali.
Proseguendo nella catalogazione dei contributi offerti dall'Italia al processo di integrazione e cooperazione europei merita di essere evidenziato l'impegno profuso nella tutela della creatività delle imprese e  il rigoroso contrasto alla contraffazione.  
Nel settore della fiscalità sono stati condotti alcuni studi come la revisione delle regole in materia di fatturazione dell'Iva, finalizzati a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese, e la revisione del Regolamento sulla cooperazione amministrativa in materia di Iva, diretta a rafforzare gli strumenti europei di lotta alle frodi fiscali con cui viene, tra l'altro, istituita la rete "Eurofisc" per la cooperazione tra le Amministrazioni fiscali nazionali. Nel corso del 2010 è stato, inoltre, concluso  l'accordo politico in Consiglio Ecofin sulla proposta di direttiva relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale.

Il recepimento della direttiva servizi
Ha matrice italiana la previsione di regime sanzionatorio efficace contro  la pirateria dei contenuti on line nell'ottica del pieno e trasparente accesso e circolazione in seno al mercato unico. Tale ultimo obiettivo ha ispirato tutta l'attività di trasposizione della c.d. "Direttiva Servizi" ( 2006/123/CE), ossia della direttiva finalizzata a facilitare la circolazione dei servizi all'interno dell'Unione. I servizi rappresentano il 70% dell' occupazione e la loro liberalizzazione contribuisce ad accrescere occupazione e Pil dell'Unione. 
L'atto di recepimento (decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, pubblicato nel S.O. n. 75/L alla Gazzetta Ufficiale del 23 aprile 2010) è stato predisposto sulla base dei principi e criteri di delega contenuti nell'articolo 41 della legge 7 luglio 2009, n. 88 (Legge comunitaria per il 2008). Sul punto va detto che la scelta italiana di inserire tutte le modifiche settoriali in un unico veicolo normativo è stata ritenuta la più efficace in paio con il ruolo propulsivo assunto per rendere la cooperazione amministrativa una realtà attraverso l'Imi (l'internal market information system), lo strumento informatico che consente a tutte le amministrazioni di poter dialogare direttamente in tempo reale .

Qualifiche professionali e mobilità dei professionisti
Un segnale forte di sensibilizzazione verso le categorie professionali è stato dato con la partecipazione valutativa sull'opportunità di inserire,  a tre anni dalla sua entrata in vigore, correttivi sull'applicazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, al fine di incrementare e facilitare la mobilità dei professionisti.
Restando nel contesto normativo delle direttive non va dimenticato che nel corso del 2010 sono stati  ultimati i negoziati sulla proposta di direttiva che modifica la direttiva 35/2000/CE sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali: la  proposta, presentata nell'aprile 2009, è stata approvata il 20 ottobre 2010 a Strasburgo dal Parlamento europeo in prima lettura.

Servizi finanziari e di riforma della vigilanza
In sede di attuazione della normativa europea su i servizi finanziari e di  riforma della vigilanza, è stato attivato un nuovo sistema europeo di regolamentazione e supervisione (approvato e pubblicato in Guce del 15 dicembre 2010).

Appalti e aiuti di Stato
In tema di appalti, nel corso del 2010 il Governo ha avviato il recepimento della direttiva 2009/81/CE, che coordina le procedure per l'aggiudicazione degli appalti nei settori della difesa e della sicurezza. Che dovrà essere concluso  il prossimo 21 agosto. 
Un settore che ha richiamato una presenza riformista è stato quello degli aiuti di  aiuti di Stato, notoriamente sferzato dalla crisi economica e finanziaria degli Stati membri. L'Italia, dando attuazione alla Comunicazione della Commissione europea, ha esteso al settore della produzione agricola primaria la possibilità di concedere aiuti temporanei di importo limitato intensificando il  monitoraggio degli effetti degli aiuti di Stato temporanei, di cui è stata richiesta alla Commissione la prosecuzione a tutto il 2011.

 

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